Tony Blair non ha dubbi. A suo avviso è “giusto supportare qualsiasi soluzione, qualsiasi tattica che faccia sì che Vladimir Putin non possa proseguire la sua politica aggressiva, e sia invece indotto a venire a patti. Non possiamo abbandonare l’Ucraina”. Lo afferma l’ex premier britannico, intervistato dal Corriere della sera, in occasione dell’uscita suo libro in tutto il mondo: On leadership. L’arte di governare. La dichiarazione di Blair è una replica alla domanda se sia giusto che l’Ucraina usi le armi fornite dall’Europa per colpire in territorio russo. “Sostenere l’Ucraina è il solo modo per arrivare a un accordo. Uno dei motivi per cui il populismo vince è perché la politica tradizionale pensa sul breve periodo, anziché su quello lungo. L’Ucraina non si sta battendo soltanto per se stessa, ma anche per scoraggiare altre aggressioni. Se ci tirassimo indietro oggi, finiremmo per pagare un prezzo incomparabilmente più alto domani”, sostiene Blair. Secondo l’ex leader del New Labour, nel confronto con le autocrazie “le democrazie prevarranno. Ma dobbiamo essere abbastanza forti da poter affrontare qualunque cosa emerga, in particolare dalla Cina”. Blair vede come improbabile una guerra tra Stati Uniti e Cina: “Credo di no. Ma potrei sbagliarmi. Per questo dobbiamo prepararci a qualsiasi possibilità”.
L’ex premier si dice ottimista sulla pace tra Israele e palestinesi: “Dobbiamo tornare alla soluzione dei due Stati. E la premessa di questa soluzione è l’unificazione della Palestina. Gaza non potrà essere ricostruita se resterà in mano a una forza che vuole distruggere Israele. Gaza deve essere governata da una forza palestinese che non sia Hamas. Senza Hamas, Israele ha tutto l’interesse a cercare la pace”, commenta Blair. Sulle critiche per l’appoggio agli Stati Uniti nella guerra in Iraq, l’ex premier replica: “Restare al fianco degli Stati Uniti era nel profondo interesse del mio Paese. Prendemmo decisioni sulla base delle informazioni allora disponibili”. Blair poi racconta anche del suo rapporto con Silvio Berlusconi: “Quando due primi ministri lavorano insieme, importa poco di quale partito siano. La cosa fondamentale è la fiducia. Berlusconi era considerato un personaggio controverso. Ma con me, quando diceva una cosa, la faceva”. Per esempio “mi aiutò proprio sulle Olimpiadi, spostando l’appoggio italiano dalla Francia all’Inghilterra”.
(*) On leadership. L’arte di governare di Tony Blair, Traduzione di Massimo Parizzi e Chiara Rizzo, Silvio Berlusconi Editore 2024, 384 pagine, 21 euro
Aggiornato il 05 settembre 2024 alle ore 17:17