
La posizione di Mosca è quella che Vladimir Putin aveva illustrato a Donald Trump qualche giorno fa. Sergei Lavrov non si tira indietro, conferma che niente è cambiato. Mentre avveniva la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina di Roma, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri russo a Kuala Lumpur. E qui il titolare degli Esteri del Cremlino ha “riconfermato” la posizione di Mosca sul conflitto in corso, già esposta dal presidente Putin al commander-in-chief degli Stati Uniti in una telefonata del 3 luglio scorso. Dopo il faccia a faccia, Rubio aveva rivelato di aver ascoltato da Lavrov una “nuova idea” sull’Ucraina, un possibile spiraglio che “potrebbe potenzialmente aprire la strada a un percorso” verso una soluzione negoziale. “Abbiamo discusso dell’Ucraina e ho confermato la posizione che il presidente Putin ha espresso, compreso ancora una volta nella conversazione del 3 luglio con il presidente Trump”, ha dichiarato Lavrov, intervenendo nella conferenza stampa durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) nella capitale malese. Eppure, Lavrov non ha negato di aver accennato a questa “nuova idea”, come riferito da Rubio. Interrogato dai giornalisti sui dettagli di questa proposta, il ministro russo ha replicato con una battuta, richiamando le parole di Trump: “Non ve lo dirò, non vogliamo fare una piccola sorpresa?”. Una frase che richiama quella pronunciata dal presidente Usa in merito alla possibilità di nuove sanzioni contro Mosca, strumenti di pressione per spingerla a un negoziato. Secondo quanto riferito dall’agenzia Ria Novosti.
Oltre al dossier ucraino, Lavrov ha acceso i riflettori anche sulla penisola coreana, denunciando “seri” rischi di escalation. Secondo il ministro, le “provocazioni” contro la Corea del Nord, in larga parte attribuite agli Stati Uniti, alimentano la tensione e minano la stabilità regionale. “Sottolineiamo la necessità di evitare tutte le azioni provocatorie che, sfortunatamente, continuano contro la Repubblica democratica popolare di Corea, compreso il rafforzamento delle alleanze militari tra gli Usa, la Corea del Sud e il Giappone”, ha ribadito Lavrov, citato dall’altra agenzia russa Tass. Il ministro ha poi messo in guardia contro il moltiplicarsi delle esercitazioni militari su larga scala, spesso accompagnate da componenti nucleari: “Sempre più esercitazioni militari su larga scala vengono condotte, anche con una componente nucleare. E quindi il potenziale di un conflitto qui è serio”. Mosca, ha assicurato il capo della diplomazia russa, continuerà a fare “tutto il possibile” per tutelare i diritti legittimi di Pyongyang e “prevenire provocazioni che potrebbero finire male”. Un monito che suona come una minaccia.
Aggiornato il 11 luglio 2025 alle ore 15:23