Israele: il lento ritorno delle salme degli ostaggi

Le immagini dei funerali degli ostaggi, le cui salme sono state consegnate dopo due anni di guerra, sono cariche di emozione. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua volontà di riportare in patria i corpi degli altri rapiti ancora trattenuti a Gaza. “Siamo determinati a completare la vittoria che influenzerà le nostre vite per molti anni. Israele è in prima linea nello scontro tra barbarie e illuminismo, tra un’apocalisse senza fine e l’umanità”, ha dichiarato, come riportano i media di Tel Aviv. Netanyahu ha aggiunto che “questa lotta è globale e ruota attorno a una domanda: torneremo al fanatismo oscuro del Medioevo o faremo un passo avanti verso un futuro di stabilità, prosperità e pace”. Le parole del premier giungono in un contesto di rinnovate tensioni, mentre continuano le operazioni di scambio dei corpi tra Israele e Hamas, sotto la mediazione della Croce rossa. Secondo quanto riferito dal Ministero della Salute di Hamas, “la Croce Rossa ha facilitato il rientro a Gaza delle salme di altri 30 palestinesi”, portando così a 120 il numero totale dei corpi restituiti da Israele. Le équipe mediche locali stanno ora procedendo all’identificazione e alla restituzione dei resti alle rispettive famiglie. L’accordo di cessate il fuoco prevede che Israele consegni i corpi di 15 palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto.

Ieri sera Hamas ha consegnato altri due corpi alla Croce rossa, come confermato dall’esercito israeliano. Le bare sono attualmente in viaggio per essere ricevute dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Finora Hamas ha restituito otto corpi, ma i test del Dna condotti da Israele hanno rivelato che uno di essi non apparteneva a un ostaggio. Con gli ulteriori due corpi consegnati ieri sera, il totale sale a nove, mentre restano ancora 19 ostaggi deceduti nella Striscia, circostanza che – secondo fonti israeliane – indica come Hamas non sia riuscita a recuperare quasi due terzi dei cadaveri. L’ufficio del primo ministro ha comunicato che i resti di due ostaggi israeliani sono stati trasferiti alle forze armate tramite la Croce rossa. “I corpi sono stati consegnati a un’unità dell’Idf e dello Shin Bet all’interno di Gaza e saranno trasferiti in Israele, dove saranno accolti con una cerimonia militare alla presenza del Rabbino capo dellEsercito”, riporta Haaretz. Dopo la cerimonia, le salme sono state inviate al Centro nazionale di medicina legale del Ministero della Salute per le procedure di identificazione. Le vittime sono Inbar Hayman, artista di graffiti di Haifa conosciuta con lo pseudonimo di “Pink”, uccisa a 27 anni durante il festival musicale Nova, e il sergente maggiore Mohammad al-Atrash, 39 anni, soldato di origine beduina caduto in combattimento il 7 ottobre.

In parallelo, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, in visita ufficiale in Italia, ha rilanciato la posizione di Israele in merito al futuro politico della regione. “Sono onorato di incontrare il presidente del Senato italiano Ignazio La Russa a Roma. Gli ho detto che vogliamo dare una possibilità al Piano Trump, ma Hamas sta violando l’accordo continuando a tenere in ostaggio 19 dei nostri cadaveri”, ha scritto su X. Sa’ar, atteso anche ai Med Dialogues di Napoli, ha poi condannato con fermezza le violenze interne a Gaza: “Le esecuzioni di massa di palestinesi senza processo a Gaza da parte di Hamas devono essere considerate con la massima severità. Ho ringraziato il presidente per la sua amicizia e lo ho invitato a visitare Israele”. In un successivo messaggio, il ministro ha ribadito la linea del governo: “Vogliamo andare avanti con il piano Trump, ma Hamas deve restituire i nostri ostaggi morti e disarmarsi”.

Aggiornato il 16 ottobre 2025 alle ore 16:29