
Continua ad aumentare l’intensità degli attacchi russi. Vladimir Putin non accenna tregua, tra uno sconfinamento di spazio aereo e un altro, e non perde di vista l’obiettivo principale: l’Ucraina. Che resiste e combatte, oggi come ieri. Nella notte oltre 130 droni russi sono stati abbattuti nei cieli ucraini, secondo quanto riferito dall’Aeronautica di Kiev su Telegram. Mosca avrebbe lanciato 141 droni d’attacco, tra cui 80 Uav Shahed di fabbricazione iraniana e modelli Geran, colpendo anche infrastrutture a Zaporizhzhia – almeno due vittime in quest’attacco – con bombe teleguidate sganciate da bombardieri tattici. E altrettante persone sarebbero rimaste ferite, una in modo grave, in seguito a un raid aereo russo sempre sulla città di Zaporizhzhia, ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione cittadina, Ivan Fedorov. Altri attacchi nella notte hanno causato due feriti a Kiev e un altro nella regione di Sumy, secondo autorità locali.
Quindi, si terrà venerdì in formato online la riunione convocata dal commissario europeo Andrius Kubilius per discutere del cosiddetto muro di droni a difesa del confine orientale dell’Ue. Parteciperanno i sette Stati membri in prima linea – Estonia, Lettonia, Finlandia, Lituania, Polonia, Romania e Bulgaria – oltre all’Ucraina, invitata a livello governativo. L’incontro rappresenta un seguito concreto alla visita di inizio mese della presidente Ursula von der Leyen e dello stesso commissario nelle regioni di confine, e all'annuncio nel discorso sullo Stato dell’Unione della necessità di costruire una difesa comune contro le incursioni di droni russi, già registrate in Polonia e Romania. “La riunione sarà a livello politico, non escludiamo la partecipazione di ministri”, ha precisato la Commissione, sottolineando che si tratterà di valutare interessi, capacità e bisogni degli Stati coinvolti per definire i prossimi passi congiunti. Nessun commento invece su specifiche tecnologie, come i sistemi laser citati da media internazionali, con Bruxelles che ha ribadito l’impegno a “rafforzare la produzione e il sostegno all’Ucraina per contrastare la produzione di massa russa”.
Allo stesso tempo, tre persone sarebbero rimaste uccise e 16 ferite in Crimea, penisola ucraina meridionale annessa da Mosca, in un attacco di un drone ucraino. Il raid dell’esercito di Kiev sarebbe avvenuto nella “zona della città di Foros”, ha scritto Sergei Aksyonov, il governatore della regione occupata, su Telegram. Aggiungendo che l’infermeria e una scuola sono stati danneggiati nell’attacco alla località costiera. Il Ministero della Difesa russo aveva precedentemente segnalato due morti e 15 feriti in quello che ha definito “un deliberato attacco terroristico contro obiettivi civili”. La Crimea, conquistata nel 2014, è una delle cinque regioni ucraine che Mosca sta cercando di annettere.
Non senza elevati costi umani. Le forze armate ucraine avrebbero subito perdite pari a quasi 4.500 tra soldati e mercenari stranieri nel corso dell’ultima settimana di combattimenti lungo la linea del fronte della Repubblica popolare di Lugansk (Lpr). Lo ha dichiarato l’esperto militare Andrey Marochko, citando dati del Ministero della Difesa russo, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass. “L’analisi dell’andamento dell’operazione militare speciale nella zona della LPR mostra che, nell’ultima settimana, le forze armate ucraine hanno perso circa 4.450 militanti e mercenari nei settori di competenza dei gruppi operativi Nord, Sud e Ovest, con un aumento di 110 unità rispetto alla settimana precedente”, ha spiegato Marochko. Secondo l’esperto, il danno più rilevante sarebbe stato inflitto nel settore occidentale, dove opera il gruppo tattico “Ovest”. Nel corso della settimana, le forze russe avrebbero inoltre distrutto otto carri armati, 50 pezzi di artiglieria da campo, 84 postazioni per guerra elettronica e controbatteria, 103 depositi di munizioni, carburante e materiali logistici, oltre a più di 350 mezzi da combattimento di vario tipo.
Aggiornato il 22 settembre 2025 alle ore 14:15