I discorsi di Nasrallah: individuare gli obiettivi cognitivi e psicologici

Si possono individuare due metodi attraverso cui vengono trasmessi i messaggi e le narrazioni di Hezbollah. Il primo metodo è attraverso i discorsi di Nasrallah; il secondo utilizza i social media e i tradizionali media ufficiali.

In genere, i discorsi di Nasrallah sono di due tipi. Il primo tipo annovera discorsi tradizionali e interviste, discorsi solitamente pronunciati durante le festività musulmane (sciite) o per commemorare eventi importanti in Libano o nella regione. Il secondo tipo è in risposta a fatti di rilievo nella regione.

Sembrerebbe che, dall’ottobre 2023, quando è scoppiata l’attuale guerra, i due tipi di discorsi si siano fusi.

I discorsi del leader sciita, in generale, e quelli pronunciati in tempo di guerra, in particolare, sono caratterizzati da tre elementi principali:

1) Si rivolgono a diversi tipi di pubblico

2) Hanno temi centrali

3) Sono intrisi di ideologia palestinese

Individuare il pubblico di riferimento

I discorsi di Nasrallah si rivolgono a diversi tipi di pubblico: la base sciita di supporto in Libano (un obiettivo centrale nella guerra cognitiva di Hezbollah è quello di preservare e mantenere la base), gli oppositori di Hezbollah in Libano, l’audience israeliana, i Paesi arabi, quelli occidentali e altri ancora.

Ad esempio, nel discorso pronunciato da Nasrallah il 6 agosto scorso (esattamente una settimana dopo l’uccisione di un alto militare di Hezbollah, il comandante terrorista Fuad Shukr), i messaggi sono rivolti all’opinione pubblica libanese che si oppone al movimento sciita, così come ai Paesi arabi:

Ci sono alcuni in Libano che devono comprendere la portata dei pericoli in ciò che sta accadendo nella regione ed esprimono la loro preoccupazione per ciò che accadrà se la resistenza vincerà la battaglia, e io dico loro che dovrebbero temere la vittoria del nemico. (...) A coloro che non ci sostengono in Libano, chiediamo di non pugnalare la resistenza alle spalle e di non partecipare alla guerra psicologica contro di noi.

“Se la resistenza a Gaza verrà sconfitta, Israele non proteggerà i luoghi santi islamici o cristiani, e la Palestina, la Giordania, il suo regime al potere o la Siria rimarranno nelle mani dell’Egitto. (...) È dovere di tutte le nazioni della regione stabilire un obiettivo per impedire a ‘Israele’ di vincere questa battaglia ed eliminare la resistenza e la questione palestinese. Ciò che occorre è uno scontro senza esitazione e senza resa (...) di fronte alla minaccia israeliana.”

Non è un caso che Nasrallah abbia scelto di menzionare specificamente la Giordania e l’Egitto, che hanno accordi di pace con Israele.

Temi centrali

I discorsi di Nasrallah sono costituiti da diversi temi centrali, talvolta utilizzati tutti, e talvolta solo in parte.

Tali temi ricorrono frequentemente e costituiscono la base del messaggio e della narrazione di Hezbollah:

  • Glorificazione “dell’esercito di resistenza”: Hezbollah si colloca come protettore del Libano; si presenta come un’organizzazione che fermerà Israele e gli impedirà di raggiungere i suoi obiettivi.
  • Demoralizzazione dei soldati dell’Idf: Rivolgersi al semplice soldato, schernendo e mettendo in ridicolo le capacità operative dei soldati delle Forze di Difesa Israeliane.
  • Denigrazione dell’Idf: Banalizzare la forza e le capacità dell’esercito israeliano ed evidenziarne le carenze.
  • Lancio di minacce: Enfatizzare le minacce a Israele e il controllo operativo e geografico di Hezbollah sui cittadini israeliani, soprattutto nelle comunità del nord.
  • Glorificazione “degli eroi e dei martiri della resistenza”: Mettere in luce le “celebrities” di Hezbollah.
  • Connessione con la religione: Il nesso tra la politica di Hezbollah e quella sciita in Libano è profondo ed evidente.

Nel discorso del 6 agosto, Nasrallah ha glorificato la “celebrità” in onore della quale era stato pronunciato il discorso: Fuad Shukr.

Il leader sciita ha specificato ed elogiato le qualità, le capacità e i contributi militari a Hezbollah.

Nasrallah ha anche utilizzato i temi della glorificazione dell’esercito di resistenza, della ridicolizzazione dell’Idf e dell’enfatizzazione delle minacce a Israele. Non ha perso l’occasione di usare l’attacco che ha coinvolto i droni Shahed 101 alimentati da motori elettrici che si sono infiltrati nell’area di Nahariya, nel nord di Israele, nel pomeriggio del 6 agosto (poche ore prima del discorso), per amplificare queste narrazioni.

“L’ideologia palestinese”

È evidente la necessità di mantenere “l’ideologia palestinese”, così come definita dalla Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Khamenei.

Questa cosiddetta ideologia mira a colmare il divario ideologico tra l’asse sciita e la Fratellanza Musulmana sunnita, rappresentata da Hamas. “L’ideologia palestinese” crea un interesse comune agli occhi della Guida Suprema iraniana, formando una base per la cooperazione.

Pubblicamente, Hezbollah sciita e Hamas sunnita dimostrano un’unità di interessi innanzitutto contro Israele, nonostante le loro differenze ideologiche. L’interesse comune consente all’asse sciita radicale guidato dall’Iran di cooperare con la Fratellanza Musulmana sunnita rappresentata da Hamas. Invece di una diversa ideologia religiosa, viene creato un quadro ideologico comune: “L’ideologia palestinese”.

Le numerose dichiarazioni di Nasrallah servono la narrazione della “ideologia palestinese”. E così anche il discorso del 6 agosto: il pericolo rappresentato da Israele richiede la continua “resistenza a Gaza e in Cisgiordania fondata sulla partnership nel sangue, sul jihad, sul futuro e sulle persone onorevoli dotate di più pazienza e tenacia. (...) I fronti del sostegno in Libano, Iraq e Yemen continueranno a sostenere Gaza nonostante i sacrifici...”.

Le campagne di guerra cognitiva e psicologica di Hezbollah sono coerenti e mostrano una base ideologica univoca, così come una pianificazione precedente. I discorsi di Nasrallah sono una componente centrale di questa guerra.

Tuttavia, bisogna ricordare che la grande forza di Hezbollah deriva dalla ferma convinzione della sua base sciita in essa e nel suo percorso. Hezbollah fa affidamento sulla base sciita in Libano: i residenti sciiti del Libano meridionale, della Beqaa e di Beirut. La maggior parte dell’infrastruttura militare di Hezbollah è dispiegata all’interno di centri abitati sciiti, dove la popolazione funge da scudo umano.

La capacità di Hezbollah si basa sul sostegno della popolazione sciita libanese. Mantenere tale base è un obiettivo strategico di massima importanza, molto più di qualsiasi successo tattico sul campo. L’intera campagna di guerra cognitiva e psicologica non è rivolta soltanto verso l’interno, ma riteniamo che questo sia il suo primo e fondamentale obiettivo.

(*) Alma Research and Education Center

(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada

Aggiornato il 08 agosto 2024 alle ore 11:30