La Germania ha messo al bando Hezbollah, ma 1.250 membri sono ancora attivi nel Paese

Nel Baden-Württemberg, il Land sudoccidentale del Paese, il problema del terrorismo sciita sta sfuggendo al controllo e la minaccia è reale

L’agenzia di intelligence interna del Baden-Württemberg, il Land situato nel sud-ovest della Germania, ha rivelato il 26 giugno 2025 che circa 1.250 membri attivi di Hezbollah sono sparsi in tutta la Repubblica Federale tedesca, un centinaio dei quali sono presenti proprio nel Baden-Württemberg.

Nonostante il divieto formale imposto nel 2020 dalla Germania alle attività di Hezbollah all’interno dei confini della Repubblica Federale, l’applicazione lassista delle misure prese contro il proscritto movimento terroristico Hezbollah ha permesso alle attività a favore della Repubblica Islamica dell’Iran e di Hezbollah di prosperare.

Il Baden-Württemberg è un focolaio di attività di Hezbollah. Il nuovo rapporto dell’intelligence del Land sud-occidentale della Germania sembra aver individuato un problema di terrorismo sciita che sta sfuggendo di mano.

In una nota a piè di pagina relativa alla sezione dedicata ai membri di Hezbollah, gli agenti dell’intelligence hanno scritto: “L’Ufficio statale per la Protezione della Costituzione del Baden-Württemberg (Lfv) ritiene attualmente che nel Baden-Württemberg vi siano diversi individui considerati miliziani di Hezbollah. Questi individui sono collegati a una rete più ampia di sostenitori. Inoltre, l’Lfv presume che vi sia un numero imprecisato di simpatizzanti di Hezbollah nelle comunità sciite-islamiste che non sono integrati nelle strutture ufficiali”.

La Landesamt für Verfassungsschutz Baden-Württemberg, (Lfv Bw), l’agenzia di intelligence interna del Land, è simile a una filiale del Federal Bureau of Investigation negli Stati Uniti. Nel 2022, l’agenzia documentò la presenza di 75 membri attivi di Hezbollah. Ora il numero di membri di Hezbollah è salito a oltre un centinaio.

Le minacce sono reali. Pochi giorni dopo la pubblicazione del rapporto di intelligence, le autorità tedesche e danesi hanno annunciato l’arresto di un cittadino danese, Ali S., per aver preso di mira “località ebraiche e specifici individui ebrei”, a Berlino, per conto dell’apparato di intelligence della Repubblica Islamica dell’Iran.

Nonostante la condanna di un pakistano nel 2017, che era stato assoldato dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) iraniano per compiere un attentato ai danni di sostenitori di Israele, la Germania si è rifiutata di mettere al bando l’Irgc. La Forza Quds, corpo d’élite dei Pasdaran, versò al pakistano Syed Mustafa almeno 2.300 dollari dal luglio 2015 al 2016 per spiare le istituzioni ebraiche e israeliane e mettere in atto il piano omicida.

Nel 2020, i media israeliani rivelarono che funzionari dell’intelligence israeliana avevano informato le autorità del Baden-Württemberg che Hezbollah immagazzinava nitrato di ammonio nel Land. I terroristi di Hezbollah utilizzarono il composto chimico per lanciare attentati dinamitardi in Argentina, Gran Bretagna, Bulgaria, Cipro e Francia, e lo stesso materiale esplosivo distrusse il porto di Beirut nell’agosto 2020, uccidendo 218 persone e ferendone più di 7 mila.

Winfried Kretschmann, governatore verde del Baden-Württemberg ed ex maoista, si rifiutò di aprire un’indagine pubblica su come Hezbollah fosse riuscito a immagazzinare nitrato di ammonio nel suo Stato. I partiti di opposizione nel Parlamento del Land non mostrarono alcuna volontà di approfondire la questione.

La tolleranza verso le ideologie islamiste radicali ha una lunga storia nel Baden-Württemberg. L’intelligence statale aveva già denunciato nel 2003 la presenza di Michael Blume, consulente per gli affari islamici dell’allora governo dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu), all’epoca responsabile del dialogo con i 400 mila musulmani dello Stato. Secondo l’agenzia di intelligence, “Blume ignora ampiamente il pericolo rappresentato dalle associazioni musulmane radicali, disposte solo superficialmente a dialogare. Inoltre, permette a un estremista di comprovata esperienza, il cui nome in codice è “Ferramis”, di parlare in modo relativamente acritico”, riportava il giornalista Rainer Wehaus sullo Stuttgarter Nachrichten.

Ursula Spuler-Stegemann, una delle massime esperte tedesche di Islam, dichiarò all’epoca allo Stuttgarter Nachrichten che il mancato riconoscimento da parte di Blume del suo “errore fatale” attraverso la promozione di un islamista intransigente come nuova “élite islamica” in Germania era un “brutto schiaffo in faccia ai musulmani liberali integrati e integrabili”. Blume è membro dell’Unione Cristiano-Democratica, che è il partner minore della coalizione di Kretschmann.

Nel 2018, il governo Kretschmann nominò Blume primo commissario dello Stato incaricato di combattere l’antisemitismo. L’incapacità di Blume di contrastare l’antisemitismo del regime iraniano nel Land e i suoi attacchi contro gli ebrei tedeschi e Israele spinsero il Centro Simon Wiesenthalincluderlo nel 2021 nella sua lista dei dieci peggiori focolai di antisemitismo.

Michael Oren, ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, esortò Blume a dimettersi prima del massacro del 7 ottobre 2023 in Israele per aver diffamato il “padre dell’Idf [Forze di Difesa Israeliane]”, il maggiore generale Orde Charles Wingate. Dopo l’attacco di Hamas, una commissione del Congresso preposta ad “Affrontare il flagello dell’antisemitismo” in Europa discusse della necessità di rimuovere Blume.

Friedrich Merz, succeduto a Olaf Scholz come cancelliere della Germania il 6 maggio scorso, ha manifestato maggiore chiarezza morale e una linea più dura contro il terrorismo. Gli eventi nel Baden-Württemberg suggeriscono che il Cancelliere e leader della Cdu avrà molto lavoro da fare.

(*) Tratto dal Middle East Forum

(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada

Aggiornato il 08 luglio 2025 alle ore 09:32