Trump sull’Ucraina: “Fermare la carneficina”

I contatti si stanno intensificando. Dopo aver messo a punto un piano per il recupero e la riqualificazione della Striscia di Gaza, nella conferenza stampa avvenuta ai margini del summit fra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, il commander-in-chief a stelle e strisce ha parlato anche di Russia e Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che i contatti con la controparte del Cremlino, ovvero Vladimir Putin – verosimilmente con il suo entourage, sono sempre più frequenti. Davanti ai giornalisti, il tycoon non ha avuto dubbi: quella che va avanti in Ucraina da quasi tre anni compiuti è una vera e propria tragedia umana, in cui la popolazione tenuta sotto scacco dall’invasione di Mosca sta avendo la peggio. E appena fuori dallo Studio Ovale, Trump ha ribadito il sostegno a Kiev e la necessità di fermare il conflitto. “C’è una carneficina in corso nelle splendide terre agricole dell’Ucraina e dobbiamo fermarla. Non possiamo permettere che continui”, ha dichiarato il capo di Stato Usa. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che effettivamente gli scambi tra Mosca e la Casa Bianca sono aumentati con l’insediamento del tycoon a Washington. “Le comunicazioni proseguono tra determinati dipartimenti e di recente si sono intensificate. Non posso aggiungere altro”, ha affermato perentoriamente. Questo potrebbe voler dire che le trattative tra le due potenze siano in una fase cruciale del dialogo.

E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha escluso la possibilità di sedersi al tavolo con Putin. Se questa fosse l’unica strada per mettere fine alla guerra, il capo di Kiev scenderebbe a compromessi. In un’intervista con il giornalista britannico Piers Morgan, il presidente ucraino ha parlato della necessità di arrivare a una soluzione, pur mantenendo ferma la posizione di Kiev sulla sovranità del Paese. “Parleremo con Putin. Anche solo la conversazione con lui è già un compromesso”, ha ammesso Zelensky. “Se questa è l’unica soluzione per portare la pace senza ulteriori perdite di vite umane, allora dovremo valutarla seriamente”. Allo stesso tempo, è rimasto fermo sul fatto che l’Ucraina non approverà concessioni territoriali: “Non rinunceremo a nessuna parte del nostro Paese”. Da Mosca, Peskov ha rilanciato le posizioni del Cremlino, affermando che Zelensky è di fatto, un presidente senza piena legittimità – le elezioni presidenziali sono state annullate per via della legge marziale, ma senza legge marziale l’Ucraina perderebbe la guerra, un cane che si morde la coda – ma che la Russia è comunque disposta a negoziare con lui. “Putin lo ha detto più volte: Zelensky ha seri problemi di legittimità dal punto di vista giuridico. Tuttavia, Mosca resta aperta al dialogo”, ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass.

TRA GLI AIUTI ANCHE ARMI NUCLEARI

Un altro punto chiave affrontato da Zelensky è la sicurezza del Paese nel lungo termine. Al momento infatti, l’adesione dell’Ucraina alla Nato si trova all’orizzonte dell’agenda politica internazionale. Essendo questo un traguardo ancora lontano, allora Kiev avrà bisogno di garanzie concrete per proteggersi. E tra le ipotesi sollevate nel colloquio con Morgan, ce n’è una destinata a far discutere. “La Nato non è oggi, ma forse in un futuro ancora lontano. Se il processo di adesione dovesse richiedere anni o decenni, non per colpa nostra ma per scelte dei nostri partner, allora dobbiamo porci una domanda: chi ci proteggerà nel frattempo? Quali strumenti ci verranno dati? Missili? Oppure ci forniranno armi nucleari?”, ha detto Zelensky, in un passaggio dell’intervista ripreso dai media ucraini. Un’idea “ridicola”, secondo il Cremlino.

Aggiornato il 05 febbraio 2025 alle ore 13:44