
L’Unione europea e il Canada riceveranno le lettere di Donald Trump sui dazi oggi. E come preannunciato dal commander-in-chief nella notte italiana, il Canada è rimasto con il cerino in mano. Sebbene il tycoon abbia previsto dei dazi generalizzati per tutti i partner commerciali tra il 15 e il 20 per cento, Ottawa dovrà sostenere delle tariffe più alte, del 35 per cento. E “se reagirete li aumenteremo”, ha ammonito il presidente degli Stati Uniti. Trump, intervenendo in un’intervista alla Nbc poco prima della decisione formale, ha precisato che “diremo semplicemente che tutti i Paesi rimanenti”, ovvero quelli che non riceveranno la comunicazione ufficiale, “pagheranno, che sia il 15 per cento o il 20 per cento”. Secondo un funzionario della Casa Bianca, i dazi del 35 per cento non riguarderanno i beni conformi all’accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Canada e Messico (Usmca), per i quali resterà l’esenzione attualmente in vigore. In precedenza, Trump aveva già imposto una tariffa del 25 per cento sui beni non Usmca, ma ora – come certificato nella lettera indirizzata al premier Mark Carney – la soglia salirà a partire dal limite noto del primo agosto.
La decisione di Washington apre un nuovo fronte di tensione commerciale che preoccupa anche i partner asiatici. Sui mercati finanziari orientali, la reazione è segnata dall’incertezza: Hong Kong avanza dell’1,9 per cento, mentre Shanghai e Shenzhen registrano un incremento dello 0,9 per cento, sostenute dalle indiscrezioni su possibili misure di stimolo al settore immobiliare da parte del governo cinese.
In controtendenza Seul (-0,3 per cento), Sydney (-0,1 per cento) e Tokyo, che oscilla attorno alla parità. Sul fronte occidentale, i future su Wall Street risultano deboli, in calo tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento, mentre sull’Euro Stoxx 50 si registra un arretramento dello 0,3 per cento, penalizzato proprio dall’annuncio dei dazi generalizzati tra il 15 e il 20 per cento per chi non accetterà accordi bilaterali. Sul mercato valutario, l’euro segna una flessione dello 0,2 per cento sul dollaro, attestandosi a 1,168, mentre il dollaro canadese cede lo 0,3 per cento, scendendo a 0,73. Prosegue, invece, la corsa del Bitcoin, che registra un balzo del 4,2 per cento, toccando un nuovo massimo storico oltre quota 118mila dollari. Positivo anche l’oro, che guadagna lo 0,5 per cento, portandosi a 3.343 dollari l’oncia.
Aggiornato il 11 luglio 2025 alle ore 10:01