
La Danimarca ha chiuso un aeroporto. Di nuovo. Un sorvolo di droni ha fatto constatare al governo che “sabotaggi, attacchi informatici e altre forme di attacchi ibridi sono una parte sempre più presente nella nostra realtà europea” ha dichiarato il ministro della Giustizia danese Peter Hummelgaard. Le parole del ministro arrivano dopo l’avvistamento, nella notte, di velivoli senza pilota nei pressi di cinque aeroporti della Danimarca. Intervenendo davanti alla stampa, Hummelgaard ha sottolineato che l’Esecutivo è impegnato a contrastare tali episodi in stretto coordinamento con i partner internazionali. Ha inoltre annunciato l’intenzione di varare una normativa più stringente sull’impiego dei droni: “Il periodo in cui chiunque possa usare un drone liberamente in Danimarca senza registrarsi è finito”.
Secondo le autorità, i velivoli non sono stati abbattuti per l’assenza di strumenti specifici capaci di neutralizzare obiettivi di dimensioni ridotte. Da qui l’urgenza di nuovi investimenti in tecnologie di identificazione e contrasto. Un’esigenza ribadita dal ministro della Difesa Troels Lund Poulsen: “La tecnologia si sviluppa in continuazione. Le lezioni che abbiamo imparato dall’Ucraina è che quel che possiamo trovare oggi potrebbe essere diverso da quello che riscontriamo tra tre settimane. Quindi dobbiamo adattarci continuamente a gli sviluppi in collaborazione coi nostri amici in Ucraina che hanno molta esperienza sul fronte della difesa dai droni”. Copenaghen intende dunque lavorare in sinergia con Nato e Unione europea per rafforzare le capacità di difesa comuni contro questa minaccia.
Intanto, la polizia dello Jutland settentrionale, competente per l’aeroporto di Aalborg, ha reso noto che l’attività dei droni “è ancora in corso” e che non è stato possibile identificare i responsabili. Le autorità non escludono il coinvolgimento di operatori amatoriali, come riportato dal quotidiano Politiken. Il capo della polizia Jesper Bøjgaard Madsen ha confermato che più di un drone è stato avvistato, ribadendo che al momento non è chiaro l’obiettivo di tali incursioni. “Stiamo collaborando con tutte le autorità competenti e siamo presenti in gran numero”, ha dichiarato, escludendo rischi immediati per i passeggeri e i residenti dell’area. Bøjgaard ha spiegato che non è ancora possibile fornire dettagli sul tipo di droni osservati e che la priorità resta la loro neutralizzazione. Per il momento resta sospesa anche l’operatività dello scalo: “Finché non avremo una panoramica completa della situazione e finché non riusciremo a mettere in sicurezza i droni, nessun volo decollerà”.
Aggiornato il 25 settembre 2025 alle ore 15:36