Il presidente russo ha approvato le nuove carte sulla coscrizione autunnale. Il servizio militare nell’esercito russo conterà, dal 1 ottobre al 31 dicembre, 133mila nuove unità, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, tra coloro che non sono in riserva e sono soggetti alla coscrizione per l’esercito. Il governo russo vuole destinare il 32,5 per cento del suo budget totale del 2025 alla difesa, una cifra record e in aumento rispetto al 28,3 per cento segnalato quest’anno. La bozza di bilancio pubblicata lunedì e visionata da Vladimir Putin propone di spendere poco meno di 13,5 trilioni di rubli (oltre 145 miliardi di dollari) per la difesa nazionale. Si tratta di circa 3 trilioni di rubli (32 miliardi di dollari) in più rispetto a quanto stanziato per la difesa nel 2024, che era il record precedente.
Nel frattempo, mentre gli attacchi aerei sul suolo ucraino stanno colpendo le regioni di Zaporizhzhia e Kherson, il Cremlino ha annunciato di non voler rinnovare l’intesa con gli Stati Uniti per limitare le armi nucleari. Il vecchio contratto scade nel 2026, e la Russia ha fatto sapere di non voler firmare un nuovo trattato sostitutivo. Il Nuovo trattato di riduzione delle armi strategiche, o New Start, è l’ultimo residuo degli sforzi per rallentare la corsa agli armamenti nucleari tra le ex superpotenze della Guerra fredda e aumentare la trasparenza imponendo limiti verificabili al numero di armi. Il presidente Vladimir Putin aveva già sospeso nel 2023 la partecipazione del suo Paese al trattato, per via del sostegno statunitense all’Ucraina, anche se Mosca ha rispettato i limiti di testate, missili e bombardieri imposti dall’accordo, così come gli Stati Uniti. Dal 5 febbraio 2026, non ci sarà più nessuna intesa scritta fra le due superpotenze. “Abbiamo sospeso la nostra partecipazione al trattato Start-3 a causa delle azioni di Washington”, ha dichiarato una fonte russa al quotidiano Izvestia. “E non firmeremo un nuovo accordo. In caso contrario, non farà altro che divertire l’orgoglio degli Stati Uniti”.
E dopo quasi due anni di silenzio, Olaf Scholz starebbe programmando una telefonata con Vladimir Putin. Lo scrive il giornale Zeit online, citando fonti vicine al governo tedesco. L’ultimo contatto fra il cancelliere e il capo del Cremlino risale infatti al dicembre 2022. La telefonata potrebbe avvenire nel quadro della preparazione del G20 che si terrà in Brasile a novembre. Una richiesta che però non sarebbe ancora partita.
Aggiornato il 01 ottobre 2024 alle ore 15:32