
Per la terza volta dall’ascesa al potere nel 2012, Xi Jinping ha presieduto una parata militare in Piazza Tienanmen, eguagliando i suoi tre predecessori – Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao, ciascuno con un’unica parata – e collocandosi alle spalle di Mao Zedong, che tra il 1949 e il 1959 ne guidò 11 consecutive in occasione della Festa Nazionale. Tradizionalmente, lo spettacolo militare si svolge ogni dieci anni per celebrare la fondazione della Repubblica popolare cinese. Xi, pur rispettando la consuetudine, ha introdotto una propria ricorrenza: il 3 settembre, giorno dedicato alla vittoria sulla Giappone nella Seconda Guerra mondiale. Dopo la grande parata del 2015 per il 70° anniversario, quella odierna ha ricordato gli 80 anni della sconfitta nipponica.
Sul piano internazionale, la cerimonia ha suscitato reazioni immediate. Donald Trump, dal suo social Truth, ha scritto: “La domanda più importante a cui rispondere è se il presidente cinese Xi Jinping menzionerà o meno l’enorme quantità di sostegno e sangue che gli Stati Uniti hanno donato alla Cina per aiutarla a liberarsi da un invasore straniero molto ostile. Vi prego di porgere i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-un mentre cospirate contro gli Stati Uniti”. Parole seguite dagli auguri a “Xi Jinping e al meraviglioso popolo cinese di vivere una giornata di festa grandiosa e duratura”. Dal Cremlino, il consigliere di Putin per la politica estera, Iuri Ushakov, ha replicato che nelle parole del presidente americano vi fosse “ironia”: “Credo che Trump abbia detto, non senza ironia, che presumibilmente questi tre stanno complottando contro gli Stati Uniti. Voglio dire che nessuno ha complottato, nessuno ha tramato nulla”.
La prova di forza militare cinese si è concretizzata soprattutto con i missili balistici intercontinentali, presentati nella nuova versione DF-61 a capacità nucleare. In Piazza Tienanmen hanno sfilato anche il JL-1 e il JL-3, lanciabili rispettivamente da aerei e sottomarini, oltre al DF-31 di nuova generazione. L’agenzia Xinhua ha parlato di un “raggruppamento” strategico che per la prima volta ha mostrato la forza nucleare “tre in uno” – terra, mare e aria – descritta come garanzia per “tutelare la sovranità nazionale e difendere la dignità nazionale”. L’esibizione ha incluso inoltre missili ipersonici YJ-21 e DF-17, il DF-5C a propellente liquido capace di lanciare testate multiple, nonché armi anti-nave testate contro modelli di portaerei statunitensi (YJ-19, YJ-17, YJ-20). Non sono mancati i missili da crociera Changjian-20A, YJ-18C e Changjian-1000, definiti “adatti al combattimento in qualsiasi condizione atmosferica”. La Cina ha mostrato anche i progressi nel settore delle armi laser e a microonde, sviluppate come sistemi anti-drone, e una nuova gamma di droni aerei e subacquei destinati a ricognizione e attacco.
Nell’intervento politico che ha accompagnato la parata, Xi Jinping ha ribadito la centralità della modernizzazione cinese: “Il rinnovamento e l’ascesa della nazione cinese è inarrestabile e la causa di pace e sviluppo dell’umanità prevarrà”. Secondo il leader, “l’umanità si trova di nuovo di fronte alla scelta tra pace o guerra, dialogo o scontro, risultati vantaggiosi per tutti o giochi a somma zero”. Xi ha insistito sulla necessità che “le nazioni di tutto il mondo eliminino la causa principale della guerra e impediscano che tragedie storiche si ripetano”, sottolineando come la sicurezza globale possa essere garantita solo con “armonia” e rispetto reciproco. Al ricevimento presso la Grande sala del popolo, il presidente ha ribadito che la modernizzazione della Cina “è un percorso di sviluppo pacifico” e che “la Cina sarà sempre una forza per la pace, la stabilità e il progresso nel mondo”. Nel ricordare il V-Day, Xi ha sottolineato come “ottant’anni fa, dopo 14 anni di sanguinosa lotta, il popolo cinese sconfisse definitivamente gli invasori militaristi giapponesi e dichiarò la vittoria assoluta nella Guerra mondiale antifascista”. Una vittoria che, ha aggiunto, segnò “una svolta storica nel percorso della nazione cinese da una profonda crisi dei tempi moderni a una grande rinascita, e fu anche una svolta fondamentale nello sviluppo mondiale”.
Xi ha concluso rimarcando l’importanza della memoria storica: “Stamattina abbiamo tenuto una grande parata militare per commemorare solennemente l’80° anniversario della vittoria della Guerra popolare cinese di resistenza contro l’aggressione giapponese e della Guerra mondiale antifascista” per “ricordare la storia, onorare i martiri, coltivare la pace e creare il futuro”. La storia, ha ammonito, insegna che “la nostra fede nella giustizia è incrollabile, il nostro desiderio di pace è inarrestabile e il potere del popolo è invincibile. Giustizia, luce e progresso trionferanno sicuramente sul male, sull’oscurità e sulla reazione”.
Aggiornato il 03 settembre 2025 alle ore 14:01