Cessazione della guerra tra Russia e Ucraina

Si desidera condividere la riflessione che segue essendo di prossima scadenza la presentazione da parte degli Usa del Piano di Pace inerente il conflitto russo-ucraino. Gli Stati Uniti infatti stanno operando intense pressioni sull’Ucraina affinché si accetti il detto Piano di pace che imporrebbe concessioni e termini finora sempre considerati inaccettabili da Kiev. Donald Trump si aspetterebbe che Volodymyr Zelensky, al quale il piano è stato formalmente presentato ieri da una delegazione Usa, firmi il piano “prima della festa del Ringraziamento”, che cade giovedì prossimo, il 27 novembre, con l’obiettivo di presentare l’accordo preliminare, onde avviare gli ulteriori percorsi necessari per acquisire definitivamente nel più breve tempo possibile la firma del Trattato di Pace tra Russia ed Ucraina.

Trattasi ovviamente di autorevoli attività preliminari ed essenziali affinché un “serio dibattito” abbia avvio. Sarà necessaria una intensa e forte cooperazione ed una attiva azione diplomatica, sia simmetrica che asimmetrica (tale se saranno presenti soggetti di diritto internazionale terzi rispetto agli Stati belligeranti). Affinché l’azione degli Usa non si sostanzi in un unicum inutiliter data ma possa invece incrementare la aggregazione a tale processo autorevoli soggetti di diritto internazionale che a vario titolo siano interessati alla composizione del conflitto e preliminarmente al cessate il fuoco.

Inoltre, auspicando che sia acquisita, affinché si interrompa la grave perdita di vite umane, la firma del Piano di Pace che gli Usa proporranno a giorni evidenziamo che la guerra tra Federazione Russa ed Ucraina, iniziata con l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022, rappresenta una delle crisi più complesse del diritto internazionale contemporaneo. Sebbene la Carta delle Nazioni Unite proibisca l’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di uno Stato, il conflitto è entrato in una fase di belligeranza protratta con effetti destabilizzanti globali in ambito politico, economico e umanitario. Per chiarezza riteniamo opportuno evidenziare che all’interno dell’ordinamento di diritto internazionale, in tema di conflitti armati, essenzialmente due sono gli strumenti giuridici che possono consentire di trovare un percorso complesso ed articolato che conduca alla cessazione formale e definitiva delle ostilità e precisamente: l’immediata sospensione reciproca delle azioni belliche attraverso l’armistizio, un accordo multilaterale utile per sospendere le operazioni militari; il Trattato di Pace, fondamentale e conclusivo strumento internazionale e multilaterale necessario per ristabilire relazioni ordinarie tra le parti e a definire in via permanente le conseguenze giuridiche della guerra.

CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA: LA NATURA GIURIDICA

Annotiamo che in base alla definizione dell’International Law Commission e secondo la prassi consolidata, il conflitto detto rientrerebbe pienamente nella categoria della guerra internazionale, in quanto: vede contrapposti due Stati sovrani ed è caratterizzato da un uso massiccio ed è organizzato sulla forza armata. Il protrarsi di un simile scenario determina gravi conseguenze sociali ed umanitarie con evidenti effetti giuridici tipici dei conflitti armati internazionali (in tale scenario si segnalano la Convenzioni di Ginevra, il Diritto di Tutela dello Status dei Prigionieri di Guerra e la responsabilità internazionale degli Stati per atti illeciti contro l’umanità). La cessazione del conflitto oggi non può che avvenire mediante il ricorso agli strumenti tradizionali previsti dal diritto internazionale, ossia cessate il fuoco, l’armistizio, ed infine il trattato di pace.

L’ARMISTIZIO: FUNZIONE, CONTENUTO E APPLICAZIONE AL CONFLITTO

L’armistizio è un accordo tra le parti belligeranti volto a sospendere temporaneamente o permanentemente le ostilità con sui si sospendono: le operazioni militari senza chiudere tecnicamente lo stato di guerra; si vincolano le parti a non intraprendere offensive o azioni ostili; può avere durata definita (armistizio temporaneo) o illimitata (armistizio generale). Nel conflitto Russia–Ucraina, l’armistizio dovrebbe essere generale e a tempo indeterminato, al fine di creare le precondizioni per un successivo negoziato di pace. Affinché un armistizio possa essere considerato efficace dovrebbe includere almeno:

1) La definizione delle linee di contatto con la relativa stabilizzazione del fronte mediante coordinate concordate e verificabili.

2) I meccanismi di monitoraggio internazionale con possibile coinvolgimento di Onu, Osce o missione mista di Stati neutrali.

3) Le procedure di comunicazione militare strutturando la stabilizzazione di “linee dirette” (“hotline”) per prevenire escalation accidentali.

4) La sospensione di operazioni aeree, missilistiche e cyber-offensive, condizione indispensabile per una tregua credibile.

5) Lo scambio di prigionieri e accesso umanitario immediato. Obbligo già previsto dal diritto bellico, ma rafforzato dall’accordo.

6) Garanzie di non ripresa delle ostilità attraverso l’inclusione di clausole di attivazione e meccanismi di risposta internazionale.

