Secondo i risultati elettorali diffusi domenica dal Governo, il partito Sogno georgiano, al potere da 12 anni, è stato proclamato vincitore con il 54 per cento dei consensi, nonostante le numerose testimonianze di irregolarità del voto, soprattutto nelle aree rurali. Il Partito Gakharia-Per la Georgia, che secondo la Commissione elettorale centrale avrebbe ottenuto poco meno dell’8 per cento dei voti alle elezioni parlamentari, ha annunciato il suo rifiuto di riconoscere i risultati elettorali. Il suo leader Giorgi Gakharia ha detto che i deputati del suo partito rinunceranno al loro mandato. Ha accusato il partito Sogno georgiano di aver fatto pressioni sugli elettori e ha chiesto ci sia un’indagine accurata su quanto accaduto. Gakharia ha chiesto, inoltre, che ci siano “nuove elezioni libere, giuste e democratiche”. Dichiarazioni analoghe sono state fatte da altre due forze di opposizione entrate in Parlamento dopo i risultati elettorali: il Movimento nazionale unito e la Coalizione per il cambiamento. Il membro del Parlamento georgiano del partito Movimento nazionale unito, David Khadzhishvili ha affermato che il partito mira ad annullare i risultati delle elezioni e a tenerne di nuove.
“Non riconosciamo i risultati elettorali. Le elezioni – ha detto Khadzhishvili – sono state rubate alla popolazione della Georgia e ciò che ha scritto la Commissione elettorale centrale è frutto di risultati falsati, quindi non entreremo nel Parlamento georgiano. Quelli che sono passati hanno rinunciato al loro mandato. Secondo le dichiarazioni, anche tutti i partiti dell’opposizione, oltre a noi, hanno rinunciato al loro mandato in Parlamento. Il popolo stesso chiede a tutti i partiti di opposizione entrati in Parlamento di agire nell’interesse del popolo e di adottare tutte le misure possibili per garantire che ciò non continui e per costringere l’attuale Governo illegittimo della Georgia ad annullare i risultati di queste elezioni. Chiediamo che nel nostro Paese si svolgano elezioni normali e civili e ora stiamo raccogliendo prove di come è stata rubata la volontà del popolo georgiano, di come il partito Sogno georgiano ha rubato i nostri voti. Chiederemo che la questione venga sollevata ai massimi livelli per costringere non solo il partito al Governo, ma anche la comunità internazionale a prestare attenzione a questo, in modo da poter indire nuove elezioni parlamentari il prima possibile. Il nostro obiettivo sono nuove elezioni giuste in Georgia”. I rappresentanti dell’International Republican Institute, che ha organizzato l’osservazione elettorale, in un comunicato stampa, ha ammesso che durante il voto si sono verificate “intimidazioni e molestie verso gli elettori che hanno creato un’atmosfera di paura”. L’istituto ha assicurato che pubblicherà un rapporto più dettagliato sulle violazioni. L’organizzazione, tra le altre cose, raccomanda che la Commissione elettorale centrale (Cec) vieti l’uso di videocamere nei seggi elettorali “per non aumentare il clima di paura e intimidazione” ed adotti misure “per attuare riforme volte a bilanciare la composizione politica delle commissioni elettorali a tutti i livelli”.
L’organizzazione di monitoraggio My Voice ha chiesto l’annullamento dei risultati delle votazioni in 189 seggi elettorali. Il numero totale degli elettori in questi seggi elettorali ammonta a circa 300mila persone, ovvero quasi il 10 per cento di tutti gli aventi diritto di voto. I rappresentanti dell’organizzazione hanno affermato che la Cec ha deliberatamente cambiato le regole del sorteggio per determinare la composizione delle commissioni in modo che includessero persone pronte a partecipare alle falsificazioni. Secondo l’organizzazione, in questi seggi elettorali, la presenza del Complesso di elaborazione elettorale (Koib) (colloquialmente chiamato anche urna elettorale elettronica) ha favorito le sostituzioni di persona. In questo modo, un gruppo di “elettori” hanno utilizzato i documenti d’identità di qualcun altro per votare. Questi “elettori” venivano trasportati da un seggio elettorale all’altro su autobus. Allo stesso tempo, i sostenitori del partito Sogno georgiano hanno cercato di allontanare gli osservatori dai seggi elettorali con qualsiasi pretesto o di distrarli, ad esempio, organizzando risse ai seggi elettorali. La sera del 28 ottobre si è svolta una manifestazione di protesta vicino al palazzo del Parlamento di Tbilisi; sulla cui facciata è stata proiettata la scritta “Rubato”. Anche la presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, è intervenuta alla manifestazione.
“Non avete perso le elezioni, il vostro voto è stato rubato”, ha detto la presidente Zourabichvili, che, insieme ai quattro leader dell’opposizione, ha rifiutato di riconoscere l’esito delle elezioni, parlando in fronte al Parlamento e davanti a decine di migliaia di manifestanti pro-Europa che hanno riempito la Rustaveli Avenue, arteria principale del centro della capitale Tbilisi. Zourabichvili ha inoltre detto che i leader mondiali con cui ha parlato non riconoscono le elezioni e sono pronti a sostenere un’indagine sui presunti brogli. I leader delle quattro coalizioni di opposizione hanno assicurato che non entreranno nel nuovo Parlamento e invocato “nuove elezioni sotto amministrazione internazionale”. Gli osservatori europei hanno confermato che le elezioni si sono svolte in un ambiente “divisivo”, caratterizzato da intimidazioni e casi di compravendita di voti, doppio voto e violenza fisica: durante la campagna elettorale, Sogno georgiano ha usato “una retorica anti-occidentale e ostile... ha promosso la disinformazione russa, le manipolazioni e le teorie cospirative”, ha dichiarato Antonio López-Istúriz White, capo della delegazione di monitoraggio del Parlamento europeo.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
Aggiornato il 29 ottobre 2024 alle ore 11:13