“Il declino dell’America è finito”

Donald Trump non ha perso tempo. Subito dopo la cerimonia dell’Inauguration day, segnata da un freddo artico che ha lambito tutta la east coast degli Stati Uniti, il presidente ha firmato 100 decreti lampo nel suo primo giorno da inquilino della Casa Bianca. Sono state subito tracciate le linee della “rivoluzione del buon senso”, una serie di provvedimenti atti a ridisegnare il volto dellAmerica, un Paese che tra i due mandati del tycoon ha dovuto vedersela con la pandemia, la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. Il tutto, condito dalla crisi e dalla recessione economica. Ma adesso Trump è tornato e, com’era facile prevedere, con lui anche misure drastiche sull’immigrazione, energia e diritti civili. The Donald ha annunciato immediatamente una stretta sugli ingressi clandestini. E poi, l’abolizione di un pilastro (finora) della democrazia statunitense, ovvero lo ius soli. “Deporterò milioni di migranti illegali”, ha dichiarato nel suo discorso inaugurale, proclamando lo stato d’emergenza al confine con il Messico e l’invio delle truppe. È stato inoltre ripristinato il programma Remain in Mexico, che obbliga i richiedenti asilo a rimanere nel Paese vicino durante l’iter di valutazione delle loro richieste. E come simbolo del suo ritorno alla presidenza, Trump ha annunciato la ripresa della costruzione del muro al confine.

“L’oro nero sotto i nostri piedi” è tornato al centro delle politiche energetiche di Trump, che ha dichiarato l’emergenza nazionale per rilanciare le trivellazioni. Drill, baby, drill, ha ribadito, sottolineando la sua volontà di abolire il mandato per le auto elettriche introdotto da Joe Biden e di restituire ai consumatori “la libertà di scegliere i loro veicoli e i loro elettrodomestici”. La Casa Bianca ha assicurato che queste misure aiuteranno a ridurre il costo della vita e a contrastare l’inflazione. Parallelamente, Trump ha avviato il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, definito “un freno per le imprese americane”. Usa, addio green deal. Il tycoon ha annunciato una revisione dei rapporti commerciali degli Stati Uniti con la Cina e altri Paesi, gettando le basi per nuovi dazi che “arricchiranno i nostri connazionali”. “L’America non sarà più obbligata verso organizzazioni internazionali che puniscono le imprese americane”, ha affermato il presidente, ribadendo il principio dell’America First.

Uno dei decreti che faranno più scalpore prevede il riconoscimento di soli due sessi biologici, maschio e femmina, per tutte le politiche federali. La Casa Bianca ha spiegato che questo provvedimento “proteggerà le donne dall’estrema ideologia di genere”. Parallelamente, Trump ha congelato le assunzioni nella burocrazia federale, salvo per le posizioni essenziali, dichiarando guerra alle politiche di inclusione legate alla diversità (Dei). “Basta attivisti strapagati”, ha dichiarato l’amministrazione, promettendo servizi più efficienti per gli americani. Un’altra priorità è il ritorno dei dipendenti federali nei loro uffici. Infatti, solo il 6 per cento ha ripreso a lavorare in presenza dopo il Covid, una situazione che Trump intende invertire per “riportare efficienza e disciplina nella macchina amministrativa”.

Una nuova era, per un’America forte e indipendente.

Aggiornato il 21 gennaio 2025 alle ore 10:18