Le Idf entrano in Libano: incursione mirata e limitata

Israele ha attaccato via terra Hezbollah. Le Forze di difesa sono entrate nel sud del Libano, in un’incursione mirata e limitata contro obiettivi e infrastrutture dei miliziani, presenti in diversi villaggi lungo il confine. Secondo l’Idf, che ha comunicato l’ingresso nel Paese, i target colpiti “rappresentano una minaccia immediata per le città israeliane dall’altra parte della linea blu”, si legge nella nota. Di concerto con la decisione dell’Esecutivo di Benjamin Netanyahu, le Forze di difesa hanno “avviato raid terrestri limitati, localizzati e mirati basati su informazioni di intelligence precise contro obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah nel Libano meridionale” si legge sul post pubblicato su X, “L’Idf sta operando secondo un piano metodico stabilito dallo Stato maggiore e dal Comando settentrionale, per il quale i soldati si sono addestrati e preparati negli ultimi mesi”.

Le forze di terra sono al momento supportate da manovre di guerra dell’aeronautica militare e dall’artiglieria, con attacchi mirati su obiettivi militari. “L’operazione Northern arrows continuerà in base alla valutazione della situazione e parallelamente al combattimento a Gaza e in altri teatri”, ha specificato il Comando settentrionale israeliano. Le Forze di difesa stanno continuando “a operare per raggiungere gli obiettivi della guerra e sta facendo tutto il necessario per difendere i cittadini di Israele e riportare i cittadini del nord di Israele alle loro case”. Nel frattempo, sarebbero almeno 10 le vittime dei bombardamenti delle Idf sulla città di Daoudiya, nel Libano meridionale. Lo riferisce la Lebanese national news agency, precisando che è stata colpita un’abitazione. Nello stesso raid, sarebbero state ferite almeno cinque persone.

Le Forze di pace delle Nazioni unite presenti in Libano continuano ad affermare l'improprietà dell'operazione di terra israeliana. “Qualsiasi attraversamento del Libano è una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale libanese e una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite”, ha affermato l'Unifil. Nel frattempo, il Comando del fronte interno dell' Idf ha imposto nuove restrizioni ai civili che abitano il nord e il centro di Israele. Sono interessate le città di Tel Aviv, Gerusalemme, la regione di Sharon, l'area del Carmelo, Wadi’Ara e la Cisgiordania settentrionale. Le nuove regole per i cittadini sono arrivate dopo che questa mattina Hezbollah ha lanciato razzi verso il centro del Paese e in vista delle imminenti festività del capodanno ebraico.  

LA REAZIONE DEGLI STATI UNITI

Gli attacchi via terra dell’esercito israeliano contro le postazioni di Hezbollah nel sud del Libano sono “in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili a casa in sicurezza”, ha detto un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca al Times of Israel. “Sosteniamo il diritto di Israele di difendersi da Hezbollah e da tutti i gruppi terroristici sostenuti dall’Iran”, ha aggiunto il portavoce. E ancora: “Certo, sappiamo che l’espansione della missione può essere un rischio, e continueremo a discuterne con gli israeliani”. Insomma, per gli Usa l’unica soluzione perseguibile è ancora quella diplomatica, per “raggiungere una stabilità e una sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano”, ha spiegato il membro del Consiglio. I soli mezzi militari non riusciranno a ripristinare la sicurezza nelle città a ridosso della linea blu. La dichiarazione della Casa Bianca riecheggia una precedente lettera del Pentagono che esprimeva il sostegno del segretario alla Difesa Lloyd Austin allo “smantellamento delle infrastrutture di attacco lungo il confine per garantire che Hezbollah non possa condurre attacchi in stile 7 ottobre contro le comunità settentrionali di Israele”.

Aggiornato il 02 ottobre 2024 alle ore 08:45