Gli analisti dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) suggeriscono che le dichiarazioni del despota russo Vladimir Putin sull’illegittimità del governo ucraino e su un possibile futuro accordo di pace con l’Ucraina potrebbero diventare uno strumento per giustificare la violazione dello stesso. “Putin ha indicato che non considererà vincolanti gli accordi di pace finché resterà in vigore il decreto del presidente Volodymyr Zelenskyy del 2022 che vieta i negoziati con lui. Tuttavia, anche se la parte ucraina accettasse di annullare questo decreto, Putin probabilmente troverà nuove cause di violazione degli accordi”, si legge nella valutazione dell’Isw. L’Istituto sottolinea, inoltre, come il Cremlino stia creando una base giuridica per ignorare gli accordi futuri manipolando false interpretazioni della legge ucraina.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che l’assistenza militare occidentale rimane vitale per la capacità dell’Ucraina di mantenere la sua difesa contro l’aggressione russa. Putin ha rilasciato un'intervista al giornalista del Cremlino Pavel Zarubin pubblicata il 28 gennaio in cui ha affermato che la guerra in Ucraina potrebbe finire entro due mesi se l’Occidente smettesse di fornire all’Ucraina assistenza militare e che la dipendenza dell'Ucraina dagli aiuti militari occidentali indica che l'Ucraina “non ha sovranità”. Le affermazioni di Putin su quanto velocemente la guerra finirà senza ulteriore assistenza militare occidentale e il suo esplicito rifiuto della sovranità ucraina fanno parte delle operazioni di disinformazione a lungo termine del Cremlino volte a minare il sostegno occidentale all'Ucraina e a scoraggiare ulteriore assistenza militare occidentale. Putin ha ragione, tuttavia, nel dire che ulteriore assistenza militare occidentale, in particolare l'assistenza militare degli Stati Uniti, rimane fondamentale per mantenere e sviluppare ulteriormente le capacità di combattimento dell'Ucraina. Le forze ucraine hanno costantemente dimostrato durante la guerra di poter ottenere vittorie sul campo di battaglia significative dal punto di vista operativo e strategico quando sono armate con sufficienti quantità di assistenza militare fornita dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali. Le forze ucraine hanno mantenuto in modo ostinato le proprie postazioni anche quando erano scarsamente rifornite e in particolare hanno costretto le forze russe a ritirarsi dall’oblast di Kyiv nell’aprile 2022 prima ancora che importanti consegne di aiuti occidentali arrivassero in prima linea e hanno rallentato significativamente il ritmo delle operazioni offensive russe in Ucraina nell'estate del 2022. Putin e altri funzionari del Cremlino mirano a dipingere l'Ucraina come debole e incapace di sfruttare adeguatamente le armi fornite dall'Occidente in questo momento critico nelle discussioni politiche occidentali sull'Ucraina, anche se l’Ucraina ha dimostrato di essere tutt’altro che debole dopo aver respinto la Russia per quasi tre anni di guerra.
La teoria della vittoria di Putin si basa sul presupposto che l’Occidente abbandonerà l'Ucraina, e solo un incrollabile sostegno occidentale e una fornitura costante di assistenza militare occidentale a Kyiv possono costringere Putin ad abbandonare questa sua teoria e accettare di offrire le concessioni necessarie per raggiungere una risoluzione del conflitto accettabile per gli Stati Uniti, l’Europa e l’Ucraina. L’Isw continua a valutare che solo gli Stati Uniti possono fornire all’Ucraina alcune armi critiche e attrezzature militari nella quantità, velocità e regolarità necessarie per la difesa dell'Ucraina contro la Russia, e i funzionari occidentali hanno recentemente proposto che gli Stati europei contribuiscano sempre di più a finanziare l'assistenza militare statunitense all’Ucraina.
Putin ha indicato che non considererà vincolante alcun accordo di pace con l'Ucraina, sostenendo che il governo ucraino non è disposto o non è in grado di annullare il decreto presidenziale ucraino del 2022 che vieta i negoziati con Putin. Al contempo, Putin ha affermato che qualsiasi accordo di pace che Russia e Ucraina dovessero concludere prima che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy annulli il suo decreto del 2022 sarebbe invalido. C’è però un particolare che non deve essere sottovalutato nella propaganda di Putin. Il despota moscovita afferma che Zelenskyy non sia più in grado di annullare legalmente il decreto perché non è più il presidente “legittimo” dell'Ucraina e che la Verkhovna Rada ucraina potrebbe annullare detto decreto, ma non sembrerebbe intenzionata a farlo. In realtà, la costituzione ucraina non autorizza la Verkhovna Rada ad annullare unilateralmente i decreti presidenziali e una decisione in tal senso potrebbe di per sé violare la Costituzione ucraina.
I funzionari del Cremlino hanno ripetutamente utilizzato interpretazioni deliberatamente fuorvianti della legge e della costituzione ucraina per affermare che Zelenskyy sia un “presidente illegittimo” dell’Ucraina, non essendosi svolte, per via della guerra in atto, elezioni sotto la legge marziale nel 2024. Putin ha affermato che la Verkhovna Rada è l’unica branca governativa “legittima” in Ucraina e quindi l'unica entità governativa ucraina con cui la Russia potrebbe negoziare. Putin potrebbe avere intenzione di dichiarare la Verkhovna Rada “illegittima” in futuro per giustificare le sue richieste di un completo cambio di regime a Kyiv e la sua riluttanza a negoziare con le autorità ucraine. Putin suggerisce questa azione incostituzionale da parte della Verkhovna Rada per nascondere il suo totale disinteresse a intavolare seri negoziati che riconoscono l’Ucraina come uno Stato indipendente.
Le dichiarazioni di Putin che respingono la legittimità del governo ucraino e di un possibile futuro accordo di pace stabiliscono le condizioni affinché la Russia giustifichi la violazione di qualsiasi futuro accordo con l'Ucraina. Putin ha ripetutamente affermato che ogni governo ucraino dalla Rivoluzione filo-occidentale della dignità in Ucraina del 2014 è stato illegittimo. Putin ha comunque avviato negoziati e raggiunto accordi con funzionari ucraini, anche per quanto riguarda la risoluzione del conflitto armato con gli accordi di Minsk del 2014 e del 2015. Putin ha però costantemente violato tali accordi e utilizzato affermazioni simili sull’illegittimità del governo ucraino per giustificare queste violazioni. Anche se Zelenskyy o altre parti del governo ucraino accettassero di revocare il decreto che vieta i negoziati con Putin, Putin probabilmente violerebbe qualsiasi accordo di pace o ogni altro accordo che fosse raggiunto con l'Ucraina con la falsa giustificazione che tali accordi siano “non validi”.
Putin continua a impegnarsi per costringere il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a negoziazioni bilaterali che escludono l’Ucraina. Le dichiarazioni di Putin del 28 gennaio fanno parte del suo sforzo per posizionarsi come pari di Trump e confermare la sua assurda convinzione che la Russia sia la grande potenza erede dell’Unione sovietica. Le dichiarazioni di Putin sono un’ulteriore conferma che il despota non sia interessato a scendere a compromessi riguardo le sue richieste di un completo cambio di regime e la paralisi dell’esercito ucraino come condizioni per la pace. L’Isw ha osservato che l’acquiescenza occidentale a tutte le richieste della Russia in Ucraina implicherebbe per l’Occidente di riconoscere e accettare che l’attuale governo ucraino sia illegittimo e che uno Stato ucraino indipendente dalla Russia non esista attualmente e non meriti di esistere in futuro.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 30 gennaio 2025 alle ore 15:29