Le ultime elezioni americane sono state accompagnate da una serie di polemiche nei vari Stati sulle azioni e le manovre politiche dei candidati del Libertarian Party, il terzo partito più votato negli Stati Uniti d’America, dopo i Repubblicani e i Democratici. Grazie agli esponenti del Libertarian Party, i Repubblicani della Carolina del Nord hanno perso una fetta importante di elettorato, avvantaggiando gli esponenti democratici ad emergere in molte realtà dello Stato. Nella contea di Vance, sempre nella Carolina del Nord, il candidato democratico Byran Cohn ha sconfitto il repubblicano in carica Frank Sassamon per 233 voti. Il trentenne Ryan Brows, candidato libertariano, ha ricevuto 1.140 voti, sottraendo una fetta consistente di voti ai Repubblicani. “Ho mandato un chiaro messaggio ai Repubblicani”, ha ribadito Brows.
L’esponente libertariano ha affermato che i repubblicani dovrebbero riflettere su molte delle loro priorità politiche: “Non hanno fatto nulla per ampliare la libertà di possedere armi e non stanno facendo nulla per legalizzare il gioco d’azzardo, accrescere la libertà individuale e per abolire le tasse. Mi sono candidato per far emergere ulteriori diritti e libertà e tali richieste non le ritrovo tra i Repubblicani”. Nella contea di Granville, a New York, il democratico Terence Everitt ha vinto nel Distretto locale con solo 134 voti. Il candidato del Libertarian Party ha ottenuto quasi 4000 voti. Il democratico Donald Gene Davis, candidato in un’altra contea della Carolina del Nord, ha sconfitto il repubblicano Laurie Buchost con una differenza di 6000 voti. Il candidato libertario Tom Bailey ha ottenuto quasi 10.000 voti.
In tutti gli States, i candidati e i deputati repubblicani non vogliono rassegnarsi a condividere i propri voti con i candidati libertariani e hanno pubblicamente accusato i membri del Libertarian Party di sostenere velatamente i candidati democratici. I rappresentanti del Libertarian Party sostengono che la nuova amministrazione Trump è lontana dall’elettorato libertario e che i nuovi dazi rappresentano una vittoria del clientelismo e dello statalismo. Il portavoce del Libertarian Party del Wisconsin, Tim Johnson, ha diffuso un comunicato stampa anti Trump, ribadendo: “I nuovi dazi, come qualsiasi tassa, ricadono sempre sui consumatori che devono pagare prezzi più alti per acquistare prodotti. Con l’emergere di una nuova politica fiscale pro-tax, i repubblicani sono divenuti complici del potenziale disastro economico che potrebbe innescarsi nel nostro Paese”.
I libertariani del Wisconsin hanno accusato i repubblicani di essere fautori anche dell’aumento del prezzo dei carburanti e dei prodotti derivati, come i fertilizzanti, alcune tipologie di profumi e prodotti per la casa. Possiamo tranquillamente ribadire che i membri del Libertarian Party non stanno lavorando per sostenere i democratici per le importanti elezioni del Senato del 2026, i cui vincitori ricopriranno un mandato di sei anni nel Congresso degli Stati Uniti, ma provano ad affermare i principi di libertà che da sempre li caratterizza: “Meno Stato e più mercato”.
Aggiornato il 09 dicembre 2024 alle ore 13:34