Un altro leader di Hamas è stato eliminato. Le Forze di difesa israeliane hanno ucciso nelle ultime ore il capo della divisione dei terroristi di Jenin, in Cisgiordania. Wassem Hazem e altri due miliziani che si trovavano con lui sono stati neutralizzati, come l’Idf stesso ha annunciato in un comunicato congiunto con l’agenzia di sicurezza e la polizia dello Stato ebraico. L’operazione è avvenuta nella Samaria settentrionale. “Hazem era coinvolto nell’esecuzione e nella direzione di attentati con armi da fuoco e bombe, e sviluppava continuamente le attività terroristiche nell’area della Giudea e della Samaria”, si legge nella nota delle Forze di difesa.
Nel frattempo, durante la riunione del Gabinetto per la sicurezza israeliano si è votato per sostenere la posizione di Benjamin Netanyahu, a favore del mantenimento delle truppe dell’Idf nel corridoio di Filadelfia. Ma il ministro della Difesa Yoav Gallant ha votato contro. La decisione di Bibi e dei suoi (non tutti) fedelissimi farebbe parte dell’accordo su un possibile cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, ancora in fase di negoziazione. Per Netanyahu, restare nel corridoio significherebbe evitare il contrabbando di armi, e quindi la rinascita quasi istantanea di Hamas dopo la guerra. L’apparato della Difesa ha votato contro la decisione degli otto ministri di lasciare i soldati dentro “Filadelfia”, poiché Gallant teme che l’inflessibilità di Bibi e del suo gabinetto prolungherà oltremodo i colloqui, mettendo a repentaglio la vita degli ostaggi. Per il titolare del Ministero, Israele sarebbe comunque in grado di tornare nel corridoio se necessario. Solamente Itamar Ben Gvir si è astenuto dal voto.
Inoltre, le Nazioni unite avrebbero stipulato un accordo a parte con tutte le parti del conflitto israelo-palestinese per una pausa umanitaria. Adesso l’Urnwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dell’area interessata, potrà entrare a Gaza per vaccinare i bambini contro la poliomielite. Così il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità per la Cisgiordania e Gaza, Richard Peeperkorn: “Abbiamo un impegno preliminare per politiche umanitarie specifiche, durante la campagna di vaccinazione – ha detto – invitiamo tutte le parti a sospendere i combattimenti per consentire ai bambini e alle famiglie di accedere in sicurezza alle strutture sanitarie”.
Aggiornato il 30 agosto 2024 alle ore 14:05