
La più antica bandiera nazionale inglese, la Croce Rossa di San Giorgio su sfondo bianco, è attualmente al centro di polemiche, soprattutto a causa della crisi migratoria in corso nel Paese. Più alcuni britannici la sventolano, più altri se ne lamentano.
Per chi la sventola, la bandiera rappresenta l’orgoglio di essere inglesi, rivendicando un simbolo di unità nazionale, patrimonio e patriottismo, non diversamente da quanto fanno altri popoli quando espongono le proprie bandiere. I detrattori, tuttavia, la maggior parte dei quali è istintivamente anti-inglese, pur condividendo il Dna britannico, insistono nel dire che è un simbolo di estremismo di “Destra”, razzismo e xenofobia. Per loro, rappresenta l’esclusione e l’ostilità nei confronti dei migranti, la stragrande maggioranza dei quali è musulmana.
La verità, tuttavia, sembra stare nel mezzo. I patrioti britannici si stanno infatti radunando sotto la bandiera più antica della loro nazione come atto collettivo di sfida contro quella che considerano una conquista islamica da parte dei migranti, in cui i musulmani vengono utilizzati per erodere la nazione, “adescare” le donne autoctone e sopprimere la cultura e il patrimonio britannico (in particolare quello cristiano).
Nel frattempo, entrambe le parti sembrano ignorare le vere (e piuttosto paradossali) origini della bandiera: il vessillo di San Giorgio fu forgiato nel crogiolo della guerra cristiana contro l’Islam.
La storia dimenticata della Croce
La bandiera di San Giorgio ebbe origine nel Medioevo come emblema militare e religioso indissolubilmente legato alle Crociate. I Cavalieri Templari, fondati all’inizio del XII secolo, furono i primi ad adottarla. Come monaci, i loro mantelli bianchi simboleggiavano la purezza; come guerrieri che avevano giurato di combattere i musulmani fino alla morte in difesa della cristianità, la croce rosso sangue simboleggiava la loro disponibilità al martirio (che molti subirono).
Negli anni successivi alla sua adozione da parte dei Templari, il simbolo si diffuse anche tra gli altri Crociati. Ben presto venne associato a San Giorgio, un soldato cristiano del III-IV secolo martirizzato dall’Impero Romano pagano per essersi rifiutato di rinnegare Cristo. Nell’immaginario medievale, Giorgio divenne l’incarnazione stessa del Cristianesimo militante, un cavaliere celeste che incarnava la volontà di morire per Cristo nella battaglia contro l’Islam.
In effetti, le cronache delle Crociate descrivono ripetutamente San Giorgio apparire in visioni o addirittura in battaglia. Durante l’assalto a Gerusalemme, all’epoca in mano ai musulmani, nel 1099, Raimondo di Aguilers, testimone oculare della Prima Crociata, scrisse: “Il beato Giorgio fu visto nell’esercito di Cristo, mentre combatteva contro i Saraceni e dava la vittoria ai fedeli”.
Quasi un secolo dopo, durante la Terza Crociata (1189-1192), re Riccardo I, detto Cuor di Leone, invocava regolarmente Giorgio come suo santo patrono. Anche i suoi uomini credevano che il santo guerriero combattesse al loro fianco. Come scrisse un cronista contemporaneo: “San Giorgio, portabandiera dell’esercito celeste, venne in aiuto dei cristiani e sconfisse i nemici della Croce”.
Un altro secolo dopo, durante la Nona Crociata (1271-1272), Edoardo I, allora principe, poi re, non era meno devoto. Egli “affidò sé stesso e i suoi uomini al beatissimo martire Giorgio, che aveva sempre considerato il suo patrono speciale in guerra”, secondo le parole del cronista Walter di Guisborough.
