Niente Ucraina nella Nato e concessioni territoriali ridimensionate. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, il capo del Cremlino Vladimir Putin sarebbe pronto a discutere un cessate il fuoco in Ucraina con il presidente eletto Donald Trump. Cinque fonti anonime che sono a conoscenza delle dinamiche di Mosca, avrebbero confermato che il capo di Stato potrebbe parlare di tregua con il tycoon, a patto che Kiev non si unisca all’Alleanza atlantica. The Donald, che è pronto a tornare alla Casa Bianca in questo momento di ascesa russa, vorrebbe porre fine al conflitto il più presto possibile. L’esercito del Cremlino, da parte sua, sta avanzando più velocemente che mai in territorio ucraino, avendo conquistato – secondo Reuters – una parte di territorio “delle dimensioni dello Stato del Virginia”. Nel primo rapporto dettagliato su ciò che il presidente Putin avrebbe accettato nell’accordo mediato da Trump, i cinque attuali ed ex funzionari russi hanno spiegato che il Cremlino potrebbe accettare di congelare il conflitto lungo le linee del fronte in maniera repentina.
Inoltre, Putin potrebbe aprire alla negoziazione sul ridimensionamento delle Regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Le forze di Mosca controllano il 70-80 per cento del territorio di queste aree che per la Federazione russa sono a tutti gli effetti parte della Nazione, con le truppe ucraine che detengono solamente 26mila chilometri quadrati. La Russia, secondo l’agenzia Usa, potrebbe addirittura fare un passo indietro in piccole aree tra le Regioni di Kharkiv e Mykolaiv, nel nord e nel sud dell’Ucraina. Secondo lo zar Putin, qualsiasi eventuale accordo di cessate il fuoco dovrebbe tener conto della realtà sul campo di battaglia, ma allo stesso tempo teme che una tregua di breve durata consentirebbe il riarmo occidentale di Kiev. “Se non c’è neutralità, è difficile immaginare l’esistenza di relazioni di buon vicinato tra Russia e Ucraina”, ha detto il capo di Stato al gruppo di discussione Valdai il 7 novembre scorso. “Perché questo significherebbe che l’Ucraina sarà costantemente usata come strumento nelle mani sbagliate e a scapito degli interessi della Federazione russa”, ha aggiunto Putin.
Anche il responsabile della comunicazione del presidente eletto, Steven Cheung, ha parlato della questione con Reuters, affermando che Trump è “l’unica persona che può riunire entrambe le parti al fine di negoziare la pace e lavorare per porre fine alla guerra e fermare le morti dei civili”. Il tycoon ha affermato che avrebbe parlato direttamente con Putin, nei suoi sforzi per forgiare un accordo per la tregua, anche se non ha fornito dettagli ulteriori. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha dichiarato che il suo esercito non si fermerà finche ogni ultimo soldato russo non sarà espulso dal suo territorio. E con “territorio” intende i confini segnati dopo la caduta dell’Unione sovietica nel 1991. Secondo il Pentagono, quest’obbiettivo è ambizioso, se non addirittura inverosimile.
GARANZIE DI SICUREZZA ED ESERCITO LIMITATO
Se l’ingresso di Kiev nella Nato e la presenza delle truppe dell’Alleanza su suolo ucraino sono un grande “no” per Mosca, il Cremlino si è detto pronto a discutere le garanzie di sicurezza per il Paese invaso. La Russia potrebbe spingere per un ridimensionamento dell’esercito ucraino, oltre a non limitare l’uso della lingua russa nel suo territorio. Queste promesse di sicurezza porterebbero la Federazione ad accettare più di buon grado un cessate il fuoco che non sia limitato a pochi giorni. Uno degli esperti russi più eminenti negli Stati Uniti, Dimitri Simes, ha spiegato a Reuters che l’accordo per una tregua nel conflitto russo-ucraino potrebbe essere raggiunto in tempi relativamente brevi, visto che la guerra ha ucciso centinaia di migliaia di soldati (anche russi) e sfollato milioni di civili.
Aggiornato il 21 novembre 2024 alle ore 09:42