![Liberato il prigioniero Fogel: torna negli Usa e incontra Trump](/media/8310256/elfer-2-1.jpg?crop=0.047608972826164539,0,0.071625029889791109,0.029250952904395191&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=133838339910000000)
Marc Fogel è tornato negli Stati Uniti. “Promessa fatta, promessa mantenuta”, scrive la Casa Bianca su X pubblicando la foto di Fogel mentre scende dall’aereo con la bandiera americana avvolta attorno al collo. L’insegnante americano, detenuto in Russia dal 2021 con l’accusa di traffico di marijuana, è stato subito ricevuto da Donald Trump. Il presidente americano ha annunciato che un altro prigioniero sarà rilasciato a breve. Descrivendo l’accordo sui prigionieri con la Russia come “molto equo, molto ragionevole”, il tycoon ha aggiunto che “qualcun altro verrà rilasciato domani” senza fornire dettagli. Fogel, 63 anni, è stato condannato nel giugno 2022 da un tribunale di Mosca a 14 anni di carcere per traffico di cannabis. Era stato fermato nell’agosto 2021 dagli ufficiali della dogana mentre arrivava da New York all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca insieme alla moglie; nel suo bagaglio erano stati trovati 11 grammi di marijuana e 8 grammi di olio di cannabis. Fogel, che lavorava come insegnante in una scuola americana a Mosca, aveva dichiarato che la marijuana era per uso medico e che non sapeva che in Russia invece non era legale. Marc Fogel “sembra stare bene. Il presidente ha fatto del riportare a casa gli americani la sua priorità”. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio in merito alla liberazione di Fogel da un carcere di russo. “È un bene per noi riuscire a comunicare con la Russia, è un segno positivo, è un piccolo passo avanti”, ha aggiunto.
La liberazione di Fogel può essere letta come un primo, significativo, passo di un percorso che può culminare con la soluzione della questione ucraina. Trump, aveva fatto sapere ieri la Casa Bianca senza entrare nei dettagli del rilascio dell’insegnante americano, “ha negoziato uno scambio che dimostra la buona volontà russa e segnala che ci stiamo muovendo nella giusta direzione per porre fine alla terribile e violenta guerra in Ucraina”. È stato l’inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, a riportare con sé Fogel. Sebbene avesse iniziato a scontare una condanna a 14 anni nel giugno 2022, Fogel era stato classificato come “ingiustamente detenuto” dall’Amministrazione Biden solo alla fine dell’anno scorso. Witkoff, un miliardario di New York e stretto amico di Trump, ha negoziato segretamente l’accordo, anche se la sua presenza a Mosca è diventata evidente quando è volato lì con il suo jet privato, allertando i tracker online dei cieli. È stato il primo viaggio noto a Mosca di un alto funzionario statunitense da quando William J. Burns, allora direttore della Cia, è volato nella capitale russa nel novembre 2021 per cercare di scongiurare un’invasione russa dell’Ucraina. Gli Stati Uniti e la Russia si scambiano dure dichiarazioni sui rispettivi cittadini detenuti in custodia dell’altro, a volte scambiando i prigionieri in scene che ricordano la Guerra fredda. Come nell’agosto scorso, quando è stato effettuato il più grande accordo di scambio di prigionieri tra Russia e Occidente dalla fine della Guerra fredda, che ha comportato il rilascio da parte di Mosca del reporter americano Evan Gershkovich, della giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva e dell’ex marine Paul Whelan.
Aggiornato il 12 febbraio 2025 alle ore 11:39