Merz e i suoi ministri

Il cancelliere in fieri ha presentato la sua squadra di governo. Friedrich Merz, atteso alla prova del Bundestag il prossimo 6 maggio, ha ufficializzato a Berlino la composizione del suo esecutivo, tracciando con decisione la rotta del futuro governo conservatore. Nella squadra, nomi nuovi e scelte importanti: manager di alto profilo all’Economia e alla Digitalizzazione, una figura di rottura agli Interni per imprimere una svolta sul dossier migranti, e un esperto di Difesa dalla forte impronta atlantista agli Esteri. Nel piccolo congresso dell’Unione cristiano-democratica, che ha ratificato il contratto di coalizione siglato con i socialdemocratici di Lars Klingbeil, Merz ha delineato un programma politico fondato sulla discontinuità e sulla determinazione a fronteggiare “le minacce che gravano sull’Europa”. “Il supporto all’Ucraina è necessario per preservare la pace e la libertà in Germania”, ha scandito il futuro cancelliere, sottolineando l’urgenza di una linea chiara nel contesto geopolitico attuale.

Una posizione che Merz ha ulteriormente chiarito: “Consideriamo il nostro aiuto all’Ucraina come uno sforzo congiunto di europei e americani dalla parte dell’Ucraina. Non siamo parte in causa in questa guerra e non vogliamo diventarlo, ma non siamo neanche terzi estranei o mediatori tra i fronti. Non ci devono essere dubbi sulla nostra posizione: senza se e senza ma, dalla parte di questo Paese attaccato”. Una visione che rifiuta la logica della neutralità diplomatica e che conferma il rifiuto di ogni ipotesi di pace imposta. In politica estera, Merz ha scelto Johann Wadephul, 62 anni, per il ruolo di ministro degli Esteri. Deputato Cdu dal 2009, giurista ed ex riservista della Bundeswehr, Wadephul è noto per il suo sostegno deciso all’invio di armi a Kiev e per aver criticato apertamente l’indecisione del governo uscente, in particolare sul caso dei missili taurus.

Agli Interni, la scelta è caduta su Alexander Dobrindt, volto noto dell’Unione cristiano sociale in Baviera. La sua nomina, presentata dal leader del partito Markus Söder, incarna l’intenzione di imprimere una svolta netta sulla gestione dei flussi migratori. “Dal giorno numero uno proteggeremo al meglio le nostre frontiere, con respingimenti massicci”, ha promesso Merz. Sul fronte economico, la brandeburghese Katherina Reiche – top manager del settore energetico e proveniente dall’est – sarà alla guida del dicastero dell’Economia, mentre Karsten Wildberger, attuale Ceo di Mediamarkt e Saturn, è stato indicato per il Ministero della Digitalizzazione e dellAmmodernamento dello Stato.

All’Istruzione andrà Karen Prien, esponente dello Schleswig-Holstein, che secondo quanto riportato da Stern sarà la prima ministra ebrea nella storia della Repubblica federale. Completano la squadra Patrick Schnieder ai Trasporti, Nina Warken alla Salute, Thorsten Frei alla Cancelleria e l’editore conservatore Wolfram Weimer come ministro di Stato alla Cultura. La Csu ha inoltre indicato Dorothea Baer alla Ricerca e allAerospazio e un profilo dal forte impatto simbolico per il Ministero dellAgricoltura e dellAlimentazione, definito “della Patria”: “Dopo un vegano verde arriva un macellaio nero. Basta col tofu”, ha ironizzato Söder, in una battuta dal sapore elettorale. L’esecutivo sarà formalmente completo solo dopo l’ufficializzazione dei ministri socialdemocratici, attesa per il 5 maggio, a conclusione del referendum interno che vedrà la base dell’Spd esprimersi sull’accordo di coalizione. Il risultato, previsto per il 30 aprile, sarà decisivo: solo in caso di esito favorevole, Merz potrà ottenere la fiducia del Bundestag.

Ma in Francia si dà già per certa la sua elezione: l’Eliseo ha annunciato una visita ufficiale del futuro cancelliere a Parigi il 7 maggio.

Aggiornato il 29 aprile 2025 alle ore 13:11