Raid, poi le fiamme: Hamas sotto attacco

Gaza “sta bruciando”. Da questa notte le Forze di difesa israeliane hanno intensificato i bombardamenti sulla Striscia, colpendo – come affermato dal ministro della Difesa Israel Katz – “con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”. È iniziata l’operazione di terra nella Striscia. Lo stesso Katz ha ribadito che “non cederemo e non torneremo indietro, fino al completamento della missione”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, nel corso della sua deposizione in tribunale, ha definito quella in corso “una fase cruciale”. Secondo i dati forniti, “il 40 per cento degli abitanti della città è stato evacuato. Più di 350mila residenti hanno già lasciato la città, e l’esodo è continuato durante la notte”. Netanyahu ha inoltre sottolineato: “Non ho chiesto porte chiuse per far capire che lo Stato di Israele si trova in una posizione cruciale”, chiedendo poi di essere esonerato dalla testimonianza prevista a causa di “cose importanti che stanno accadendo”.

E il portavoce in lingua araba dell’Idf, Avichay Adraee, ha rivolto un nuovo avvertimento alla popolazione di Gaza City: “Abbiamo iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City, la città è un’area di combattimento pericolosa”. Un messaggio diretto agli abitanti, invitati ad abbandonare rapidamente le zone di scontro: “Restare all’interno dell’area mette in pericolo la vostra vita. Evacuate il più rapidamente possibile verso le zone indicate, con veicoli o a piedi, attraverso la strada Rashid a sud del fiume Gaza. Unitevi a oltre il 40 per cento dei residenti che hanno già lasciato la città per proteggere sé stessi e i loro cari”.

Ciò vuol dire che nella missione del segretario di Stato Marco Rubio , non c’è stata volontà di scongiurare l’invasione della Striscia. Il titolare degli Esteri Usa ha individuato nel Qatar l’unico attore capace di svolgere un ruolo di mediazione. “Ovviamente devono decidere se vogliono farlo dopo la scorsa settimana o meno, ma vogliamo che sappiano che se c’è un Paese al mondo che potrebbe contribuire a porre fine a questa situazione attraverso un negoziato quello è il Qatar”, ha dichiarato in volo da Israele a Doha. Secondo quanto riportato da Axios, Rubio avrebbe chiarito al premier Netanyahu che l’amministrazione Trump sostiene l’operazione terrestre a Gaza, pur chiedendo che venga condotta rapidamente e si concluda al più presto. “Rubio non ha frenato l’operazione di terra”, ha confermato un funzionario israeliano al sito statunitense. Una fonte americana ha aggiunto che Washington non intende imporre limiti all’azione israeliana: “Non è la guerra di Trump, è la guerra di Bibi e lui si assumerà tutte le responsabilità di ciò che accadrà”. Rubio ha inoltre avvertito che Hamas dispone di un tempo molto ristretto per negoziare una tregua, mentre Israele prosegue i bombardamenti su Gaza City. Lo Stato ebraico “ha iniziato a condurre operazioni” nella principale città della Striscia, ha dichiarato, spiegando che “pensiamo di avere una finestra di tempo molto breve per raggiungere un accordo: non abbiamo più mesi, probabilmente ci restano giorni, forse qualche settimana”.

Aggiornato il 16 settembre 2025 alle ore 10:12