La Cina continua a rimuovere barriere commerciali

Un altro segnale di distensione tra Stati Uniti e Repubblica popolare cinese. In seguito all’intesa temporanea raggiunta nei negoziati di Ginevra, il governo cinese ha revocato il blocco alle consegne di aerei Boeing destinati alle compagnie nazionali, interrotte per oltre un mese in risposta all’inasprimento delle tariffe commerciali da parte americana. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, citando fonti vicine al dossier, i funzionari di Pechino hanno comunicato a vettori e agenzie governative che le consegne di aeromobili “possono riprendere”. È stata inoltre concessa “la discrezionalità ai vettori di organizzare la consegna secondo i propri tempi e condizioni”, un segnale di flessibilità che accompagna la fase di tregua negoziata in terra elvetica.

La riapertura al colosso aeronautico statunitense è solo uno degli elementi che compongono il mosaico di una trattativa fragile ma in continuo avanzamento. Pechino ha infatti ribadito il proprio disappunto per l’approccio di Washington sul dossier fentanyl, accusando gli Stati Uniti di utilizzare la crisi delloppioide sintetico come strumento di pressione politica. Il portavoce del Ministero degli Esteri Lin Jian ha denunciato come “irragionevole” il mantenimento di un 20 per cento di dazi sul Made in China, giustificati con l’impatto del fentanyl sulla società americana. “La Cina ha ripetutamente detto che il fentanyl è una questione degli Usa che ignorano l’impegno cinese mostrato nella lotta al narcotraffico”.

La risposta americana al via libera sui Boeing non si è fatta attendere. A poche ore dall’annuncio dell’intesa, il presidente Donald Trump ha disposto un alleggerimento delle imposte su pacchi di piccolo valore spediti dalla Cina e da Hong Kong verso gli Stati Uniti. Interessati gli store di fast fashion cinese Shein e Temu Una misura mirata che punta a rassicurare tanto il comparto e-commerce quanto i consumatori statunitensi. Come riportato dalla Bbc, le tariffe sui pacchi fino a 800 dollari di valore sono state ridotte dal 120 per cento al 54 per cento. È stata mantenuta una tariffa fissa di 100 dollari per spedizione a partire dal 2 maggio, mentre è stato annullato l’aumento a 200 dollari inizialmente previsto per il primo giugno. Le aziende cinesi, protagoniste del commercio online cross-border, avevano finora beneficiato dell’esenzione de minimis, che permetteva l’invio duty-free di articoli a basso costo direttamente ai clienti americani. L’amministrazione Trump aveva chiuso questa finestra fiscale all’inizio del mese, spingendo molti utenti a fare scorte in anticipo.

Gli aggiustamenti tariffari rientrano in un quadro più ampio definito dalla dichiarazione congiunta rilasciata da Washington e Pechino. Entrambe le parti hanno convenuto una riduzione provvisoria dei dazi tit-for-tat e l’apertura di un nuovo ciclo di negoziati. Secondo l’intesa, gli Stati Uniti abbasseranno le tariffe dal 145 per cento al 30 per cento, mentre le contromisure cinesi passeranno dal 125 per cento al 10 per cento. “Non vogliamo danneggiare la Cina”, ha dichiarato Trump dopo la firma dellaccordo, sottolineando che Pechino “sta subendo gravi danni”. Il presidente ha poi aggiunto di attendersi un colloquio con Xi Jinping “forse alla fine della settimana”.

Aggiornato il 13 maggio 2025 alle ore 16:29