Il ritorno del Reich: l’impero europrussiano

Riflessione mattutina: che cosa manca all’Europa? Tutto, meno l’inconcludenza. Ma, recita un ben noto proverbio: “Chiacchiere e tabacchiere di legno il Monte (leggi il trio Donald Trump-Xi Jinping-Vladimir Putin) non se le prende”. Ancora parafrasando il tutto in metafora: se non siamo in grado (come non lo siamo) di mettere una nostra pistola carica sul tavolo degli accordi globali, i “Grandi” ci consentiranno solo il gioco della roulette russa, per di più obbligandoci a utilizzare le “loro” armi. E noi, da parte nostra, possiamo solo sperare che il primo colpo vada a vuoto, come nel film “Il Cacciatore”, in cui una guerra finisce molto male per il Cavaliere occidentale a cavallo degli squadroni elitrasportati. Quindi, se anche noi erbivori europei disponessimo di duemila testate nucleari ultimo modello potremmo fare pari-e-patta con i nuovi padroni del mondo, per sottoscrivere con loro una pace duratura e definitiva. Poi, se va bene, una volta firmato un Trattato internazionale di non aggressione e di mutua collaborazione in materia di sicurezza, potremmo riciclarci molte delle cariche di uranio arricchito montate sulle nostre testate, per bruciarle come carburante “buono” nelle future centrali nucleari civili europee. Del resto, se non faremo nulla, la fine dell’Europa pacifista woke verrà da sé, visto che, continuando di questo passo, per noi si prepara dall’altra parte dell’Oceano un secolo di Maga vincente.

Nel frattempo, è sicuro che assisteremo a un pesante riarmo della Germania, dietro la quale un bel giorno si metteranno disciplinatamente in fila centinaia di milioni di cuori bianchi irenisti europei! Soprattutto, il successore (quasi certamente di destra) di Emmanuel Macron all’Eliseo, memore della disfatta lampo del 1940, sarà il primo a fare accordi per cercare di condividere con Berlino l’ombrello atomico francese, tentando così di impedire alla rinata potenza europrussiana di entrare a sua volta nel novero delle grandi potenze nucleari. Dovremo, quindi, gridare un giorno “Evviva l’impero europrussiano!”? Beh, con Berlino non si scherza, visto che Trump e Putin sembrano aver fatto davvero arrabbiare i tedeschi, lasciandoli soli in mezzo al guado, per di più senza l’ombrello nucleare Usa. Ora, una Germania che vanta sia una manifattura metalmeccanica tra le prime assolute nel mondo, sia il più basso indebitamento rispetto ai grandi Paesi d’Europa, è oggi libera di far salire la posta del debito pubblico tedesco di almeno un trilione di marchi (pardon, di euro), per il suo riarmo in pochi anni (anche nucleare), facendo tremare in prospettiva Putin e Trump. I quali, però, per sua fortuna, hanno ben altro cui pensare. Il primo, nostalgico della Cortina di Ferro, è accecato dall’ossessione di vendicare l’Urss e riannettersi tutti i domini europei perduti; mentre il suo “partner” (definizione dello stesso Putin) americano è in tutte altre faccende affaccendato, per rovinare economicamente quei profittatori parassiti che saremmo poi noi europei.

Allora, a questo punto, è chiaro che Berlino si trova ad avere lo stesso spazio di manovra della Germania anni 30 per riarmarsi. Il tutto avverrà con la benedizione di Trump, che glielo ha chiesto esplicitamente! E come è messa la Cina in questo nuovissimo scenario? Sostanzialmente, a Xi il riarmo tedesco non fa né caldo né freddo, purché Trump gli faccia la cortesia di restituirgli Taiwan, dopo aver richiamato in America tutte le industrie più avanzate del mondo, dislocate oggi a Taipei, per la fabbricazione di semiconduttori avanzati, fondamentali nella corsa all’Intelligenza Artificiale e per il controllo satellitare dello spazio. Quindi, riassumendo: se domani l’impero europrussiano avesse 2000 nuke (testate nucleari) a sua disposizione, unitamente all’esercito meglio armato del mondo, allora il Vecchio Continente sarebbe davvero “Great”, rivale vincente con il suo Mega (“Make Europe great again”) sull’omologo Usa di Maga. Grazie al riarmo, Mega potrebbe persino arrivare alla piena occupazione, almeno per quanto riguarda i quattro più grandi Paesi europei, Italia, Germania, Spagna, Francia che vantano già da oggi un ruolo di primo piano nel G7 e nel G20. Del resto, Trump e i suoi successori non avrebbero di che lamentarsi, dato che (come desiderato) risparmierebbero un sacco di soldi, evitando per di più di mandare a morire i loro ragazzi a difesa di quei woke parassiti europei. Putin, a questo punto, non potrebbe impedire un bel nulla e non attaccherebbe mai un impero europrussiano nuclearizzato! Dall’altra parte, gli Usa potrebbero godersi in santa pace il loro neoisolazionismo, dato che in passato ci hanno messo anni prima di decidere se entrare nei due grandi conflitti inter-europei (e di vincerli poi entrambi, a onor del vero)!

In quello scenario futuribile, c’è da scommettere che anche il Giappone (nuclearizzato a sua volta) starebbe con l’impero europrussiano, dato che idealmente anche Tokyo ha tutto l’interesse a vendicarsi della sconfitta dell’Asse e del diluvio nucleare, scatenato sul suo territorio dagli Stati Uniti nel 1945. Intanto, qui di che cosa si preoccupano le corazzate mediatiche? Di un video sui rimpatri forzati, in cui una procace sottosegretaria dell’Amministrazione Trump si fa il selfie con alle sue spalle una robusta gabbia, in cui alcune decine di soggetti espellendi (e non “deportandi” come vogliono far credere i woke d’Europa, in quanto Trump ha fatto legalmente ricorso a una legge vigente del 1798) erano confinati a torso nudo, per mettere in bella mostra dinnanzi agli occhi di tutto il mondo i bellicosi tatuaggi delle peggiori e più feroci ‘drine sudamericane.

Ora, questi buonisti italiani della domenica, perché non hanno mai messo in prima pagina in passato interi book pubblicati sullo stesso, identico argomento da Nayib Bukele, Presidente di El Salvador, con l’esposizione analoga di molte migliaia di membri delle più pericolose gang sudamericane del mondo? Criminali tatuati, questi ultimi, imprigionati in massa nelle caserme salvadoregne per mettere un po’ d’ordine in un Paese alla mercé della criminalità organizzata, con un tasso di omicidi tra i più elevati del mondo. Però, secondo il quotidiano La Repubblica, quei violenti senza scrupoli sarebbero stati messi disumanamente alla berlina dal Governo Trump, non tenendo alcun conto del dolore provato da figli, mogli e madri nel vederli così esposti. Domanda: ma le loro centinaia di migliaia di vittime innocenti (che rientrano in una statistica impressionante di femminicidi, in particolare!), che nessuno nomina e tutela, non avrebbero avuto diritto alla stessa pietas prima di essere barbaramente trucidati e fatti scomparire, con i loro poveri corpi persino inceneriti nei forni crematori (vedi ultime scoperte in Messico, citate da The Economist)? Ecco una buona ragione per augurarsi al più presto la fine di quest’Europa woke, impotente e pusillanime!

Aggiornato il 04 aprile 2025 alle ore 10:04