La politica comune di asilo e migrazione, approvata lo scorso aprile dal Parlamento europeo, non trova il consenso del nuovo governo dei Paesi Bassi. La terra dei tulipani ha, infatti, chiesto a Bruxelles di essere esentata.
Questo annuncia Marjolein Faber, ministra per l’Asilo ed esponente di Pvv (Partito per la Libertà), che precisa: “Ho appena informato la Commissione europea che desidero l’opt-out in materia di migrazione per i Paesi Bassi. Dobbiamo nuovamente occuparci della nostra politica di asilo”.
Attualmente, sono soli tre gli Stati membri che hanno avuto il benestare di non osservare le regole europee. La Danimarca che avendo detto no all’euro è esclusa dalle missioni di difesa e dalla cooperazione su sicurezza e giustizia. Stessa cosa per l’Irlanda che si è avvalsa dell’esenzione dagli accordi di Schengen sulla libera circolazione e in materia penale e giudiziaria. Mentre la Polonia ha un opt-out dall’applicazione vincolante della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Una volontà che si pone in piena linea anche con la scelta, tanto discussa, della Germania, di sorvegliare i confini prevedendo una regolamentazione più severa per le espulsioni e sospendendo, di fatto, gli accordi Schengen.
La Germania, infatti, dopo gli attentati della scorsa estate ha deciso unilateralmente di ripristinare i controlli agli ingressi mettendo in crisi il sistema Schengen pensato proprio con lo scopo di rafforzare la tutela delle frontiere. La questione relativa alla reintroduzione di controlli alle frontiere nazionali torna, dunque, a colorare il dibattito pubblico, senza considerare che la richiesta dell’Olanda ha dato il via ad un effetto domino.
Anche l’Ungheria di Viktor Orbán, minaccia di inviare pullman carichi di migranti a Bruxelles. Ma la Commissione Europea risponde fermamente e dichiara le richieste irricevibili. Il capo portavoce Eric Mamer ha evidenziato come si tratti di una “legislazione giù approvata nell’Ue e non è possibile ottenere un’esenzione da normative in vigore. È un principio generale”. Mentre la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, dichiara di non attendere “alcun cambiamento nell’immediato delle norme comunitarie in materia di asilo e migrazione, che continueranno a essere vincolanti per i Paesi Bassi”.
D’altronde la modifica dei Trattati richiamata l’Olanda richiede una procedura di revisione ordinaria lunga e complessa, con modifiche da approvare all’unanimità.
In Italia per la Lega si tratta di “ennesimo segnale significativo”, da sempre favorevole a una stretta sull’immigrazione.
Nel frattempo, il bollettino mensile di Frontex conferma che la rotta migratoria del Mediterraneo centrale è scesa, con una diminuzione dei flussi pari al 64 per cento nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Una differenza dovuta, secondo Frontex, “in buona parte alle misure preventive delle autorità di Tunisia, Libia e Turchia”, e per altro verso “accordi siglati dall’Ue e singoli Stati membri con i principali Paesi di ultima tappa”.
Aggiornato il 20 settembre 2024 alle ore 13:12