Oggi è il giorno di Witkoff da Putin

Oggi è il giorno di Steve Witkoff a Mosca. Un aereo attribuito alla missione diplomatica statunitense ha lasciato nella notte lo spazio aereo degli Stati Uniti dirigendosi verso la Russia, segnando l’avvio formale di una giornata considerata cruciale nei colloqui sulla guerra in Ucraina. A riferirlo all’agenzia russa Tass è stata una fonte del controllo del traffico aereo, precisando che “l’aereo ha puntato verso l’Europa e poi verso la Russia”. L’aeromobile sarebbe decollato da un aeroporto della Florida intorno all’1 di notte (ora locale), trasportando l’inviato speciale del presidente americano, Steve Witkoff. Secondo il Cremlino, il presidente russo Vladimir Putin incontrerà nel pomeriggio l’emissario di Washington per un confronto diretto sulle proposte statunitensi in materia di risoluzione del conflitto. Dmitrij Peskov, portavoce della presidenza, ha confermato ai giornalisti che i primi minuti del colloquio saranno accessibili ai media, un’apertura che non nasconde tuttavia la tradizionale riservatezza russa sui contenuti negoziali.

L’attenzione internazionale resta puntata su Mosca, dove Witkoff aggiornerà il presidente russo sugli ultimi passaggi dei contatti con Kiev. Alla vigilia, dal Cremlino è filtrato soltanto un messaggio di prudenza: la Russia è “interessata al successo” del processo negoziale, ma non intende condurre “alcuna discussione attraverso i mezzi d’informazione”, come ha ricordato Peskov. Sul campo di battaglia, il vantaggio militare di Mosca continua a pesare sugli equilibri diplomatici. Secondo le valutazioni dell’Istituto americano per lo studio della guerra, novembre ha segnato per le truppe russe l’avanzata più estesa in un anno. Un progresso che culmina nella presa di Pokrovsk – o di ciò che resta della città dopo mesi di combattimenti – considerata la conquista più significativa sul piano strategico da molto tempo. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva recentemente evocato l’ipotesi di un ritiro, lasciando ai comandanti la decisione finale sulla tenuta della roccaforte nel Donetsk. Parallelamente, Mosca sostiene di aver consolidato il controllo anche su Volchansk, nodo strategico nella regione di Kharkiv.

Visitando un posto di comando delle forze russe, Vladimir Putin ha definito “una tragedia” per il popolo ucraino l’evoluzione del conflitto, attribuendola alle “politiche criminali” della giunta di “ladri” insediata a Kiev, un chiaro riferimento allo scandalo che ha fatto cadere Andriy Yermak, il braccio destro di Zelensky. Durante il briefing operativo, i vertici militari hanno ribadito che le città di Pokrovsk e Volchansk sono state conquistate e che le operazioni proseguono in più direzioni, inclusa la regione di Zaporizhzhia. Una versione respinta con fermezza da Kiev. L’esercito ucraino ha smentito l’annuncio russo relativo alla caduta del villaggio di Klynove, nell’oblast di Donetsk. L’11° Corpo dArmata ha precisato, citato da The Kyiv Independent, che Klynove rimane sotto controllo ucraino e ha definito la comunicazione di Mosca “una fake news”. Secondo i militari ucraini, la Russia non potrebbe vantare il controllo di Klynove senza aver prima conquistato Virolyubivka, situata più a est e lungo l’asse dell’avanzata. Le mappe indipendenti di Deep State confermano che entrambe le località risultano ancora in mano a Kiev.

L’unità ucraina ha inoltre respinto le affermazioni russe su presunte pesanti perdite di veicoli blindati, sostenendo che “le vittorie che il Ministero della Difesa russo annuncia quotidianamente sulla carta non hanno nulla a che fare con la reale situazione in prima linea”. Una contesa narrativa che rispecchia l’incertezza del fronte e la distanza, ancora profonda, tra le versioni delle parti a poche ore dall’incontro di Mosca.

Aggiornato il 02 dicembre 2025 alle ore 09:39