That's the Twitter, baby

r_formigoni
«Sono un politico italiano e guido la Regione Lombardia». Dalla mini biografia si intuisce la voglia di Roberto Formigoni di apparire informale ai propri follower. Formigoni su Twitter «guida» la Lombardia, non ne è «presidente» come appare sul prolisso "Chi sono" sulle colonne di formigoni.it. Che il politico lombardo sia uso ad una certa eccentricità è affare noto. Giacche arancioni, magliette viola, scarpe fucsia. Nelle foto ufficiali spesso sfoggia la linea di vestiario da lui stesso disegnata. Il cui posto, per molti osservatori, dovrebbe essere su qualche eccentrica passerella della Milano da bere piuttosto che nelle stanze del Pirellone. Ma il Roberto nazionale è insensibile alle critiche, non si cura delle perplessità. E travalica i suoi stessi limiti. È ormai un appuntamento irrinunciabile per i suoi fans quello del Forcaffé, geniale (?) crasi di Formigoni+caffè, striscia su Youtube che propone la guida della Lombardia intenta a preparare un espresso mentre discetta dei più vari temi dell'attualità politica. Perle preziose, che vengono immantinente riprese su Twitter.  Dove le notizie relative alle attività del governatore recano l'altrettanto egocentrico hashtag #fornews: «Poche chiacchiere. Concretezza lombarda: ecco oltre 100 milioni per il lavoro», corredato di relativo link. Che rimanda al sito personale del nostro, ovviamente.

Sul social network Formigoni ha il vezzo di twittare spesso in inglese. Così, tra un macchiato e un ristretto, si ritrova l'anglofono commento sulla crisi finanziaria: «Financial markets slumping badly. Little good news expected out of the labour market. The Italian government must intervene». Ma l'internazionalizzazione del profilo Twitter formigoniano passa anche per I temi: «Aung San Suu Kyi heads to parliament for her first public office position. Victory for the people in the battle for Burmese democracy».

Si torna all'italico idioma per difendere scelte scomode: «Polemiche sulla finale in Regione a Milano dell'Isola dei famosi? Piccinerie di una sinistra a corto di argomenti». Ma anche per sostenere l'alleato leghista, in evidente difficoltà. Si sono susseguiti negli ultimi giorni una lunga serie di cinguettii benevoli nei confronti del Carroccio. Nonostante le ruggini tra gli uomini di Bossi e il governatore lombardo, Formigoni oggi ha più che mai bisogno del sostegno della Lega per resistere ai venti di elezioni anticipate che soffiano sul Pirellone. Così Bobo Maroni è riassunto in «Autorevolezza e consenso», e «Da Maroni e Bossi (che chiede scusa) una sola voce: pulizia, nuove regole e unità. La Lega riparte. Bene così». Ma basta un attimo, ed ecco che lo sguardo torna a guardare fuori dai confini. In italiano questa volta: «Allarme tsunami nell'oceano Indiano. Speriamo per il meglio». Se qualcosa dovesse andare storto laggiù nessuna paura: c'è la Regione Lombardia pronta a dare una mano.

 

daw_blog
Aggressivo, scorretto, dissacrante, qualche volta maldestro. È Daw Blog, nato come spazio personale di un blogger di centrodestra, Diego Destro, e di alcuni amici, ma che ha subito un'evoluzione nell'ultimo anno. Sempre meno piccolo contenitore in cui riversare le proprie impressioni, sempre più contenitore di notizie. Siano esse veri e propri lanci di agenzia, o piuttosto commenti e articoli redazionali, sono sempre confezionati con uno stile che è diventato un marchio di fabbrica. Baldanzosamente militante (sponda Pdl, ovviamente), ma anche ferocemente critico rispetto a quel che di questa sgangherata destra del centro non va proprio giù. Una formula che piace moltissimo su Facebook - quasi 9000 like - ma che, nonostante qualche difficoltà iniziale, sta prendendo piede anche su Twitter. Un rosso su bianco minimal, che stride con la pirotecnicità dei tweet: «Allarme borsa e spread, Napolitano ci scherza su: "È tornato l'inverno anche sui mercati…". Non ci resta che ridere?». O anche: «Perchè FINI ha a disposizione 13 PERSONE (come un RE) e un fondo spese ILLIMITATO?» (maiuscoli nell'originale). Feroce con gli avversari, affatto tenero con gli (ex?) alleati. Daw ha duramente criticato la Lega e la gestione della crisi dei rimborsi elettorali: «No no no no, questa scusa di Rosy Mauro per giustificare i soldi alla scuola della moglie di Bossi è RIDICOLA. Studiata proprio male». Mano pesante anche con Renzo Bossi. Non bastano nemmeno le dimissioni del Trota dal Consiglio regionale della Lombardia, visto che percepirà una liquidazione alla quale «un operaio arriva dopo quaranta anni di lavoro». L'instancabile lavoro della redazione di Daw ha collezionato nel tempo quasi 18mila tweet, racimolando a ieri pomeriggio 2.860 follower. 

Ma a quelli di Daw piace anche dare un'occhiata in giro. Oltre 500 i profili seguiti, sovente oggetto di retweet. Dal direttore del Tg5, Clemente Mimun (@cjmimun) all'editorialista del Corsera, Antonio Polito (@antoniopolito1), dal conduttore di Agorà, Andrea Vianello, (@andreavianel) al direttore di Libero, Maurizio Belpietro (@belpietrotweet). Bipartisan le scelte politiche. Ci sono la coordinatrice dei giovani del Pdl Annagrazia Calabria (@angiecalabria) e il deputato azzurro Nicola Formichella (@nicform). Ma anche Francesco Rutelli (@rutellitweet) e il leader di Rifondazione Paolo Ferrero (@ferrero_paolo).

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:43