Secondo recenti resoconti, la Russia sta attualmente intensificando le sue campagne di sabotaggio in tutta l’Ue come parte della guerra ibrida di Mosca contro l’Occidente. “La Russia sta conducendo una campagna sempre più intensa di attacchi ibridi nei nostri territori, interferendo direttamente nelle nostre democrazie, sabotando l’industria e commettendo violenza”, ha recentemente affermato il segretario generale della Nato Mark Rutte, aggiungendo: “Questo dimostra che la prima linea in questa guerra non è più solo in Ucraina. Si sta spostando verso la regione baltica, l’Europa occidentale e persino nell’estremo nord”. Le affermazioni di Rutte non dicono nulla di nuovo per i bene informati. Le autorità russe, da tempo, si sono rese responsabili di ogni genere di attacchi, da quelli informatici alla diffusione deliberata di disinformazione per destabilizzare singoli Paesi e seminare discordia tra gli alleati occidentali. Le operazioni di guerra ibrida russe sono ormai spesso operazioni cinetiche all’interno dei Paesi occidentali. Gli ordigni incendiari che hanno preso fuoco in Germania e nel Regno Unito nel luglio 2024 facevano parte, secondo quanto recentemente rivelato, di un’operazione segreta russa che mirava, tra l’altro, ad appiccare incendi a bordo di voli cargo e passeggeri diretti negli Stati Uniti e in Canada.
Con l’invasione russa dell’Ucraina che si avvicina ormai al traguardo dei tre anni, la campagna di ostilità ibride di Mosca in tutto il mondo occidentale sembra intensificarsi. Mentre le tattiche della Russia si evolvono, i governi e i servizi di sicurezza in tutto l’Occidente devono collaborare per identificare le minacce e contrastare il Cremlino. Le operazioni informative sono una caratteristica centrale degli sforzi russi per indebolire l’Occidente. Dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, i messaggi provenienti da Mosca hanno spaziato dalle accuse inverosimili della presenza di un “regime nazista” a Kyiv all’inevitabilità della vittoria militare russa. Questi messaggi vengono attivamente promossi in tutto l’Occidente da fonti russe e dai proxy di Mosca. Per gran parte dell’ultimo decennio, la Russia si è affidata principalmente ai propri canali mediatici sponsorizzati dallo Stato, come Rt e Sputnik, per promuovere narrazioni progettate per minare l’unità occidentale e polarizzare l’opinione pubblica nei Paesi democratici. Tuttavia, negli ultimi anni ci sono stati crescenti sforzi per cooptare personalità dei media e socialmedia in tutto l’Occidente, come i conduttori di podcast statunitensi, solo per citare un esempio. Ciò ha reso possibile per la Russia raggiungere un pubblico più ampio, migliorando al contempo la credibilità del suo messaggio evitando qualsiasi legame palese con il Cremlino.
Gli attacchi informatici sono un’altra tattica significativa usata dalla Russia per minare la stabilità in tutto l’Occidente. Interrompendo le comunicazioni, seminando il caos ed erodendo la fiducia del pubblico nelle istituzioni, la guerra ibrida russa ha il potenziale per sconvolgere e destabilizzare le società occidentali. La Russia ha anche cercato di alimentare le tensioni politiche sostenendo figure populiste che si allineano alle narrazioni anti-Nato e anti-Ue del Cremlino. In tutta Europa e Nord America, il Cremlino ha sostenuto movimenti anti-establishment di ogni genere. Il sostegno di Mosca ai movimenti di estrema destra e di estrema sinistra è ovviamente opportunistico piuttosto che ideologico, con un’enfasi sull’appoggio a qualsiasi gruppo ritenuto in grado di destabilizzare la politica interna nei Paesi occidentali. Questo approccio si è dimostrato efficace nell’amplificare le narrazioni del Cremlino, rendendo più difficile sia contrastare l’influenza russa sia mantenere il sostegno all’Ucraina.
Un’ulteriore via di influenza russa è la leva economica, soprattutto attraverso l’uso – come arma – delle esportazioni di energia. Sebbene la dipendenza complessiva dell’Europa dall’energia russa sia diminuita in modo significativo dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, un certo numero di Paesi dell’Ue continua a fare molto affidamento sulle forniture energetiche russe. Ciò li rende vulnerabili alle pressioni politiche di Mosca. I decisori politici occidentali devono riconoscere che le sfide ibride alla sicurezza che provengono attualmente dalla Russia non scompariranno presto. Al contrario, Vladimir Putin sta chiaramente preparando il suo Paese per un confronto prolungato con l’Occidente. Mentre un conflitto militare aperto tra Russia e Nato è ancora visto come improbabile, le nazioni occidentali devono essere meglio preparate a difendersi dai crescenti sforzi della Russia per dividerle e destabilizzarle. Ciò richiederà un approccio multiforme che rifletta la natura diversificata delle minacce poste in atto dal regime di Putin.
Affrontare la disinformazione è fondamentale. I governi occidentali devono intensificare gli sforzi per combattere la guerra informativa russa con misure che includono il supporto alle iniziative di fact-checking e il miglioramento della letteratura mediatica tra il pubblico. Prima di intraprendere nuovi passi di questa natura nella sfera dell’informazione, è importante notare che la Russia è sempre stata abile nel respingere le contromisure occidentali inquadrandole come tentativi di sopprimere la libertà di parola. Un altro compito fondamentale è rafforzare le difese informatiche. La Nato deve investire nell’Integrated CyberDefense Centre per proteggere gli Stati membri dagli attacchi informatici russi. L’Alleanza dovrebbe dare priorità alla condivisione delle informazioni, alle esercitazioni congiunte di sicurezza informatica e allo sviluppo di team di risposta rapida per mitigare l’impatto di futuri attacchi.
Il sofisticato tipo di guerra ibrida del Cremlino rappresenta una seria minaccia all’unità occidentale e rappresenta un fronte critico nel confronto globale conseguente all’invasione russa dell’Ucraina. Sfruttando le vulnerabilità politiche, economiche e sociali esistenti in Europa e Nord America, la Russia mira a indebolire l’Occidente dall’interno. Ciò richiede una risposta ferma e coordinata che includa sforzi per contrastare la disinformazione, rafforzare le difese informatiche e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Affrontare queste sfide è fondamentale per il futuro della sicurezza transatlantica in un clima geopolitico sempre più complesso e imprevedibile.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 08 novembre 2024 alle ore 10:07