Pur non ponendo fine alla guerra, l’armistizio ha lo scopo di congelare lo status operativo delle forze armate ed obbligare le stesse parti alla buona fede negoziale riconnettendo ogni responsabilità ai principi del diritto internazionale in caso di violazione dell’accordo di armistizio. Nel contesto russo-ucraino l’armistizio costituisce il necessario ed essenziale ponte verso la seria negoziazione e sottoscrizione definitiva del conseguente il Trattato di pace.

RIFLESSIONE SULL’IPOTESI DI UN POSSIBILE TRATTATO DI PACE

Il trattato di pace è un accordo internazionale concluso tra Stati belligeranti per mettere formalmente fine allo stato di guerra e disciplinare tutte le conseguenze giuridiche, territoriali, politiche ed economiche dal conflitto generate. Esso ha valore permanente ed è soggetto alle norme della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati (1969). Un trattato di pace credibile dovrebbe affrontare questioni complesse e sensibili:

1) Status dei territori contesi: definizione dell’appartenenza territoriale delle regioni oggetto di occupazione e possibile utilizzo di referendum sotto supervisione internazionale, amministrazioni provvisorie, zone smilitarizzate.

2) Sicurezza e garanzie internazionali (a titolo meramente esemplificativo si ricordano gli Accordi multilaterali di sicurezza sul modello del Trattato di Lisbona o delle garanzie del Memorandum di Budapest riviste e rese vincolanti).

3) Eventuale partecipazione di potenze garanti o organizzazioni internazionali.

4) Demilitarizzazione e sensibili limitazioni degli armamentari; il ritiro delle truppe straniere; la creazione di fasce demilitarizzate monitorate da osservatori internazionali.

5) Responsabilità giuridica degli Stati firmatari del Trattato e previsioni risarcitorie con riparazioni economiche, umanitarie e infrastrutturali. Meccanismi arbitrali o giudiziari per la risoluzione delle controversie.

6) Normalizzazione pacifica delle relazioni diplomatiche ed economiche mediante il ripristino di ambasciate, di accordi commerciali e di cooperazione transfrontaliera: organi terzi di gestione e previsione per dirimere problematiche residue.

Le condizioni politiche per rendere possibile il Trattato di Pace mediante l’accettazione del compromesso da parte delle leadership attraverso l’eventuale, se necessaria, pressione diplomatica coordinata da attori internazionali; la percezione reciproca e consapevole in ordine alla impossibilità di pervenire per una delle parti belligeranti in danno dell’altra alla vittoria militare totale e la riduzione dell’escalation e fiducia costruita durante l’armistizio.

SEQUENZA LOGICA PER LA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI ARMATI

I brevi cenni sulla prassi storica e sui percorsi di pace rilevabili in precedenti composizioni dei conflitti internazionali (Corea, Balcani, Medio Oriente) mostra come la cessazione definitiva della guerra richieda una sequenza ordinata. Il primo passo è la sospensione delle ostilità e la stabilizzazione militare attraverso l’armistizio. Successivamente si passa al negoziato politico e diplomatico di tipo preliminare attraverso una discussione su più livelli che coinvolte i punti fondamentali. Infine, il Trattato di Pace e la formalizzazione della fine della guerra.

L’armistizio, per prassi internazionale, non è stato e generalmente non deve essere considerato un obiettivo finale, ma una tappa intermedia e necessaria per costruire un ambiente negoziale stabile e necessario per consentire alle parti in causa di stipulare il successivo e necessario Trattato di Pace.

L’ATTENZIONE AGLI STACOLI STORICAMENTE PREVISTI E POSSIBILI SOLUZIONI

Si è operato sovente provveduto ad eradicare le divergenze sulle pretese territoriali. Si è data precedenza affinché si superasse la mancanza di fiducia reciproca. Si è dato rilievo all’influenza di attori esterni con interessi strategici. Si è dato conto alle questioni identitarie e politiche domestiche in entrambi gli Stati.

Le soluzioni giuridico-diplomatiche devono includere garanzie internazionali multilaterali e verificabili; la supervisione Onu/Osce per le fasi di transizione; devono avere delle clausole flessibili e meccanismi di revisione del trattato; e devono prevedere misure di confidence-building (cooperazione umanitaria, scambi di prigionieri, protezione dei civili).

CONCLUSIONE

L’applicazione delle strutture giuridiche del Cessate il fuoco - Armistizio e del Trattato di Pace rappresenta, per il vigente diritto internazionale, costituiscono l’unico possibile percorso strutturato e legittimo per far cessare in modo definitivo la guerra tra Russia e Ucraina. Sebbene la complessità del conflitto renda la pace un obiettivo difficile, la sequenza armistizio → negoziato → trattato si attesta essere la strada più efficace e conforme alle norme internazionali. L’elemento centrale non è solo la firma degli accordi, ma la loro effettiva attuazione, garantita da strumenti di supervisione e da un rinnovato impegno delle parti al rispetto del diritto internazionale.

Aggiornato il 25 novembre 2025 alle ore 12:14