Tornato a casa, Edoardo I continuò a esaltare San Giorgio come simbolo di cavalleria, coraggio e guerra santa. Suo nipote, Edoardo III, ampliò ulteriormente questa associazione. Verso la metà del 1300, San Giorgio e il suo stendardo, una croce rossa su sfondo bianco, erano diventati parte integrante dell’identità inglese: un simbolo della difesa militante dell’Inghilterra cristiana contro le minacce esterne, soprattutto il nemico musulmano. Per secoli, la bandiera del santo guerriero ha ispirato coraggio, cavalleria e un senso di fede marziale esplicitamente inglese.
Anche il nemico li temeva
Poiché la bandiera ha avuto origine dai Templari, che sono l’argomento del mio ultimo libro, “The Two Swords of Christ” (“Le due spade di Cristo”), concludiamo con un episodio significativo che dimostra come persino i musulmani temessero San Giorgio.
Nel 1187, nei pressi di Nazareth, circa 500 Crociati guidati dai Templari caddero in un’imboscata tesa da 7 mila musulmani. Sebbene fossero in netta inferiorità numerica, i Crociati combatterono valorosamente finché non vennero tutti uccisi, tranne un cavaliere templare. Quando a quest’ultimo fu offerta la possibilità di arrendersi, rifiutò, continuando a combattere da solo fino a ritrovarsi circondato da cadaveri di musulmani. Il nemico, colpito dal suo coraggio soprannaturale, si convinse che egli non fosse altri che San Giorgio.
L’Itinerarium Peregrinorum, un resoconto di prima mano della Terza Crociata, descrive così l’intera la scena:
Mentre il resto dei suoi compagni cavalieri (stimati in circa 500) era stato catturato o ucciso, egli affrontò da solo tutta la forza della battaglia e brillò come un glorioso campione della legge del suo Dio. Era circondato dalle truppe nemiche e quasi abbandonato dall’aiuto umano, ma quando vide migliaia di persone correre verso di lui da tutte le direzioni, rafforzò la sua determinazione e intraprese coraggiosamente la battaglia, un uomo contro tutti. Il suo encomiabile coraggio gli valse l’approvazione dei suoi nemici. Molti provavano pena per lui e lo esortavano affettuosamente ad arrendersi, ma egli ignorò le loro suppliche, poiché non temeva di morire per Cristo. Alla fine, schiacciato piuttosto che sconfitto da lance, pietre e giavellotti, cadde a terra e passò gioiosamente al Cielo con la corona del martirio, trionfante. Fu davvero una morte dolce, senza spazio per il dolore, quando la spada di un uomo aveva costruito per lui una corona così grande tra la folla [nemica] che gli stava intorno. La morte è dolce quando il vincitore giace circondato dagli empi che ha ucciso con la sua mano destra vittoriosa. E poiché il guerriero cavalcava un cavallo bianco e indossava un’armatura e armi bianche, i gentili “musulmani”, che sapevano che San Giorgio aveva questo aspetto in battaglia, si vantarono di aver ucciso il Cavaliere dall’Armatura Splendente, il protettore dei cristiani.
Il significato più profondo oggi
Questa è la vera origine della bandiera inglese di San Giorgio: forgiata in secoli di guerre e martirio per mano dei musulmani.
Inoltre, non dovrebbe sorprendere che un santo guerriero cristiano sia legato alla lunga guerra di una nazione europea contro l’Islam, in questo caso l’Inghilterra, perché la necessità di tali santi era onnipresente in tutta la cristianità. Basti pensare al santo patrono della Spagna, San Giacomo Matamoros, l’uccisore di Mori, ossia di musulmani.
Il punto è il seguente: la bandiera di San Giorgio parla in modo molto più diretto dell’attuale crisi dei migranti musulmani nel Regno Unito di quanto la maggior parte degli inglesi che la sventolano, o la biasimano, riesca a comprendere.
In altre parole, la bandiera di San Giorgio non è un simbolo di paranoia xenofoba, né una semplice reliquia della pietà medievale: è un chiaro monito del fatto che chi dimentica la storia è destinato a riviverla.
(*) Tratto dal Middle East Forum Online
(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada
Aggiornato il 25 settembre 2025 alle ore 09:40