Gli Stati Uniti hanno deciso di imporre sanzioni sul petrolio russo. L’Europa, dal canto suo, si affianca con un nuovo pacchetto di misure restrittive molto corposo, approvato in via ufficiale poco prima che i leader si ritrovassero al Consiglio per il vertice Ue. Washington avrebbe dato il via libera anche alla fornitura di Patriot, indispensabili per la difesa dei cieli ucraini. Volodymyr Zelensky si è quindi presentato a Bruxelles con uno stato d’animo decisamente migliore. Così l’attenzione si concentra ora sull’ipotesi di usare gli asset russi congelati per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina. Zelensky è stato cristallino: “Abbiamo intenzione di utilizzare una parte significativa di questi soldi per acquistare armi europee”. Intanto, Donald Trump replica con sarcasmo alle “minimizzazioni” di Vladimir Putin. Il presidente degli Stati Uniti ha risposto all’affermazione dello “zar” secondo il quale le nuove sanzioni contro la Russia non avrebbero avuto ripercussioni sulla sua economia. “Sono contento che la pensi così. È una buona cosa. Vi farò sapere tra sei mesi. Vediamo come andrà a finire”, ha detto ironicamente Trump, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa pensasse della dichiarazione di Putin in merito alle ultime sanzioni varate da Washington.
L’inquilino della Casa Bianca ha cercato di sminuire la reazione di Mosca, affermando che l’impatto delle sanzioni dovrà essere valutato nei prossimi mesi. I 140 miliardi della Banca centrale russa, per quanto non sequestrati formalmente, finirebbero infatti a finanziare sia la base industriale ucraina sia quella europea. La Svezia ha mostrato la via, con un pre-accordo per la possibile fornitura all’Ucraina di 100-150 jet Gripen lasciando di stucco gli altri partner. L’obiettivo è quello di esercitare la massima pressione su Vladimir Putin per spingerlo finalmente al tavolo dei negoziati. “Vi esorto a far sì che l’Ucraina acquisisca capacità a lungo raggio perché fa davvero la differenza per la Russia”, ha detto ancora Zelensky. “E queste armi a lungo raggio non sono solo negli Stati Uniti: anche alcuni Paesi europei ne dispongono, compresi i Tomahawk, stiamo già parlando con le capitali che possono aiutare”.
Frattanto, il Cremlino sostiene che il presidente americano non escluda “la possibilità di tenere in futuro” un vertice con Vladimir Putin e che il presidente russo “condivide questo punto di vista”. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Sì, il presidente Trump ha dichiarato di aver smesso di prendere in considerazione per il momento l’idea di tenere un vertice. Tuttavia, negli ultimi due giorni, ha già ribadito più volte di non escludere la possibilità di tenere un vertice del genere in futuro. Il presidente Putin condivide questa opinione”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo Interfax. Nel frattempo, a Londra si tiene oggi un incontro della coalizione dei volenterosi, a cui è atteso il presidente ucraino, con altri leader internazionali in presenza o in videocollegamento. Al centro della riunione, presieduta dal premier britannico Keir Starmer, l’appello di Londra ai Paesi alleati affinché forniscano a Kiev più missili a lungo raggio per colpire obiettivi russi e aumentare la pressione sul presidente Putin. “Dal campo di battaglia ai mercati globali, mentre Putin continua a commettere atrocità in Ucraina, dobbiamo aumentare la pressione sulla Russia e basarci sull’azione decisiva del presidente Trump”, ha dichiarato Starmer. Oltre a lui e a Zelensky, alla riunione partecipano il segretario generale della Nato Mark Rutte, il premier danese Mette Frederiksen e quello olandese Dick Schoof, mentre altri leader tra cui il presidente francese Emmanuel Macron si uniranno virtualmente, per un totale di oltre 20 Paesi rappresentati.
Aggiornato il 24 ottobre 2025 alle ore 13:22
