La Grande Mela avvelenata

Dal 1° gennaio 2026 New York, la città considerata la capitale finanziaria degli Stati Uniti, sarà sottoposta a politiche di estrema sinistra che mirano all’utopica “uguaglianza sociale”. Con i risultati delle elezioni del 4 novembre, New York ha infatti scelto il comunismo dando la vittoria a Zohran Kwame Mamdani, un musulmano ugandese che ha condotto una campagna elettorale basata su proposte di ispirazione comunista. Zohran ha proposto una soluzione alla crisi del costo della vita del tutto insensata. I quartieri ricchi e “più bianchi” che hanno accumulato ricchezza in modo sproporzionato tra le masse saranno tassati di più. I supermercati gestiti dalle amministrazioni comunali aggireranno l’inflazione alimentare e i vincoli della catena di fornitura. L’assistenza all’infanzia sarà universale e gratuita così come il trasporto urbano e per diminuire la criminalità le forze di polizia saranno private dei fondi. In breve, Mamdani offre al pubblico una vita sovvenzionata dal Governo. Infatti, la sua campagna elettorale è stata: votate per me e vivrete gratis. Così per i prossimi quattro anni quella che fu definita la “Grande Mela” sarà nelle mani di un’agenda politica di estrema sinistra, che include anche un elemento ancora più preoccupante: la conquista dell’Occidente da parte della cultura islamica.

Nel suo infuocato discorso di vittoria, Mamdani ha gridato: “New York rimarrà una città di immigrati, una città costruita da immigrati, alimentata da immigrati e, da stasera, guidata da un immigrato!”. Dimentica, però, che, nel passato, gli immigrati in America, coloro che resero grande il Paese, non richiesero che uno stato sociale si prendesse cura di loro. Le aspettative se le crearono da soli e, rimboccandosi le mani, contribuirono, a costruire l’economia del Paese ospitante. Dunque, definendosi antiamericano in contraddizione con sé stesso, Mamdani è pronto a smantellare la città. Offrendo la vita gratis agli immigrati li farà diventare automaticamente parte dell’apparato parassitario già carico di debiti e sulla via del collasso. Ma i socialisti traggono sempre profitto dall’aumento delle tasse per sostenere lo Stato sociale che costituisce la loro base elettorale in quanto hanno bisogno di persone totalmente dipendenti dal Governo per ottenere e mantenere il controllo.

Non solo. Mamdani vuole aumentare le tasse sulla proprietà, ma ha anche affermato che i “quartieri più ricchi e prevalentemente bianchi” di New York City dovrebbero accollarsi in modo sproporzionato la maggior parte del carico fiscale. La base elettorale non si rende mai conto che i programmi promessi in campagna elettorale non sono mai economicamente fattibili. La città non potrà mai ricavare abbastanza introiti per realizzarli e le tasse imposte ai ricchi, alla fine, saranno scaricate su tutti. Così, il costo della vita continuerà ad aumentare per finanziare coloro che dipendono completamente dal Governo. Le città cadono in rovina quando le persone con un patrimonio elevato fuggono e il Governo non ha più accesso a fondi a cui attingere. Pertanto, anche gli elettori di Zoran assisteranno all’esodo di ricchezza da New York City verso Florida e Texas che continuano a essere i porti sicuri in America sia per le aziende che per i privati cittadini. Gli unici ad avere successo nei sistemi socialisti sono i politici che godono del potere e della ricchezza creata dalla corruzione. Più il Governo cerca di controllare l’economia, più libertà deve togliere per far rispettare le sue politiche.

Ecco perché ogni sistema socialista finisce per sprofondare nell’autoritarismo. La storia lo dimostra ripetutamente, eppure la gente continua a credere che “questa volta sarà diverso”. Zohran Mamdani è una figura da “fine dei tempi” che, promuovendo le idee estremiste che hanno già avvelenato l’Occidente, segna la fine della “Grande Mela” come quella di tutta la democrazia in America. La sua ascesa non è un fenomeno spontaneo, ma il risultato di un’alleanza tra radicalismo islamico, importanti fonti di finanziamento (tra cui le famiglie Soros e BlackRock) e gruppi di sinistra. La rete che lo ha sostenuto combina attivismo socialista, strutture islamiche e organizzazioni politiche democratiche formando un’alleanza che mira a normalizzare l’influenza islamista all’interno del progressismo americano. Lo stesso Mamdani mantiene legami con imam radicali noti per i loro discorsi pro-Sharia e la difesa di figure legate al terrorismo islamista. Ma c’è anche l’intesa con i gruppi di sinistra militanti del wokismo. Cosa hanno in comune i radicali musulmani con questi militanti che sono per lo più atei? Niente, ma sono necessari. I musulmani non vedono i woke come alleati, ma come utili idioti che verranno lapidati se non accettano l’Islam. Durante la pandemia i cittadini statunitensi avevano già hanno iniziato a spostarsi dagli stati democratici a quelli repubblicani quando le differenze tra i due partiti erano già diventate palesemente evidenti. Ora, anche le aziende e i capitali stanno cambiando rotta. Negli anni a venire per Washington sarà impossibile governare queste due fazioni così opposte. La divisione degli Stati Uniti è in corso.

Aggiornato il 07 novembre 2025 alle ore 16:41