Una settimana importante per gli Stati Uniti in Medio Oriente. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken è arrivato oggi a Tel Aviv, nella sua undicesima visita nello Stato ebraico da quel 7 ottobre scorso. L’obbiettivo annunciato dal titolare degli Esteri americano è il raggiungimento di un cessate il fuoco e la consegna di tutti gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas alle loro famiglie. La prospettiva di un’intesa si è fatta sempre più concreta dopo l’eliminazione da parte delle Forze di difesa di Yahya Sinwar, il capo dei terroristi di Gaza. Dopo l’incontro con il primo ministro di Tel Aviv, domani Blinken arriverà in Giordania per premere sulla tregua nella Striscia. Lo riferisce un funzionario americano. Il segretario di Stato sarà in Medio Oriente fino al 25 ottobre, e la missione diplomatica lo porterà anche in alcuni Paesi arabi. Lo scopo del viaggio “è impedire qualsiasi presenza armata nelle zone libanesi e nei villaggi vicini al confine”, ossia espandere l’area dove non ci sarà la presenza di Hezbollah a qualche chilometro oltre il fiume Litani. L’Unifil verrà rafforzato e avrà l’autorità di perquisire case, veicoli o avamposti sospettati di contenere armi, sempre secondo gli Esteri americani.
Sicuramente, Bibi e Blinken parleranno anche della risposta di Tel Aviv al recente attacco iraniano del primo ottobre scorso, che probabilmente avverrà nei prossimi giorni. “Tutti i nostri vicini ci hanno assicurato che non permetteranno che il loro territorio o spazio aereo venga utilizzato contro la Repubblica islamica dell’Iran”, ha affermato Abbas Araghchi, il titolare degli Esteri di Teheran, durante una conferenza stampa in Kuwait. Il viaggio di Araghchi ha compreso anche Giordania, Arabia Saudita, Egitto, Libano, Siria, Iraq, Oman, Qatar e Turchia, e si inserisce in un piano più ampio per confermare la vicinanza di alcuni Paesi arabi alla Repubblica islamica.
Nel frattempo i miliziani di Hezbollah hanno rivendicato l’attacco a un carro armato dell’Idf nel sud del Libano, dopo essersi scontrati con le truppe israeliane il giorno prima. I combattenti filo-iraniani hanno preso di mira “un carro armato Merkava mentre avanzava” vicino al villaggio di Taybeh, al confine tra il Paese dei cedri e Israele, “facendogli prendere fuoco”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato, aggiungendo che i paramilitari si erano scontrati con le truppe dello Stato ebraico, sempre alla periferia del villaggio, nella giornata di ieri. Di tutta risposta, l’esercito israeliano ha riferito su Telegram di aver colpito nella notte “depositi di armi di Hezbollah, centri di comando e altri obiettivi terroristici a Beirut”, tra cui “una base dell’unità navale” dei miliziani sciiti, con all’interno “motoscafi militari destinati a essere utilizzati in attacchi alle navi della Marina israeliana e contro obiettivi navali e strategici all’interno delle acque territoriali di Israele”, ha chiosato l’Idf.
Aggiornato il 22 ottobre 2024 alle ore 14:53