
La terra ha tremato nella notte. Sarebbero almeno 800 i morti causati dal violento terremoto di magnitudo 6 che ha colpito una serie di città nella provincia di Kunar, vicino alla città di Jalalabad in Afghanistan. Lo riferiscono le autorità locali, che parlano di oltre 2.700 feriti a seguito della scossa principale e delle cinque repliche che hanno attraversato la regione tra ieri e oggi, avvertite anche a centinaia di chilometri di distanza. In conferenza stampa a Kabul, il portavoce del governo Zabihullah Mujahid ha precisato che solo nella provincia di Kunar sono stati registrati 800 morti e 2.500 feriti, mentre nella vicina Nangahar – epicentro del sisma, localizzato a otto chilometri di profondità – si contano 12 vittime e 255 persone rimaste ferite. Secondo fonti della Farnesina, non risulterebbero al momento cittadini italiani coinvolti. L’ambasciata d’Italia a Kabul segue l’evolversi della situazione ed è in costante contatto con le autorità locali.
Il dramma ha suscitato reazioni di cordoglio a livello internazionale. Papa Leone XIV si è detto “profondamente rattristato dalle gravi perdite di vite umane causate dal terremoto nella zona dell’Afghanistan orientale”. Nel telegramma inviato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il pontefice assicura le sue preghiere per le vittime, i dispersi, “coloro che piangono la perdita dei propri cari” e per il “personale di emergenza e alle autorità civili coinvolte negli sforzi di soccorso”. Anche l’alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, ha richiamato l’attenzione sul contesto umanitario: “Il violento terremoto che ha causato molte vittime in Afghanistan aggiunge morte e distruzione ad altre sfide, tra cui la siccità e il rimpatrio forzato di milioni di afghani dai Paesi vicini”. Da qui l’appello alla comunità internazionale “a non esitare a sostenere gli sforzi di soccorso”.
Le autorità talebane hanno chiesto assistenza urgente alle organizzazioni umanitarie per raggiungere le zone più isolate. Il capo della polizia di Kunar, parlando alla Bbc, ha spiegato che le frane innescate dalle scosse e dalle piogge hanno reso impraticabili le strade verso le aree montuose più colpite. Con risorse limitate, i funzionari talebani sollecitano l’invio di elicotteri e supporto logistico internazionale. Un messaggio di vicinanza è arrivato anche dall’Unione europea. “Tragiche notizie dall’Afghanistan. Un terremoto di magnitudo 6 nella provincia di Konarha ha ucciso almeno 250 persone e ne ha ferite centinaia. Sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite. La squadra per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (Echo) è sul campo e i nostri partner sono pronti a fornire assistenza immediata”, ha scritto in un tweet la commissaria europea per la gestione delle emergenze, Hadja Lahbib.
Dal Palazzo di Vetro è giunto, infine, l’appello del segretario generale delle Nazioni unite, António Guterres: “Il team delle Nazioni unite in Afghanistan è mobilitato e non risparmierà sforzi per assistere le persone in difficoltà nelle zone colpite dal terremoto”. Il segretario ha espresso solidarietà al popolo afghano per “il devastante terremoto che ha colpito il Paese. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e auguro pronta guarigione ai feriti”.
Aggiornato il 01 settembre 2025 alle ore 14:55