Sicurezza a rischio negli aeroporti belgi

Vogliamo fare la guerra a Putin e non siamo neanche capaci di rilevare una polvere esplosiva (finta, tra l’altro) nell’aeroporto della città che ospita la sede Ue e soprattutto il quartier generale della Nato. Bruxelles è sempre più insicura, ma le sparatorie di Anderlecht, che proseguono senza sosta, stavolta non c’entrano. Gli aeroporti belgi di Zaventem e Charleroi, secondo quanto appreso dalla Rtbf da diverse fonti interne alle strutture, stanno riscontrando gravissimi problemi con la sicurezza. Le fonti dell’aeroporto che hanno allertato la Radio-télévision belge de la Communauté française, fanno sapere che a febbraio sono stati organizzati 2 controlli di sicurezza il cui obiettivo, in entrambi i casi, era verificare se gli agenti fossero in grado di rilevare la polvere esplosiva nascosta nei bagagli registrati. Durante il primo controllo cosiddetto “nascosto”, sono state introdotte polveri esplosive finte, senza avvisare la società di sicurezza aeroportuale. Il risultato, secondo il lanceur d’alerte, è “allarmante”: su circa dieci sacchi di polvere esplosiva finta, più della metà non sono stati rilevati. A differenza del primo, il secondo controllo è stato “annunciato” con la presenza di agenti della Direzione generale del trasporto aereo (Dgta) e della stessa Commissione europea. Il risultato è cambiato di poco: gli agenti hanno individuato poco più della metà delle polveri esplosive piazzate. Secondo altre informazioni, lo stesso test è stato ripetuto martedì 18 marzo all’aeroporto di Bruxelles, con risultati altrettanto allarmanti. Sia la Dgta che Zaventem hanno scelto di non commentare o divulgare informazioni.

A Charleroi i responsabili dell’aeroporto, pur scegliendo il profilo basso, ci hanno messo la faccia e hanno provato a rassicurare. “Come avviene regolarmente in tutti gli aeroporti europei, le nostre operazioni di sicurezza sono state recentemente ispezionate in conformità alla legge. A seguito di questa ispezione, sono stati sollevati commenti e spunti di attenzione, e sono attualmente in fase di implementazione misure correttive”, ha affermato la portavoce Nathalie Pierard. Il rafforzamento dei controlli è in atto, se è vero che invece del 10 solitamente consigliato, l’aeroporto controlla già il 25 per cento dei bagagli (una valigia su 4). Una situazione confermata dall’entourage di Cécile Neven, ministro responsabile degli aeroporti valloni. “Non appena sono stati resi noti i risultati dell’ispezione, il ministro ha chiesto che fossero attuate senza indugio misure correttive e compensative. Bsca Security, responsabile della sicurezza aeroportuale, ha comunicato da par suo alla Dgta e ai servizi europei competenti un piano di azioni correttive, che sono state testate il 24 febbraio e implementate il 3 marzo. Per Zaventem e Charleroi la posta in gioco è alta, si fa notare perché, se non adempiono ai loro doveri sulla sicurezza, rischiano di essere declassati e di doverne affrontare determinate conseguenze. Le compagnie aeree, per esempio, potrebbero rifiutarsi di atterrare e decollare in aeroporti che non garantiscono gli standard adeguati di sicurezza ai loro passeggeri. E per Bruxelles, che lo ricordiamo è sempre la sede del quartier generale Nato, sarebbe un colpo mortale alla sua reputazione di città blindatissima, la stessa però che nel 2016 ha subito 2 attentati kamikaze in pochi minuti, uno dei quali proprio all’aeroporto, che dista 5 chilometri dalla sede dell’alleanza nordatlantica.

Le falle nella sicurezza sarebbero causate dalle difficoltà che Bsca Security sta riscontrando con il suo fornitore di servizi G4S. Gli agenti di sicurezza, secondo quanto riporta la tivù pubblica belga, “non sono adeguatamente formati” e “non sono sufficienti per gestire il crescente afflusso di passeggeri” a Charleroi, che nel 2024 ha accolto oltre 10 milioni di passeggeri. L’aeroporto si è subito affrettato a smentire, dicendo che “Bsca ha assegnato il suo contratto di subappalto pubblico al partner G4S, consentendo un aumento delle squadre di sicurezza in base al numero di passeggeri”, e che “in nessun momento, contrariamente a quanto potrebbe essere stato scritto sulla stampa, si può parlare di mancanza di personale o di risparmi per spiegare il risultato della recente ispezione della Commissione europea”. Secondo una fonte ufficiale, la procedura di rilevamento degli esplosivi è cambiata, ed è il motivo che renderebbe più difficile per le squadre di sicurezza rilevare materiali esplosivi e che avrebbe, dunque, fatto fallire i controlli di sicurezza.

Aggiornato il 20 marzo 2025 alle ore 11:29