La Russia avanza, Trump: “Putin pensi a fermare la guerra”

La Russia continua a conquistare territori. Chilometro dopo chilometro. Mosca ha rivendicato nella notte l’avanzamento sul terreno, incalzando diplomaticamente Washington, mentre Kiev soffre un altro risveglio difficile in prima linea. In una serie di apparizioni e comunicazioni ufficiali, il Cremlino ha descritto un quadro operativo favorevole ai russi e ha avviato nel contempo una campagna di messaggi diretti verso gli Stati Uniti, dove si discute l’eventualità di negoziati che partano da un congelamento della linea del fronte – la richiesta avanzata dagli Usa, dai partner europei e dall’Ucraina. Il presidente Vladimir Putin è comparso in televisione in divisa militare durante la visita a un centro di comando, ricevendo rapporti che parlerebbero di una situazione critica per le forze ucraine: oltre 10mila soldati – secondo Mosca – sarebbero circondati nell’area di Pokrovsk, nella regione orientale di Donetsk, e nella cittadina di Kupyansk, nel nord-est di Kharkiv.

Nel corso dell’incontro, il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov ha inoltre annunciato il test, avvenuto il 21 ottobre, del nuovo missile da crociera Burevestnik, descritto come un vettore a propulsione nucleare capace di trasportare testate atomiche. Secondo Gerasimov, il mezzo “ha coperto una distanza di 14mila chilometri” durante il collaudo e potrebbe essere impiegato “contro bersagli altamente protetti a qualsiasi distanza”. Anche gli Stati Uniti, ha lasciato intendere Mosca, rientrerebbero nel raggio di intervento del nuovo sistema – un vettore definito dallo stesso apparato russo senza eguali, invincibile. Parallelamente alla componente militare, la diplomazia economica russa ha proseguito il suo lavoro di relazione con Washington. Kirill Dmitriev, rappresentante di Putin per la cooperazione economica estera e in missione negli Usa, ha dichiarato di aver informato le autorità americane sia sul test missilistico sia sull’evoluzione della situazione sul campo. Nel suo discorso Dmitriev ha denunciato quelli che ha definito gli “sforzi titanici per far deragliare il dialogo tra la Russia e gli Stati Uniti”, alludendo in maniera esplicita ai Paesi europei. Il rappresentante ha poi chiarito che il suo messaggio agli Usa è che “solo un dialogo costruttivo e rispettoso porterà frutti”. Dmitriev ha anche sostenuto che “ogni tentativo di mettere pressione sulla Russia”, comprese le sanzioni varate dall’amministrazione Trump contro Rosneft e Lukoil, “è semplicemente inutile”.

La replica americana non si è fatta attendere. Il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, ha bollato Dmitriev come un “propagandistadel Cremlino, respingendo l’idea che le misure restrittive non avranno effetti sull’economia russa: “La nostra è una campagna di massima pressione che funzionerà”, ha assicurato in un’intervista. Dmitriev ha poi riferito di aver parlato con l’esponente repubblicana Anna Luna, che avrebbe manifestato l’intenzione di promuovere un incontro tra parlamentari russi e americani “in un prossimo futuro”. A Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito l’interesse russo a “costruire buone relazioni con tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti”, pur riconoscendo che le decisioni adottate da Trump sono “non amichevoli”. Peskov ha ammonito però sulla complessità del conflitto: un dossier come quello ucraino “non può essere risolto da un giorno all’altro” e perciò una “fretta eccessiva è in netto contrasto con la realtà”. La presa di posizione arriva dopo le parole del presidente Usa, il quale ha avvertito che non incontrerà Putin “se non c’è la certezza sullaccordo”.

Sul fronte operativo, le cifre fornite da Mosca indicano che sono “oltre 5.500” i soldati ucraini circondati nella zona di Pokrovsk e “fino a 5.000” quelli a Kupyansk. Proprio in quest’ultima localitànodo ferroviario di rilievo, occupato dai russi nel febbraio 2022 e poi riconquistato da Kiev nel settembre successivo – il generale Gerasimov ha riferito che le forze dassalto russe “stanno prendendo il controllo dei passaggi militari ucraini sul fiume Oskol” (Oskil in ucraino). Putin ha affermato di aver dato disposizioni per offrire la resa ai militari ucraini, “quelli che vorranno farlo, naturalmente”, garantendo al contempo che i prigionieri saranno trattati “secondo quanto previsto dalla legge internazionale e la legislazione russa”.

E Kiev conferma la realtà sul campo, fatta di scontri e perdite. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ammesso che “sono in atto combattimenti feroci ovunque” nei pressi di Pokrovsk e che gruppi di sabotaggio e ricognizione russi sarebbero già penetrati in città. “È difficile dal punto di vista logistico, ma dobbiamo continuare a distruggere l’occupante, dobbiamo continuare a infliggere quante più perdite possibili ai russi”, ha detto il capo dello Stato. Sulla situazione a Kupyansk, lo Stato maggiore ucraino – citato dall’agenzia Bloomberg – ha assicurato che le forze di Kiev continuano a respingere gli attacchi russi, mentre la capitale subisce nuovi raid: nella notte si conterebbero almeno tre morti, tra cui due bambini, e oltre 30 feriti.

Aggiornato il 27 ottobre 2025 alle ore 15:24