
Se Hamas non deporrà le armi e non rilascerà tutti gli ostaggi, “saranno distrutti e Gaza sarà rasa al suolo”. È l’avvertimento lanciato dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz in un post pubblicato su X, corredato da un video che mostra il crollo della torre al-Ruya, situata nel quartiere Rimal di Gaza City. Solo poche ore prima, lo stesso Katz aveva promesso che “un potente uragano avrebbe colpito i cieli di Gaza City”. Il ministro ha inoltre reso noto che “30 edifici terroristici a più piani sono stati attaccati e distrutti e decine di altri obiettivi terroristici sono stati bombardati e demoliti, per ostacolare le infrastrutture per l’osservazione e il terrore, e aprire la strada alle forze di terra”. Le sue dichiarazioni giungono a ridosso della proposta avanzata dal presidente statunitense Donald Trump per un accordo sugli ostaggi. Secondo quanto annunciato, il piano prevede che “il rilascio di tutti i 48 rapiti il primo giorno del cessate il fuoco”. Tuttavia, fonti di Hamas hanno replicato che “non è possibile liberare tutti gli ostaggi vivi e restituire i corpi in un’unica fase nel primo giorno della tregua”. In un’intervista al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, funzionari dell’organizzazione hanno precisato che “ci sono ostaggi uccisi in luoghi che richiedono il cessate il fuoco per essere trovati sotto le macerie o nei luoghi in cui erano stati sepolti”.
Sul piano militare, l’Idf ha ordinato l’evacuazione completa di Gaza City. Il portavoce in arabo, colonnello Avichai Edrei, ha dichiarato: “A tutti i residenti di Gaza City e di tutti i suoi quartieri, dalla Città Vecchia e dal quartiere di Tufah a est fino al mare a ovest, l’Idf è determinato a sconfiggere Hamas e agirà nell’area di Gaza City con grande forza, come ha fatto in tutta la Striscia di Gaza”. L’annuncio contiene anche le modalità da seguire: “Per la tua sicurezza, evacua immediatamente attraverso l’asse Al-Rashid verso la zona umanitaria di Mawasi”. L’ordine prevede inoltre un numero dedicato “per segnalare i posti di blocco istituiti da Hamas o i suoi tentativi di impedire l’evacuazione”. È il primo ordine di evacuazione esteso all’intera città, dopo gli avvertimenti mirati a singoli edifici diffusi nei giorni scorsi. “Rimanere nell’area è estremamente pericoloso”, ha ribadito Edrei.
Parallelamente, Israele ha confermato l’adesione ufficiale alla proposta americana. “Israele desidera porre fine alla guerra a Gaza sulla base della proposta del presidente Trump e in conformità ai principi stabiliti dal gabinetto di sicurezza”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar. Secondo quanto rivelato da Channel 12, il piano include una clausola cruciale: “il ritiro israeliano completo, senza eccezioni, compreso dal perimetro (della Striscia), avverrà solo in base alla capacità del nuovo governo di Gaza di garantire la sicurezza”. In Israele questa condizione è stata accolta con favore, in quanto non prevede un ritiro incondizionato. Hamas, invece, ha bollato la clausola come una “trappola”, sostenendo che di fatto lascerebbe a Israele un potere di veto sulla tempistica del ritiro e sulla definizione del nuovo assetto di governo post-bellico.
Infine, Katz ha annunciato nuove misure punitive in risposta all’attentato terroristico avvenuto ieri a Gerusalemme. Sul suo profilo ufficiale X, il ministro ha confermato l’imposizione di “sanzioni civili” contro i familiari e i residenti dei villaggi di appartenenza degli attentatori. Le misure comprendono la demolizione di edifici non autorizzati e la revoca di 750 permessi di lavoro e di ingresso in Israele. La decisione, ha precisato, è stata adottata su raccomandazione dell’apparato di sicurezza e del coordinatore delle attività governative nei territori, generale Rassan Alyan. L’Associazione per i diritti civili in Israele (Acri) ha però chiesto l’intervento del procuratore generale Gali Baharav-Miara affinché imponga all’Idf e al ministero della Difesa di astenersi da quelle che ha definito “punizioni collettive” ai parenti e ai vicini dei due attentatori, autori dell’attacco costato la vita a sei persone e il ferimento di altre 11.
Aggiornato il 09 settembre 2025 alle ore 15:04