
Un lampo arancione nel cielo della Domenica delle Palme. Poi l’esplosione, il caos, la morte. A Sumy, città ucraina a 40 chilometri dal confine russo, due missili balistici hanno squarciato la quiete di una mattina festiva, mentre famiglie e fedeli si dirigevano verso la chiesa. Il bilancio è tragico: almeno 34 morti, tra cui due bambini, e almeno 120 feriti. “Solo un bastardo può fare una cosa simile”, ha scritto Volodymyr Zelensky, nel condannare il più grave attacco ai civili dall’inizio del 2025. Secondo l’intelligence ucraina, l’offensiva sarebbe partita dalle regioni russe di Voronezh e Kursk. Due Iskander hanno colpito l’area universitaria della città: uno si è abbattuto su un centro congressi dell’ateneo, l’altro ha centrato un filobus poco distante. Le immagini, catturate da una dashcam, mostrano un lampo improvviso e poi solo fumo e urla.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha commentato così: “Una cosa orribile. Penso che sia stato terribile. E mi è stato detto che hanno fatto un errore. Ma penso che sia una cosa orribile. Penso che l’intera guerra sia una cosa orribile”. A bordo dell’Air Force One, di ritorno a Washington, Trump ha lasciato intendere un possibile sbaglio da parte russa, ma non ha fornito ulteriori dettagli: “Hanno commesso un errore, chiedeteglielo”. Per chiarire la posizione e la condanna della Casa Bianca è intervenuto Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, sottolineando che l’attacco a Sumy è “un chiaro e duro promemoria del perché gli sforzi del presidente Donald Trump per cercare di porre fine a questa terribile guerra arrivano in un momento cruciale”.
Zelensky ha denunciato non solo la brutalità dell’attacco, ma anche il suo tempismo: “I missili nemici colpiscono una normale strada cittadina, la vita di tutti i giorni, e questo avviene in un giorno in cui le persone vanno in chiesa: la Domenica delle Palme, la festa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme”. Secondo il presidente ucraino, l’obiettivo è seminare terrore nel cuore delle comunità: 20 edifici danneggiati, tra cui bar, negozi, palazzi residenziali e il tribunale distrettuale. “Ringrazio tutti coloro che hanno prestato soccorso – ha aggiunto – tra cui le squadre mediche, il servizio di emergenza nazionale, la polizia, i servizi comunali e i volontari”. Dall’Occidente è arrivata una condanna unanime. Anche dall’amministrazione Trump, solitamente più cauta nei confronti del Cremlino: stavolta, però, “è stato superato il limite della decenza”. Solo pochi giorni fa, l’inviato Usa Steve Witkoff aveva incontrato Vladimir Putin a Mosca per sondare la possibilità di una tregua.
Il portavoce del governo tedesco Fredrich Merz, leader dell’Unione cristiano democratica e prossimo cancelliere, ha parlato senza mezzi termini di “un crimine di guerra grave, deliberato e intenzionale”. “Questa è la risposta, questo è ciò che Putin fa a coloro che discutono con lui di un cessate il fuoco”. Anche il Ministero degli Esteri austriaco ha condannato l’attacco con parole dure: “Il devastante attacco contro i civili a Sumy nella Domenica delle Palme è un’ulteriore dolorosa testimonianza del totale disprezzo della Russia per la vita umana e il diritto internazionale. I nostri cuori sono rivolti ai feriti e ai cari delle vittime. L’Austria è al fianco dell’Ucraina!”.
Dall’Italia, è intervenuto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Prego per le vittime e i feriti a Sumy. Un attacco grave contro la popolazione civile proprio nel giorno della Domenica delle Palme. Ribadiamo convintamente il nostro sostegno all’Ucraina per la difesa del suo popolo e della sua integrità territoriale dagli attacchi russi. Il Governo è impegnato per una pace giusta e per mettere fine a questa violenza”.
Tajani ha poi replicato a Trump: “Non so di cosa si sia trattato” a Sumy, “ma i russi non hanno fatto un errore quando hanno deciso di invadere l’Ucraina, violando qualsiasi regola del diritto internazionale. Quando si fa una guerra e si scatenano attacchi di questo tipo ci possono stare pure gli errori, ma sono inaccettabili, perché rientrano in una strategia complessiva. C’è sempre stato un attacco contro l’Ucraina. E anche se avessero voluto bombardare un’altra parte, sarebbe stata sempre parte di un’aggressione”. Infine, il richiamo al dialogo: “L’Ucraina ha detto di essere disposta ad affrontare un dialogo. Mi pare che la Russia non voglia affrontare questo dialogo continua ad aggredire e a voler prolungare una guerra che ha provocato, perché la guerra è stata provocata dalla Russia. Quindi quello che è successo ieri è inaccettabile, perché parte di una inaccettabile aggressione a un Paese libero e indipendente”.
Aggiornato il 15 aprile 2025 alle ore 09:26