Israele: manifestazioni in tutto il Paese

In Israele è iniziata questa mattina una nuova giornata di proteste organizzate dal Forum delle famiglie degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza. L’iniziativa, ribattezzata “Giornata della Disobbedienza” (Day of Disruption), è scattata precisamente alle 6.29, l’orario esatto in cui il 7 ottobre 2023 i terroristi di Hamas lanciarono l’attacco contro il sud del Paese. I manifestanti hanno paralizzato le principali arterie del traffico: l’autostrada Ayalon a Tel Aviv, la Coastal Highway (Route 2) all’altezza dello svincolo Yakum, così come tratti della Route 1 e della Route 443 che collegano la capitale economica a Gerusalemme. Pneumatici dati alle fiamme e sit-in hanno bloccato a lungo la circolazione, prima dell’intervento della polizia che ha riaperto progressivamente le strade. Altri gruppi di dimostranti si sono invece concentrati davanti alle abitazioni di diversi ministri del governo di Benjamin Netanyahu, scandendo i nomi degli ostaggi per richiamare l’attenzione sulla loro sorte.

Le famiglie chiedono ormai da tempo un accordo immediato con Hamas, che porti alla liberazione dei circa 50 prigionieri ancora trattenuti nella Striscia – di cui 20 sarebbero ancora ritenuti in vita – e alla cessazione delle operazioni militari israeliane. Il movimento di protesta si è intensificato dopo la decisione del Gabinetto di sicurezza, approvata a inizio agosto, di lanciare l’offensiva per la conquista di Gaza City, mossa che ha accresciuto i timori per l’incolumità degli ostaggi.

TRUMP: “PACE IN MENO DI UN MESE”

Sul fronte internazionale, il presidente degli Stati Uniti ha risposto con un secco “nessuno ricorda il 7 ottobre”, ripetuto più volte, ai giornalisti che lo interrogavano sulla carestia che colpisce la popolazione palestinese a Gaza. “Ma detto questo – ha aggiunto Donald Trump – deve finire”. Ottimista sulla tempistica, il commander-in-chief ha dichiarato: “Penso che entro le prossime due o tre settimane si arriverà a una conclusione piuttosto positiva”, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Il presidente americano ha poi commentato l’attacco israeliano che ha colpito un ospedale di Gaza – che avrebbe provocato la morte di almeno 20 persone, tra cui soccorritori impegnati nelle evacuazioni e cinque giornalisti. Interpellato nello Studio Ovale sull’episodio, inizialmente ha detto di non esserne a conoscenza, ma incalzato dai cronisti ha affermato: “Non ne sono contento”, aggiungendo che “allo stesso tempo, dobbiamo porre fine a tutto questo incubo”.

Aggiornato il 26 agosto 2025 alle ore 16:29