Brasile contro la Corte suprema, sostegno per Bolsonaro

Al grido di “libertà, democrazia e verità”, molti brasiliani sono scesi in piazza contro il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes. E la sua decisione di imporre all’ex presidente Jair Bolsonaro l’uso di una cavigliera elettronica. Per precauzione. Tantissimi cittadini in diverse parti del Paese hanno manifestato nel fine settimana in diversi capoluoghi del Brasile contro la decisione del giudice della Suprema Corte. Nella capitale, Brasília, si è svolta una marcia organizzata dalla deputata Bia Kicis, in quota del conservatore Partido liberal. I manifestanti hanno chiesto l’impeachment del giudice Moraes e l’amnistia per i detenuti coinvolti nei disordini dell8 gennaio 2023, quando alcuni dei sostenitori più radicali dell’ex presidente provarono ad assaltare le sedi dei tre poteri a Brasília, in quello che la magistratura considera un tentato golpe.

Sui social sono circolati video delle proteste, tra cui i cosiddetti buzinaços, le rumorose contestazioni a colpi di clacson, registrate in città come Belo Horizonte, Rio de Janeiro, Fortaleza e Salvador. Un’ondata di dissenso che mette nuovamente sotto pressione le istituzioni brasiliane, in un contesto politico già fortemente polarizzato. Nel frattempo, Bolsonaro ha respinto con fermezza le accuse di voler fuggire dal Paese. “Non ho mai pensato di lasciare il Brasile né di rifugiarmi in un’ambasciata”, ha dichiarato in una conferenza stampa, rigettando l’imposizione del braccialetto elettronico e definendola una “suprema umiliazione”. La Corte suprema, che considera l’indagato a rischio fuga, ha inoltre disposto per lui l’obbligo di permanenza notturna nella propria abitazione, il divieto di contatti con altri imputati e diplomatici stranieri, e l’interdizione da ogni attività sui social media.

Ma a complicare ulteriormente il quadro si aggiunge un elemento internazionale. Il diretto coinvolgimento di Donald Trump nella vicenda giudiziaria di Bolsonaro rischia di trasformare il caso in un’ennesima frattura diplomatica tra Washington e il Paese sudamericano. A poche ore dal suo ultimo endorsement, in cui il tycoon ha invocato “lo stop immediato” del processo contro l’ex presidente brasiliano, emergono nuove indiscrezioni. Come riportato dal quotidiano O Globo, durante una trasmissione in diretta, il giornalista Paulo Figueiredo – accanto a Eduardo Bolsonaro – ha affermato che la Casa Bianca avrebbe avviato consultazioni su un’eventuale offerta di asilo per Jair e il figlio, oltre a garantire protezione dallInterpol. Washington, al momento, non conferma. Bolsonaro, da parte sua, continua a negare ogni ipotesi di fuga, ribadendo il concetto che l’imposizione del braccialetto a un uomo sotto processo è un atto politico.

Aggiornato il 21 luglio 2025 alle ore 13:20