
Fare alleanze con Stati governati da tiranni potrebbe essere strategico, data la facilità e la velocità con cui questi regimi riescono a mobilitare truppe e mezzi da combattimento, senza curarsi delle perdite dei propri miliari. Tuttavia, una tale cooperazione denota anche evidenti elementi di stanchezza da parte di chi cerca questi aiuti militari. È quanto sta accadendo alla Russia, che nella sua guerra contro l’Ucraina che ormai ha superato i tre anni, l’unico alleato palese che è riuscito a cooptare è stato il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, affetto da compulsione da protagonismo. Il despota nordcoreano è coinvolto da circa un anno attivamente sul fronte ucraino, e il 13 luglio, secondo quanto riportato dalla diplomazia russa, a Wonsan, sulla costa orientale della Corea del Nord, dove è stato recentemente inaugurato un complesso turistico, ha ricevuto il potente ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. In questa occasione Kim Jong-un ha confermato il suo incondizionato sostegno a Mosca nella guerra contro l’Ucraina.
Secondo la Korean central news agency (Kcna), l’unica agenzia di stampa coreana, Kim Jong-un ha accolto Lavrov con spirito cameratesco e molto calorosamente, anche nell’ottica della crescente cooperazione tra Pyongyang e Mosca sia in ambito militare che diplomatico. Anche la comunicazione russa ha suggellato questo incontro mostrando il dittatore ed il ministro abbracciarsi confidenzialmente. Lo scorso anno la Russia e la Corea del Nord hanno firmato un patto di reciproca difesa, Pyongyang iniziò a fornire all’esercito russo armi, munizioni e missili, oltre l’inviò di migliaia di soldati che furono dislocati sulla linea di combattimento di Kursk, in territorio russo, area che era controllata dall’esercito ucraino dall’estate 2024. Nell’incontro, sempre secondo quanto comunicato dall’agenzia statale Kcna, Kim Jong-un ha garantito a Lavrov che il suo Paese sosterrà senza condizioni tutte le iniziative decise da Vladimir Putin per eliminare la causa principale della crisi ucraina. Il leader nordcoreano ha anche manifestato la certezza che l’esercito e il popolo russo vinceranno la guerra sostenendo la “sacra causa” della difesa della dignità e degli interessi fondamentali della Russia. Insomma, secondo Kim la Russia otterrà una “vittoria certa”.
Fonti del Ministero Esteri russo hanno rivelato, che i due interlocutori hanno anche affrontato la questione delle interferenze internazionali nella guerra in Ucraina, e con un più ampio orizzonte, nell’intera regione Asia-Pacifico e nell’area dell’Asia nord-orientale, dove tali ingerenze stanno conducendo a un’escalation delle tensioni. Hanno così sottolineato che anche in questo caso la loro alleanza sarà concentrata nel combattere unitamente le aspirazioni egemoniche di qualsiasi attore esterno alla regione. A seguito dell’incontro del 13 luglio Pyongyang ha inoltrato al Cremlino una richiesta di un nuovo vertice con Putin a Mosca, non ricevendo però una data certa. Tuttavia, secondo l’agenzia statale russa Tass, Lavrov ha affermato che Putin auspica che i contatti diretti con il leader nordcoreano si possano verificare al più presto.
Sempre secondo la Tass è possibile, se Pyongyang lo decide, che i militari nordcoreani possano essere schierati anche in altre parti del fronte. Lavrov ha continuato affermando che la Repubblica popolare democratica di Corea – eccentrico concetto di “democratica” – possa implementare le forme con cui è stato sottoscritto l’accordo di partenariato strategico. Quindi, non mettendo limiti al coinvolgimento della Corea del Nord nelle questioni belliche russe. I contatti tra Russia e Corea del Nord sono molto intensi, il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Sergei Shoigu, era a Pyongyang circa un mese e mezzo fa. Alcuni giorni fa le autorità russe hanno annunciato che le due capitali saranno collegate con un volo diretto due volte a settimana. Sempre secondo la Tass, Lavrov, terminato il vertice, è partito dalla Corea del Nord per la Cina, dove ha partecipato a una riunione intergovernativa dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), “sistema” formato da Cina, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan e Kirghizistan. Tra i vari ambiti di cooperazione tra questi Stati quello inerente sicurezza regionale, estremismo, terrorismo e separatismo, ha un valore determinante.
Un quadro abbastanza chiaro quello delle relazioni internazionali del Cremlino, dalle quali emerge la netta volontà di Vladimir Putin di proseguire la guerra contro l’Ucraina, forse giocando una carta dal rischio enorme. Il profilo degli alleati, oltre la Corea del Nord che è palese, ricordo la cobelligeranza soft dell’Iran, disegna coalizioni su base militare che proiettano la Russia verso un percorso di tensioni globali, esaltando sia l’escalation in verticale, ovvero l’utilizzo di armi sempre più offensive (armi chimiche), fattore che scaturisce anche dallo sviluppo tecnologico prodotta dalla guerra, che l’escalation in orizzontale, ovvero il coinvolgimento di altre nazioni in ruoli sempre più consistenti. Ma gli obiettivi di Putin di denazificare e demilitarizzare l’Ucraina, e di occupare Kiev dopo pochi giorni dall’invasione, che ricordo è avvenuta il 24 febbraio 2022, al fine di rovesciare il governo filo-occidentale e riportare l’Ucraina nella sfera dell’influenza russa, sono già falliti. E anche se un quinto del territorio ucraino è in mano russa, allearsi con le peggiori dittature del Pianeta, se materialmente può essere utile, strategicamente presenta importanti lacune.
Ricordando che i primi di luglio la Russia è stata il primo Paese a formalizzare il riconoscimento dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, guidato dai Talebani. Un altro Paese dove i diritti umani sono annichiliti, come in Corea del Nord, e in Iran. La Russia ha fatto così un passo fondamentale per una cooperazione con l’Afghanistan, ma intanto Mosca dovrà sostenere Kabul contro il pericolo dell’Isis-K, ovvero Stato islamico del Khorasan. Altro fattore di destabilizzazione dell’area e probabilmente altro impegno militare russo nella regione.
Aggiornato il 17 luglio 2025 alle ore 09:50