Le influenze cinesi in Ue, i casi Italia e Romania

Si è svolto al Senato il convegno Le influenze cinesi in Ue. I casi Italia e Romania promosso dal senatore Giulio Terzi. Un’analisi approfondita sui rischi strategici connessi alle rivendicazioni della Cina su Taiwan e alle pressioni regionali adottate da Pechino per espandere la propria influenza oltre i contesti terrestri. L’iniziativa è stata promossa dal senatore Giulio Terzi di Sant’Agata in collaborazione con Doublethink Lab, Expert Forum Romania e il Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”. I relatori, tra cui l’ambasciatore di Taiwan in Italia Vincent Y.C. Tsa, hanno ricordato che la Cina considera la questione di Taiwan come un “interesse centrale e non negoziabile”, e che nelle dichiarazioni ufficiali si afferma che qualunque speranza di compromesso è “wishful thinking”. Questo messaggio è stato ribadito anche durante alcuni incontri tra il presidente cinese Xi Jinping e i rappresentanti dell’Unione europea, dove Pechino ha affermato che la questione taiwanese è “un’affare interno” e che ogni interferenza esterna è ingiustificata.

I relatori hanno esposto i risultati di una ricerca dettagliata, evidenziando come Pechino impieghi una strategia complessa e multiforme per estendere il proprio soft power nel continente. Dalla disinformazione alla pressione diplomatica, dagli investimenti infrastrutturali ai partenariati economici condizionati, la Cina esercita una crescente influenza e mina la sovranità e la sicurezza strategica dell’Unione europea.

Il senatore Terzi ha ribadito che “non si tratta più solo di investimenti o di scambi commerciali, ma di una sfida alla nostra democrazia. La Cina opera con strumenti opachi, spesso attraverso l’uso strumentale di istituzioni culturali, gli Istituto Confucio e le piattaforme digitali per orientare l’opinione pubblica e le decisioni politiche nei Paesi membri”. Terzi ha anche sottolineato i pericoli commerciali derivanti da una dipendenza troppo marcata dai mercati e dalle filiere industriali controllate da Pechino. È stato evidenziato come la Cina utilizzi tattiche di pressione costante, incluse esercitazioni militari, operazioni cibernetiche e campagne di disinformazione, per isolare Taiwan e testare la coesione diplomatica dell’Occidente. Nel corso del convegno è stato anche criticato l’utilizzo da parte di Pechino della Risoluzione Onu 2758 per giustificare una narrativa esclusiva sulla “Unica Cina”, cercando di escludere Taiwan da forum multilaterali e partenariati strategici. I partecipanti hanno invece proposto una maggiore apertura europea verso Taipei, sia sul piano della cooperazione tecnologica che nella costruzione di alleanze tra democrazie.

La Romania, come emerso dagli interventi di Expert Forum, è uno degli esempi più significativi di come i legami infrastrutturali e commerciali con la Cina possano tradursi in dipendenze politiche e vulnerabilità strategiche. Anche in Italia, secondo Doublethink Lab, alcuni segmenti dell’economia e dell’accademia sono già stati oggetto di operazioni di influenza mirata.

Il convegno ha rappresentato infine un forte richiamo all’azione: rafforzare la resilienza democratica e costruire un fronte comune europeo per affrontare le sfide poste da Pechino.

Aggiornato il 11 ottobre 2025 alle ore 10:01