
Teheran ritiene “improbabile” che i colloqui sul nucleare con Washington portino a un’intesa. Il quinto round dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sul controverso programma nucleare della Repubblica islamica riprende oggi a Roma. La Cnn citando due fonti di Teheran parla di estrema incertezza sull’esito finale. Gli Stati Uniti insistono affinché l’Iran smantelli il suo programma di arricchimento dell’uranio. Una richiesta che, secondo i funzionari iraniani, causerebbe il fallimento dei negoziati sul nucleare. Le stesse fonti hanno affermato che la partecipazione di Teheran ai colloqui di Roma serve solo a valutare l’ultima posizione di Washington, piuttosto che a cercare una potenziale svolta. Prima della sua partenza per l’Italia, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ribadito le linee rosse di Teheran: “Trovare la strada per un accordo non è un’impresa titanica”, ha scritto su X sottolineando che “Zero armi nucleari = abbiamo un accordo” ma se sarà chiesto “Zero arricchimento = Non abbiamo un accordo”.
Secondo fonti diplomatiche dell’Unione europea, si tratterebbe dell’ultima chance “per evitare la tempesta”, dopo che le dichiarazioni sempre più rigide – sia da parte iraniana sia da quella americana – hanno portato i negoziati a una fase di stallo. Nell’attesa di capire gli esiti, Washington intanto traccia linee rosse mentre Teheran sfida e minaccia di far saltare il tavolo se verranno negati i suoi diritti in materia di arricchimento dell’uranio. Dopo quattro round di negoziati tra Muscat e Roma, l’ultimo dieci giorni fa, c’è quindi attesa per l’incontro di oggi, con le trattative che sono tornate nella Capitale. Nelle scorse ore anche la guida spirituale iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha espresso “dubbi” sul buon esito dei negoziati, avvertendo i negoziatori americani di “non dire sciocchezze” e che la richiesta di interrompere l’arricchimento dell’uranio rappresenta “un grave errore”. Il Ministero degli Esteri iraniano non ha nascosto che si tratti di negoziati “difficili”, ma l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff confida nell’incontro con i negoziatori iraniani in Europa: “Speriamo che porti a qualcosa di veramente positivo”, ha detto.
Su X il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, ha scritto che “il Dipartimento di Stato guidato da Marco Rubio ha toccato un nuovo minimo nella lunga storia americana di misure coercitive e ostili contro l’Iran allargando ulteriormente le sanzioni illecite contro il settore edile e l’edilizia residenziale”. Nel post critica misure che considera “oltraggiose” e anche “illegali” e “disumane”. Secondo il portavoce, “le sanzioni” e le “misure coercitive contro l’Iran” sono state “calibrate per privare ogni cittadino iraniano dei diritti umani fondamentali” e quindi “non sono altro che crimini contro l’umanità”. “I continui cicli di sanzioni Usa rafforzano solo la già forte convinzione della nostra popolazione che (i leader) americani siano disposti a fare di tutto per ostacolare lo sviluppo e il progresso dell’Iran”.
Intanto, da parte del Governo italiano “c’è sostegno totale a questa mediazione”, ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Riferendo di aver avuto un colloquio con il suo omologo omanita, che si trova a Roma, Tajani ha auspicato che “la decisione di svolgere l’incontro a Roma dimostri che le tensioni stanno calando”, ma “certamente si tratta di una trattativa non facile, servono garanzie da parte iraniana che non costruirà l’arma atomica, quella è la conditio sine qua non, e il ministro degli Esteri iraniano mi ha garantito che non accadrà”. Il titolare della Farnesina ha quindi auspicato che in futuro l’Iran “non prenda decisioni scellerate sull’arricchimento dell’uranio”, evidenziando che la questione nucleare iraniana è una delle chiavi per pacificare il Medio Oriente. Dagli Usa, a Roma presenti l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medioriente Steve Witkoff e il direttore della pianificazione politica presso il Dipartimento di Stato Usa Michael Anton, ha dichiarato ai giornalisti una fonte ben informata, spiegando che “i colloqui saranno diretti e indiretti”.
Aggiornato il 23 maggio 2025 alle ore 15:37