Tregua fragile a Gaza, ma ritornano gli aiuti

Dopo una notte difficile, il valico di Kerem Shalom è stato riaperto. Come già successo in passato, la tregua a Gaza si regge su un filo. La sensazione è che, finché non saranno restituite tutte le salme degli ostaggi, la pressione continuerà ad essere altissima. Al momento però, stanno passando gli aiuti umanitari diretti nella Striscia. Anche il valico di Kissufim, situato nella parte centrale dellenclave, è stato nuovamente aperto al transito. La decisione è arrivata a due giorni dalla sospensione dei convogli umanitari, disposta domenica da Tel Aviv dopo che l’esercito israeliano aveva accusato Hamas di aver violato i termini del cessate il fuoco. Il Ministero degli Esteri israeliano aveva ribadito che i terroristi continuano “deliberatamente” a infrangere l’accordo, denunciando che alcuni miliziani di Hamas avrebbero superato la linea gialla a est di Gaza City, “rappresentando una minaccia” per le truppe israeliane. Nella mattinata, le Forze di difesa hanno confermato di aver aperto il fuoco contro due gruppi individuati oltre la linea di sicurezza. Israele ha inoltre avvertito la popolazione palestinese di non oltrepassare i limiti dell’area sotto controllo israeliano a Gaza, che al momento non risulta ancora segnata da marcatori visibili.

L’Esercito dello Stato ebraico si prepara intanto alla restituzione del corpo di un ostaggio, prevista per le 20 ora locale. Nella giornata di ieri, Hamas aveva dichiarato di aver rinvenuto il corpo di un cittadino israeliano e di essere pronta a restituirlo “se le condizioni sul campo saranno adatte”. Nel frattempo, l’Egitto ospiterà al Cairo una nuova sessione di colloqui con Khalil Al-Hayya, capo di Hamas in esilio, per discutere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco. Secondo quanto riferito da un funzionario palestinese al Guardian, la delegazione di Hamas affronterà la questione della creazione di un organismo tecnico incaricato di gestire Gaza senza una rappresentanza diretta del movimento. Un passaggio che, nelle intenzioni egiziane, dovrebbe favorire una transizione amministrativa stabile e garantire la continuità dei flussi umanitari.

E a proposito di quanto siano necessari gli aiuti nella Striscia, si è espresso a Cbs news Jared Kushner, arrivato da pochi minuti in Israele assieme a Steve Witkoff. “Sembra quasi che una bomba nucleare fosse stata fatta esplodere in quella zona. E poi vedi queste persone che tornano indietro, e ho chiesto all’Idf: “Dove stanno andando?. Mi guardo intorno. Sono tutte rovine. E loro hanno risposto: Beh, stanno tornando nelle zone dove si trovava la loro casa distrutta, sul loro terreno, e pianteranno una tenda”, ha raccontato Kushner in un’intervista all’emittente statunitense, ricordando la sua visita a Gaza subito dopo la firma dellaccordo. Alla domanda se la situazione potesse configurarsi come un genocidio, il genero di Trump ha risposto: “No, no”.

Intanto, l’inviato speciale statunitense e il principale consigliere della Casa Bianca sono atterrati, secondo quanto riportato dai media locali citati dal Times of Israel. Invece, il vicepresidente J.D. Vance arriverà domani. All’inizio della visita, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha incontrato Witkoff e Kushner per discutere delle prospettive di ricostruzione nella Striscia. “Le stime si aggirano sui 50 miliardi di dollari. Potrebbe essere un po’ meno, o forse un po’ di più”, ha dichiarato Witkoff nell’intervista a Cbs news. L’obiettivo della missione americana è quello di consolidare la tregua mediata da Washington e promuovere il rilancio del processo di stabilizzazione a Gaza. Tuttavia, il vicepresidente Vance ha riconosciuto la fragilità dell’intesa: “Il mantenimento della tregua a Gaza sarà complicato. Ci saranno momenti in cui Hamas aprirà il fuoco su Israele. Israele dovrà rispondere, ovviamente”. Nonostante le difficoltà previste, ha aggiunto, “pensiamo comunque che siano le migliori possibilità di una pace sostenibile, ma ci saranno alti e bassi e dovremo monitorare la situazione”.

Aggiornato il 20 ottobre 2025 alle ore 15:57