In questi giorni stiamo assistendo a una concentrazione mediatica nei confronti di una pericolosissima escalation della guerra in Ucraina, dove la Russia ha iniziato a sperimentare il suo arsenale missilistico più potente e veloce, che potenzialmente può trasportare anche delle testate nucleari, con il timore di un allargamento da guerra locale in guerra mondiale.
Ebbene, mentre siamo tutti preoccupati da un lato di capire come arginare questa degenerazione del conflitto in Ucraina, dall’altro lato si sta cercando di fermare la guerra in Medioriente tra Israele e i suoi nemici di sempre, nell’assoluta indifferenza dei media si sta sviluppando un recondito (ma non troppo) conflitto per la conquista dell’area denominata Indo-Pacifico tra gli Stati Uniti e la Cina.
L’Indo-Pacifico rappresenta un’area strategica cruciale nello scenario geopolitico globale e la crescente attenzione degli Stati Uniti verso questa regione evidenzia l’importanza delle dinamiche in atto.
Pertanto, per dare un’idea riassuntiva del conflitto in atto tra gli Usa e la Cina per il predominio, in particolare economico, della succitata zona, di seguito riporto uno schema dei punti salienti della questione in oggetto.
Confronto Usa-Cina nell’Indo-Pacifico
La pubblicazione della Strategia Indo-Pacifica da parte di Washington nel 2022 ha posto al centro della politica americana la competizione con la Cina. Pechino è percepita come una minaccia per via del suo utilizzo integrato di potere economico, diplomatico, militare e tecnologico, con il fine dichiarato di consolidare una propria sfera di influenza nella regione. L’attenzione degli Stati Uniti si focalizza sul Mar Cinese Meridionale, dove la Cina rivendica quasi il 90 per cento del territorio, ignorando una sentenza internazionale del 2016 che invalida tali pretese. Le “operazioni per la libertà di navigazione” (Fonops) condotte dagli Usa mirano a contrastare l’espansionismo cinese, tutelando gli interessi dei Paesi regionali e mantenendo aperti i corridoi marittimi strategici.
L’importanza dell’Indo-Pacifico
La regione è cruciale sia per i suoi aspetti demografici che economici:
- Demografia: più della metà della popolazione mondiale risiede nell’Indo-Pacifico, inclusi il 58 per cento dei giovani globali.
- Economia: contribuisce al 60 per cento del Pil globale, ospita i due terzi degli scambi commerciali e vanta un ruolo centrale per le catene di approvvigionamento globali. Gli Usa mantengono un rapporto economico stretto con i Paesi dell’Asean, essendo il maggiore investitore nella regione.
L’Aukus e il contrasto militare
L’alleanza Aukus tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia rappresenta una delle risposte più concrete all’influenza cinese. L’accordo Project Arrangement (Pa) Hypersonic Flight Test and Experimentation (HyFliTe), con un budget di 252 milioni di dollari, si concentra sullo sviluppo di tecnologie ipersoniche condivise per migliorare la capacità di deterrenza. Queste iniziative, pur presentandosi come difensive, sono percepite da Pechino come provocazioni che accrescono la tensione regionale.
Rafforzamento dei legami Usa-Filippine
La recente firma del General Security of Military Information Agreement (Gsomia) con le Filippine consolida ulteriormente l’alleanza tra i due Paesi, in risposta alla pressione cinese nel Mar Cinese Meridionale. Questo accordo si aggiunge al trattato di difesa reciproca del 1951 e mira a rafforzare le capacità militari di Manila, anche tramite l’accesso a tecnologie avanzate.
Conclusioni
L’Indo-Pacifico rappresenta il fulcro della competizione geopolitica tra Cina e Stati Uniti. La regione non è solo il centro di enormi flussi economici, ma anche il teatro principale di tensioni militari e diplomatiche. Le recenti mosse statunitensi, dall’alleanza Aukus agli accordi con le Filippine, confermano l’impegno a contenere l’influenza di Pechino, mentre la Cina prosegue la sua strategia di consolidamento, sfidando apertamente l’ordine internazionale esistente.
Aggiornato il 25 novembre 2024 alle ore 19:59