Trump su Hamas: massima pressione

Shalom Hamas. Donald Trump ha detto “ciao e arrivederci” al gruppo terroristico della Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti ha lanciato un ultimo avvertimento diretto e senza appello a Hamas, chiedendo la liberazione immediata degli ostaggi e la restituzione dei corpi delle vittime. “Potete scegliere. Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i corpi di coloro che avete assassinato, o per voi è finita. Solo le persone malate e contorte conservano i corpi, e voi siete malati e contorti”. E il tycoon ha ammesso di non aver scordato il suo sostegno (anche militare) allo Stato ebraico. Difatti, Trump ha rilanciato il pieno appoggio a Israele e promette di fornire tutto il necessario per mettere fine alla questione una volta per tutte. “Sto inviando a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per finire il lavoro, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non farete come dico. Ho appena incontrato i vostri ex ostaggi le cui vite avete distrutto. Questo è l’ultimo avvertimento”. Mentre The Donald manda ultimatum dal suo social network Truth, la Casa Bianca ha comunque accolto con favore il piano arabo per il post-Hamas a Gaza. Ciò su cui convergono le due governance e che i terroristi al comando non fanno bene a nessuno, tantomeno ai palestinesi. “Il presidente Trump è stato chiaro sul fatto che Hamas non può continuare a governare Gaza”, ha affermato Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. Ma c’è anche spazio per il dialogo con i partner arabi della regione. “Pur mantenendo la sua coraggiosa visione di una Gaza postbellica, il presidente accoglie con favore il contributo dei nostri partner arabi nella regione. È chiaro che le sue proposte hanno spinto la regione a sedersi al tavolo piuttosto che permettere che la questione si trasformasse in un’ulteriore crisi”. Direttamente dalla Striscia, è arrivata la contro-reazione di Hamas. I terroristi hanno accusato il commander-in-chief statunitense di aver già sabotato la tregua in vigore dal 19 gennaio. Secondo il portavoce Hazem Qasim, “queste minacce complicano le questioni relative all’accordo di cessate il fuoco e incoraggiano l’occupazione a evitare di implementarne i termini”. E Trump ha mandato un messaggio chiaro alla leadership di Hamas: Per i capi dei miliziani, “ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità”. Il rischio è che la tregua si trasformi in un fragile equilibrio pronto a crollare. Da una parte, Washington stringe i tempi per una soluzione definitiva. Dall’altra, Hamas si sente messo all’angolo.

Aggiornato il 06 marzo 2025 alle ore 16:48