
Il Partito liberal di Mark Carney dovrà formare il prossimo governo. Secondo le proiezioni dei principali media canadesi, la compagine di centrosinistra si sta avviando alla vittoria nelle elezioni legislative. Ma ancora non è dato sapere se i liberal potranno formare un governo di maggioranza o dovranno allearsi con altre forze politiche. E c’è anche qualche storico rivale che avrebbe teso la mano al primo ministro uscente. Carney, succeduto a Justin Trudeau solo il mese scorso, sembra aver convinto gli elettori che la sua esperienza nella gestione delle crisi economiche internazionali lo renda il leader adatto per fronteggiare le crescenti pressioni dell’Amministrazione americana guidata da Donald Trump. Sia l’emittente pubblica Cbc che Ctv News prevedono che il Partito liberal sarà incaricato di formare il prossimo governo.
Uno scenario che fino a pochi mesi fa appariva tutt’altro che scontato: la vittoria dei conservatori di Pierre Poilievre sembrava allora a portata di mano, complice l’usura di un decennio di governo a guida Trudeau. Ma l’improvviso ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e la sua offensiva commerciale senza precedenti contro Ottawa – culminata in dazi punitivi e in alcune curiose minacce di annessione – hanno profondamente modificato il contesto politico canadese. E quello di Mark Carney, che doveva essere un governo di transizione, è diventato a tutti gli effetti un banco di prova che ha condotto il primo ministro a trovarsi in vantaggio alle legislative.
A Ottawa, dove i liberal si sono radunati per seguire l’esito dello spoglio, la diffusione dei primi risultati ha scatenato applausi e grida di entusiasmo. “Sono felicissimo, è ancora presto ma sono fiducioso che riusciremo ad avere la maggioranza”, ha commentato David Lametti, ex ministro della Giustizia. Lo spettro della guerra commerciale lanciata dal commander-in-chief americano e il tanto parlare di annessione, tra cui un post sui social media nel giorno stesso del voto, hanno indignato l’opinione pubblica canadese e imposto i rapporti con Washington al centro della campagna elettorale. Carney ha impostato la sua corsa elettorale su un messaggio fortemente anti-Trump, presentandosi come un leader capace di guidare il Paese in mezzo a una crisi globale. Già governatore della Banca centrale sia del Regno Unito che del Canada, ha fatto leva sulla sua vasta esperienza finanziaria per promettere una diversificazione delle relazioni commerciali e una progressiva riduzione della dipendenza economica dagli Stati Uniti.
Dal fronte conservatore, Pierre Poilievre ha riconosciuto il risultato delle urne, garantendo il sostegno del suo partito contro le minacce provenienti da Washington. “Metteremo sempre il Canada al primo posto”, ha dichiarato ai suoi sostenitori, aggiungendo: “I conservatori collaboreranno con il primo ministro e tutti i partiti con l’obiettivo comune di difendere gli interessi del Canada e ottenere un nuovo accordo commerciale che ci lasci alle spalle questi dazi, proteggendo al contempo la nostra sovranità”. Nel suo primo discorso dopo quella che si sta avviando a diventare una vittoria ufficiale, Mark Carney ha parlato a Ottawa davanti a una platea di sostenitori, segnando una rottura storica nei rapporti con Washington: “Il nostro vecchio rapporto con gli Stati Uniti è finito” – ha affermato – perché “il presidente Trump sta cercando di spezzarci per possederci”, esortando il Paese a unirsi nei “difficili mesi a venire che richiederanno sacrifici”.
E c’è già qualcuno che si è candidato come sostituto degli Usa per gli scambi commerciali del Paese. Sono infatti giunte le prime congratulazioni ufficiali. Quelle della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha scritto su X: “Congratulazioni a Mark J. Carney e al Partito liberal per la loro vittoria elettorale. Il legame tra Europa e Canada è forte – e si sta rafforzando. Sono ansiosa di lavorare a stretto contatto, sia a livello bilaterale che nell’ambito del G7. Difenderemo i valori democratici condivisi, promuoveremo il multilateralismo e sosterremo un commercio libero ed equo”.
Aggiornato il 29 aprile 2025 alle ore 11:18