È stato ucciso un generale dello Stato maggiore russo

Il generale dello Stato maggiore russo Fanil Sarvarov è caduto vittima di un attentato, esplodendo nella sua macchina sotto il peso di 300 grammi di tritolo. Mosca è tornata a essere teatro di un attentato mirato ai vertici delle forze armate russe. La figura apicale dello Stato maggiore è rimasto ucciso nell’esplosione della sua automobile, e si pensa fortemente che dietro all’attentato ci siano i servizi di Kiev. L’attacco, avvenuto stamattina, ha immediatamente attivato la macchina investigativa russa. Secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, che cita la portavoce del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, “Un ordigno piazzato sotto il telaio di una automobile è stato fatto esplodere la mattina del 22 dicembre a Mosca e il gen. Fanil Sarvarov, capo del Dipartimemto di addestramento operativo dello Stato maggiore russo, è morto a causa delle ferite riportate”. Le autorità inquirenti stanno valutando la pista di un’azione condotta dai servizi ucraini, un’ipotesi già circolata nei primi momenti successivi all’esplosione avvenuta nel cortile di un edificio nella zona sud della capitale.

La Tass riferisce che gli investigatori stanno considerando diverse ricostruzioni dell’accaduto, tra le quali quella secondo cui “l’attentato sarebbe stato organizzato dai servizi speciali ucraini”. Sul luogo della deflagrazione sono in corso accertamenti tecnici e attività di raccolta delle prove: “I testimoni oculari vengono interrogati e si stanno esaminando le riprese delle telecamere a circuito chiuso”, ha dichiarato ancora Petrenko. La figura di Sarvarov rappresentava un tassello di rilievo negli equilibri militari russi. Nato nel 1969 nella regione di Perm, si era formato nelle accademie corazzate e dello Stato maggiore, percorrendo un iter professionale che lo aveva portato a dirigere la Direzione per lAddestramento operativo del Ministero della Difesa. Nel maggio 2024 aveva ricevuto direttamente dal presidente Vladimir Putin il grado di generale luogotenente. Il suo profilo operativo era segnato da un lungo coinvolgimento nei principali teatri di crisi della Federazione: dal conflitto osseto-inguscio e dalle campagne antiterrorismo in Cecenia (1992-2003) all’intervento militare russo in Siria (2015-2016). Con l’avvio dell’Operazione militare speciale in Ucraina, Sarvarov era stato inserito nel portale ucraino “Mirotvorets” tra i presunti “criminali di guerra”. Durante la carriera era stato insignito dell’Ordine del Coraggio, dell’Ordine “Al Merito della Patria” e dell’Ordine “Al Merito Militare”.

La reazione del Cremlino è stata immediata. Il portavoce di Putin Dmitrij Pskov ha confermato che i vertici dell’intelligence hanno riferito senza ritardi al presidente l’esito dell’attentato: “I servizi segreti riferiscono immediatamente”, ha affermato, rispondendo alla domanda se Vladimir Putin fosse stato informato dell’uccisione del generale. Il presidente russo si trova attualmente a San Pietroburgo per partecipare agli incontri conclusivi dell’anno con i leader dei Paesi della Csi e dell’Unione economica eurasiatica, fissati tra ieri e oggi. Un contesto in cui l’attentato a Sarvarov rischia di pesare sulle dinamiche politiche e sulle narrazioni interne alla Federazione, già segnata dall’intensificarsi degli episodi attribuiti ad attività ostili ucraine.

Aggiornato il 22 dicembre 2025 alle ore 14:51