
La senatrice democratica statunitense Jeanne Shaheen, membro di spicco del Comitato per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti, ed il Senatore repubblicano Thom Tillis sono saliti sul palco del Senato, lo scorso 20 febbraio, per parlare della loro recente visita, come membri della delegazione bipartisan, a Kyiv. I senatori hanno parlato del coraggio dimostrato dagli ucraini in prima linea nella lotta alla brutale invasione di Putin, dell’impatto del congelamento degli aiuti esteri degli Stati Uniti sul campo, dell’ingegnosità ucraina sul campo di battaglia e dell’importanza di continuare a sostenere l’Ucraina.
Penso sia importante dare evidenza della loro diretta testimonianza perché oggi, che ricorre il terzo anniversario della brutale guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, in tanti si stracceranno le vesti per dimostrare che tutto ciò che è stato fatto è stato inutile. Che sarebbe stato meglio se l’Ucraina si fosse arresa subito, ma soprattutto che interrompendo immediatamente gli aiuti militari ed umanitari si potrà finalmente ottenere la pace. Perché, in fondo, se gli ucraini piegheranno il capo ed accetteranno di essere sottomettersi a Mosca, tornando sotto la sfera di influenza del Cremlino, ciò che accadrà sarà solo il male minore.
Ecco, cosa hanno detto ai loro colleghi i due senatori statunitensi: “È stato incredibilmente potente viaggiare in Ucraina, vedere in prima persona la situazione sul campo e abbiamo visitato diversi posti durante la nostra visita. Abbiamo incontrato i residenti nel centro di Kyiv che avevano perso le loro case nell’attacco missilistico del 1° gennaio, un attacco che ha colpito a soli due isolati dal palazzo presidenziale. Mentre eravamo lì per incontrare le persone che avevano perso le loro case, sono suonate le sirene antiaeree. Era un avvertimento di missili russi in arrivo. Ho letto i resoconti degli ultimi due giorni che dicono che Vladimir Putin vuole la pace, ma devo dire che sono scettica. Perché se vuole davvero la pace, niente gli impedisce di annullare quegli attacchi missilistici e con droni, attacchi che non prendono di mira solo l’esercito ucraino, ma i civili in tutto il Paese. Stanno danneggiando le centrali elettriche da cui gli ucraini dipendono per la vita quotidiana. E infatti, abbiamo visitato una di quelle centrali elettriche”.
Dopo aver mostrato ai colleghi alcune gigantografie relative alla visita presso una centrale elettrica, il loro racconto è proseguito parlando degli altri luoghi che sono stati visitati dalla delegazione bipartisan. “Abbiamo anche visitato un ospedale pediatrico bombardato a luglio. Abbiamo fatto visita a due adolescenti: una ragazza di 16 anni che, a causa di un attacco russo, non solo ha perso sua madre, ma ha anche la capacità di camminare. Penso che avesse subito, senatore Tillis, circa 16 operazioni al momento in cui l’abbiamo vista, ed erano felici di pensare che sarebbe stata effettivamente in grado di camminare di nuovo, grazie alle grandi cure che aveva ricevuto all’ospedale pediatrico di Okhmatdyt che i russi avevano bombardato deliberatamente a luglio. Come tanti ucraini, la ragazza che abbiamo incontrato non si è arresa. Suo padre le è rimasto accanto, intervento dopo intervento, e nonostante le avversità, sta imparando di nuovo a camminare. Penso che rifletta la resilienza, la perseveranza di cui siamo stati testimoni, in ogni posto in cui siamo andati, in ogni incontro che abbiamo avuto. Nonostante il vantaggio della Russia in termini numerici, gli ucraini non si sono arresi e non si arrenderanno. E non dovremmo arrenderci neanche noi. Gli ucraini sono stati in grado di realizzare innovazioni incredibili per riparare l’equipaggiamento danneggiato sul campo di battaglia”.
“Ora, capisco che la gente è stanca di questa guerra - ha aggiunto la senatrice Shaheen - ma se pensiamo che dare carta bianca alla Russia o alla Cina non ci toccherà qui negli Stati Uniti, ci sbagliamo. I russi sono elettrizzati. Vladimir Putin deve amare questa cosa. Ha sempre voluto indebolire la Nato. ‘Pace per il nostro tempo’ è ciò che Chamberlain disse quando firmò il patto con Hitler. L’appeasement non funziona con i dittatori. Quando Vladimir Putin ottiene ciò che vuole, mette in pericolo gli americani. Lo capiamo. Non ci si può fidare di Putin. Questa è una valutazione realistica del campo di battaglia. Putin ha invaso la Crimea nel 2014. Ha invaso di nuovo l’Ucraina nel 2022. Deve esserci una garanzia che la Russia non attaccherà di nuovo tra un paio d’anni. Credo che l’adesione dell’Ucraina alla Nato debba essere sul tavolo. Questo non solo proteggerà l’Ucraina da futuri attacchi, ma metterà l’Ucraina nella migliore posizione negoziale possibile. Putin vuole che gli ucraini abbiano paura. Lo abbiamo visto quando abbiamo visitato Bucha. Alcuni di voi potrebbero ricordare che questo era un sobborgo di Kyiv. È stato sotto assedio per 33 giorni, tenuto dai russi. Abbiamo parlato con il sindaco, con il prete della chiesa, abbiamo visto le fosse comuni dove le persone sono state sepolte, le oltre 500 persone civili che sono state uccise a Bucha. Sono state uccise semplicemente mentre svolgevano le loro vite quotidiane. Vladimir Putin è responsabile di questo. È responsabile dei corpi di Bucha e di migliaia di persone in tutta l’Ucraina. E deve essere ritenuto responsabile. Non possiamo permettergli di farla franca. Quindi, voglio concludere sottolineando un punto importante. C’è un sostegno bipartisan per l’Ucraina al Congresso. Credo che continueremo a sostenere i finanziamenti e che se avessimo un altro disegno di legge supplementare che arrivasse in aula, passerebbe con i voti repubblicani. Perché il senatore Tillis, il senatore Bennet, che è venuto con noi in Ucraina, ed io siamo rimasti colpiti dal coraggio degli ucraini, dalla loro resilienza, dalla loro volontà di difendere le loro libertà e le nostre libertà. Hanno mantenuto in piedi la loro economia e il loro popolo durante questa orribile, lunga guerra. Ma entro giugno, l’Ucraina inizierà a esaurire ciò di cui ha bisogno. Ecco perché dobbiamo usare i quasi 300 miliardi di dollari di beni sequestrati dalla Russia per aiutare l’Ucraina a ricostruirsi. Ecco perché ho chiesto al Segretario Rubio di dare priorità alle esenzioni per lo scongelamento degli aiuti all’Ucraina. Migliaia di ucraini hanno dato la vita nella lotta per un’Ucraina sovrana. Sono stati in prima linea per tutti noi, difendendo la democrazia. Abbandonarli ora non sarebbe solo un regalo a Putin, ma metterebbe in pericolo i nostri alleati e la sicurezza degli Stati Uniti”.
Tuttavia, la frase che più ha colpito gli osservatori internazionali è stata pronunciata dal presidente Volodymyr Zelenskyy durante la conferenza stampa per l’inizio del quarto anno di conflitto. “Se si arrivasse alla pace per l’Ucraina, se proprio si vuole che io me ne vada, allora sono pronto a farlo in cambio all’adesione dell’Ucraina alla Nato”, ha detto il presidente ucraino, con buona pace di chi lo definisce un dittatore.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 24 febbraio 2025 alle ore 09:48