Nella conferenza stampa di fine anno, Vladimir Putin ha parlato alla Nazione. Con Stati Uniti e Unione europea che hanno assistito con interesse alle dichiarazioni del capo di Stato. Il capo del Cremlino, nel corso del suo discorso, ha detto di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump, sottolineando di non avere parlato con lui per “oltre quattro anni”. Ha aggiunto che la Russia è pronta a colloqui e compromessi sull’Ucraina, ma ha bisogno che anche l’altra parte sia pronta. Tra gli altri passaggi del suo lungo discorso, Putin ha definito “un disastro ecologico” la fuoriuscita di petrolio causata da due petroliere russe nel Mar Nero. Mentre, sull’attentato da parte sei servizi segreti ucraini al generale Igor Kirillov ha affermato che “questo omicidio è stato commesso in un modo pericoloso per la vita di molti. Il regime di Kiev ha ripetutamente commesso tali crimini, crimini terroristici, attacchi terroristici contro molti cittadini della Federazione russa”. Quando gli è stato chiesto se l’Occidente abbia compreso correttamente il segnale della Russia sul cambiamento della dottrina nucleare, ha risposto: “Non so come l’abbiano capito. Dovete chiederlo a loro”.
Riguardo alla regione di Kursk, il capo del Cremlino ha ammesso di non poter dire quando di preciso il suo esercito riprenderà il pieno controllo della Regione al confine con l’Ucraina. Il territorio è stato preso d’assalto dalle forze di Kiev a inizio agosto, ed è tutt’ora parzialmente occupata. “Li cacceremo fuori senza dubbio. Assolutamente. Non può essere altrimenti. Ma la questione di una data specifica, mi dispiace, non posso dirlo adesso”, ha affermato Putin nella conferenza di fine anno.
Nel frattempo, anche dalla controparte ucraina arrivano aperture verso il dialogo. Volodymyr Zelensky, in un colloquio con Le Parisien ha riconosciuto che l’Ucraina non ha le forze per riconquistare militarmente la Crimea e la parte del Donbass occupate dai russi, ma ribadisce che Kiev non può e non vuole rinunciare ai propri territori. “L’Ucraina attualmente non ha forze sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea con mezzi militari. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative”, ha spiegato il capo di Kiev. A una domanda del quotidiano transalpino sulla possibilità che l’Ucraina possa rinunciare temporaneamente ai territori occupati, il presidente ha risposto: “Legalmente non possiamo cedere i nostri territori, lo proibisce la Costituzione dell’Ucraina”. La pratica, invece, è tutta un’altra storia.
Aggiornato il 19 dicembre 2024 alle ore 15:23