
La regione di Suwayda è stata scenario di scontri tra drusi, (minoranza di religione sciita la quale forma una comunità unica in termini di credenze, distribuzione geografica e alleanze politiche) e beduini sunniti, che hanno causato la morte di oltre 1.400 persone, per lo più drusi. Gli scontri, iniziati tra le milizie delle due fazioni, sono esplosi dopo il rapimento di un druso, venditore di verdure, nel governatorato di Suwayda e si sono poi estese coinvolgendo le forze governative, entrate in supporto ai beduini. Accusato di abusi e sotto pressione militare da parte di Israele, che afferma di voler assicurare la protezione dei drusi, l’esercito siriano si è ritirato giovedì 17 luglio, lasciando alle milizie locali la responsabilità di mantenere l’ordine. Venerdì 18 luglio è stato annunciato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente siriano Ahmad al-Shara avevano concordato un cessate il fuoco, questo due giorni dopo che gli attacchi israeliani avevano preso di mira Damasco. Due giorni dopo è entrato in vigore il “cessate il fuoco”, ma la tregua tra le due fazioni è stata fugace, infatti gli scontri sono ripresi il 3 agosto nella provincia meridionale di Suwayda a maggioranza drusa, causando la morte di almeno quattro persone.
Negli scontri ripresi domenica scorsa, secondo le dichiarazioni rilasciati dall’Osservatorio Siriano per i diritti umani (Sohr): “Sarebbero stati uccisi tre membri delle forze di sicurezza negli scontri scoppiati con le fazioni locali sull’asse di Tal Hadid, nella parte occidentale della provincia di Suweid”. Inoltre, il Sohr, ha dichiarato che i conflitti sono ripresi anche vicino alla città di Al-Thaala con lanci di razzi e armi pesanti nelle zone poste sotto il controllo delle forze governative, dove si sono state anche registrate esplosioni e raffiche da armi da fuoco. Sana, l’agenzia di stampa ufficiale siriana ha accusato i gruppi drusi, devoti all’influente leader spirituale Hikmat Al-Hijri, di aver violato il cessate il fuoco attaccando le truppe governative a Tal Hadid, riportando l’uccisione di un agente di sicurezza.
Dal 20 luglio, il collegamento tra Suwayda e Damasco attraverso la strada principale è stato bloccato da gruppi armati alleati con le autorità i quali controllano i dintorni e intralciano il traffico. Centinaia di residenti di Suwayda hanno manifestato venerdì scorso per chiedere il ritiro delle truppe governative, chiedendo la fine del blocco e l’apertura di un “corridoio” umanitario per la Giordania, ma fonti del Ministero dell’Interno hanno dichiarato: “Il blocco sarà mantenuto finché la zona non sarà messa in sicurezza, dopo che gruppi ribelli hanno violato il cessate il fuoco”. La questione dei drusi è complessa, essendo una comunità estremamente autonoma e profondamente radicata alle proprie radici culturali e religiose, legati all’esoterismo osservanti dell’immortalità dell’anima e la sua reincarnazione. Questa loro identità e visione spirituale li rende bersaglio dei beduini, i quali li considerano eretici, se non apostati e conseguentemente devono essere riportati nell’Islam ad ogni costo.
Aggiornato il 05 agosto 2025 alle ore 11:24